Rsa, Fitto attacca Emiliano: «Nega diritti e lede la dignità degli anziani»
«Si contravviene al principio di uguaglianza dei diritti centellinando l'assistenza»
mercoledì 1 luglio 2020
14.35
«Centellinare l'assistenza o peggio percentualizzarla con bonus-contentini del 30% è ledere la dignità dei nostri anziani non autosufficienti, è contravvenire a un principio di uguaglianza dei diritti perché ci sono pugliesi che ne godono e altri nelle medesime condizioni che non ne godono». Lo ha affermato Raffaele Fitto, candidato alla presidenza della Puglia per la coalizione di centrodestra.
«Se la Regione ha determinato un fabbisogno di 8380 posti letto per anziani non autosufficienti in regime residenziale e semiresidenziale è evidente che vanno non solo accreditati ma anche contrattualizzati tutti e non una percentuale di essi. E se la Regione ha determinato standard strutturali, organizzativi e funzionali che determinano costi più alti rispetto ai costi attualmente sopportati dai gestori, è ancor più evidente che non basta accreditare e contrattualizzare ma va rideterminata la tariffa» ha aggiunto.
«È assurdo, invece, che col sistema Emiliano anche all'interno dello stesso nucleo familiare ci siano anziani non autosufficienti che godono della quota sanitaria (e quindi fruiscono del 50% della retta pagata dalla Regione) ed altri no. E questo avviene anche se i due coniugi sono inseriti nella stessa struttura. Per quale ratio? Pochi fondi messi a disposizione» ha rimarcato il parlamentare europeo.
«In sintesi, nell'approssimativa gestione del presidente Emiliano si stabilisce il fabbisogno di posti letto per la popolazione anziana, si stabilisce che tutti coloro che non sono autosufficienti debbano godere di un diritto, si impongono requisiti che fanno schizzare i costi ma alla fine della fiera manca la copertura della spesa e si procede per accreditamenti parziali, senza bozza di contratto e, soprattutto senza aver rideterminato la tariffa» ha rimarcato.
«Una gestione seria della sanità quel fabbisogno lo trasforma in posti letto tutti accreditati in tutte le Rsa che dimostrano di avere i requisiti e copre la spesa eliminando clientele, sprechi e poltrone e razionalizzando l'uso delle risorse con responsabilità, presenza e competenza» ha concluso Raffaele Fitto.
«Se la Regione ha determinato un fabbisogno di 8380 posti letto per anziani non autosufficienti in regime residenziale e semiresidenziale è evidente che vanno non solo accreditati ma anche contrattualizzati tutti e non una percentuale di essi. E se la Regione ha determinato standard strutturali, organizzativi e funzionali che determinano costi più alti rispetto ai costi attualmente sopportati dai gestori, è ancor più evidente che non basta accreditare e contrattualizzare ma va rideterminata la tariffa» ha aggiunto.
«È assurdo, invece, che col sistema Emiliano anche all'interno dello stesso nucleo familiare ci siano anziani non autosufficienti che godono della quota sanitaria (e quindi fruiscono del 50% della retta pagata dalla Regione) ed altri no. E questo avviene anche se i due coniugi sono inseriti nella stessa struttura. Per quale ratio? Pochi fondi messi a disposizione» ha rimarcato il parlamentare europeo.
«In sintesi, nell'approssimativa gestione del presidente Emiliano si stabilisce il fabbisogno di posti letto per la popolazione anziana, si stabilisce che tutti coloro che non sono autosufficienti debbano godere di un diritto, si impongono requisiti che fanno schizzare i costi ma alla fine della fiera manca la copertura della spesa e si procede per accreditamenti parziali, senza bozza di contratto e, soprattutto senza aver rideterminato la tariffa» ha rimarcato.
«Una gestione seria della sanità quel fabbisogno lo trasforma in posti letto tutti accreditati in tutte le Rsa che dimostrano di avere i requisiti e copre la spesa eliminando clientele, sprechi e poltrone e razionalizzando l'uso delle risorse con responsabilità, presenza e competenza» ha concluso Raffaele Fitto.