Ristoranti, Coldiretti Puglia denuncia il "caos tavolate" per la limitazione a 4 persone
«Una misura di sicurezza che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli utenti e pesa sugli incassi»
giovedì 3 giugno 2021
L'offerta di posti a sedere nei circa 22mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi pugliesi che hanno riaperto in questi giorni anche per il servizio al bancone e al tavolo al chiuso è triplicata in termini quantitativi, con un totale potenziale di oltre 500mila coperti. Malgrado ciò, è caos sulle tradizionali tavolate secondo quanto emerge da un'analisi della Coldiretti regionale sugli effetti delle riaperture nella Festa della Repubblica di fronte alle incertezze sull'entrata in vigore del limite dei 4 posti a sedere.
«Una misura di sicurezza che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani dopo mesi di lockdown e pesa però anche sugli incassi della ristorazione dopo la perdita di 41 miliardi nell'anno della pandemia Covid» hanno spiegato da Coldiretti Puglia, confermando quanto rilevato in questi giorni anche a Bisceglie. «La necessità di mantenere almeno un metro di stanza tra i tavoli riduce drasticamente gli spazi disponibili per il servizio e costringe a separare le tradizionali comitive».
Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, ha rilevato come il limite dei 4 posti a sedere «metta a repentaglio, quando non costringa a evitare le tradizionali tavolate estive, dalle feste di fine anno scolastico ai pranzi aziendali fino ai pranzi in riva al mare e alle cene serali tutti insieme in vacanza, con gli agriturismi che grazie agli ampi spazi all'aperto offrono accoglienza e ospitalità in tutta sicurezza».
«Con la riapertura del servizio all'interno delle strutture sono saliti a circa 80mila i posti a sedere a tavola in agriturismo, che rappresenta una delle mete più gettonate della Festa del 2 giugno. Una misura attesa dai 900 agriturismi pugliesi che, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi più sicuri in cui è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche» hanno evidenziato da Coldiretti.
«Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l'equitazione, il tiro con l'arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Molte aziende agrituristiche quindi si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica».
Secondo le stime e gli auspici di Coldiretti, col green pass Ue potrebbero registrarsi in Puglia quasi 11 milioni di presenze per l'estate 2021 di turisti stranieri, con una spesa pari a 700 milioni di euro per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
«La Puglia è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico con oltre 3.8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio» è l'analisi dell'organizzazione dei coltivatori diretti. «L'assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull'ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i turisti dall'estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.
Il ritorno dei vacanzieri dall'estero in Puglia è strategico per l'ospitalità turistica nelle mete più gettonate e ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d'arte, che sono le storiche mete del turismo dall'estero, ma anche gli agriturismi della Puglia dove gli stranieri secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti, con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche».
«Una misura di sicurezza che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani dopo mesi di lockdown e pesa però anche sugli incassi della ristorazione dopo la perdita di 41 miliardi nell'anno della pandemia Covid» hanno spiegato da Coldiretti Puglia, confermando quanto rilevato in questi giorni anche a Bisceglie. «La necessità di mantenere almeno un metro di stanza tra i tavoli riduce drasticamente gli spazi disponibili per il servizio e costringe a separare le tradizionali comitive».
Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, ha rilevato come il limite dei 4 posti a sedere «metta a repentaglio, quando non costringa a evitare le tradizionali tavolate estive, dalle feste di fine anno scolastico ai pranzi aziendali fino ai pranzi in riva al mare e alle cene serali tutti insieme in vacanza, con gli agriturismi che grazie agli ampi spazi all'aperto offrono accoglienza e ospitalità in tutta sicurezza».
«Con la riapertura del servizio all'interno delle strutture sono saliti a circa 80mila i posti a sedere a tavola in agriturismo, che rappresenta una delle mete più gettonate della Festa del 2 giugno. Una misura attesa dai 900 agriturismi pugliesi che, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi più sicuri in cui è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche» hanno evidenziato da Coldiretti.
«Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l'equitazione, il tiro con l'arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Molte aziende agrituristiche quindi si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica».
Secondo le stime e gli auspici di Coldiretti, col green pass Ue potrebbero registrarsi in Puglia quasi 11 milioni di presenze per l'estate 2021 di turisti stranieri, con una spesa pari a 700 milioni di euro per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
«La Puglia è fortemente dipendente dall'estero per il flusso turistico con oltre 3.8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio» è l'analisi dell'organizzazione dei coltivatori diretti. «L'assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull'ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i turisti dall'estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.
Il ritorno dei vacanzieri dall'estero in Puglia è strategico per l'ospitalità turistica nelle mete più gettonate e ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d'arte, che sono le storiche mete del turismo dall'estero, ma anche gli agriturismi della Puglia dove gli stranieri secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti, con il cibo che è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche».