Ritmi troppo bassi, lunghe code per i vaccini davanti al poliambulatorio "Arcieri"

Cittadini stufi: «Situazione insostenibile»

martedì 28 dicembre 2021 16.29
A cura di Vito Troilo
La situazione è definita da molti insostenibile. Lunghissime code si registrano, anche nel pomeriggio di martedì 28 dicembre, davanti all'ingresso del poliambulatorio "Don Pierino Arcieri" di Bisceglie, individuato quale unico centro di competenza dell'Asl Bt per le somministrazioni dei vaccini anti-Covid. Le inoculazioni effettuate dalle 15 alle 16:30, secondo quanto rilevato da diversi utenti, non sarebbero più di una ventina: ritmi decisamente troppo bassi anche solo per avvicinarsi a soddisfare le ingenti richieste e le necessità di una città di 56 mila abitanti.

La campagna vaccinale, a Bisceglie, ha fatto registrare da settimane un evidente rallentamento e malgrado le rimostranze dei cittadini, le proteste di coloro che hanno cercato di prenotare on line trovandosi al cospetto di disponibilità a diversi mesi di distanza, l'impegno di farmacisti, medici di base e pediatri di libera scelta sono tantissimi i biscegliesi costretti a rivolgersi a strutture di altre città della Bat e dell'Area Metropolitana di Bari per essere sottoposti alla terza dose.

Tutte le richieste e le ipotesi avanzate per l'individuazione di sedi molto più capienti sono state finora disattese: le dimensioni ridotte del poliambulatorio "Arcieri", ubicato a pochi passi dall'ospedale "Vittorio Emanuele II", erano e sono evidenti. Nulla sembra essere cambiato, purtroppo, dal momento in cui si è deciso di destinare nuovamente il PalaCosmai - com'è giusto che sia - alle attività sportive: la recrudescenza dei casi positivi in città e la riduzione del periodo di vigenza del Green pass rispetto alla data della seconda dose hanno reso indispensabile un'accelerazione. Il Comune e l'azienda sanitaria locale, al momento, non hanno fornito alcun tipo di aggiornamento in merito alle scelte logistiche per la prosecuzione delle vaccinazioni. I ritmi quotidiani sono davvero troppo bassi per consentire a tutti di scongiurare il rischio di trovarsi privi di copertura e soprattutto non più in regola con le normative sul Green pass.