Scena rap biscegliese: Sparketti presenta il nuovo singolo “Prima Classe”
A pochi giorni dall’uscita del nuovo singolo l’artista biscegliese si è raccontato ai microfoni di BisceglieViva
giovedì 4 aprile 2024
15.11
"Prima classe" prodotto da Demone, è il titolo del nuovo singolo del rapper biscegliese Sparketti. Dall'atmosfera calda ed esotica il brano si presenta con una sonorità tipicamente estiva. Il tema è quello del viaggio, declinato con la musicalità di barre rap che spaccano il tempo delineando il profilo di una dedica d'amore fatta di promesse e di sogni.
Josue Maenza, in arte Sparketti è nato e si è affermato nella scena freestyle prima biscegliese e poi pugliese tra il 2012 e il 2013. «Quando ho iniziato qui non c'era niente - ha spiegato -. La scena era molto separata, frammentata. Tra gli artisti dell'epoca non c'era unità. Piano piano io e Bruno abbiamo fatto sì che questa scena venisse conosciuta all'esterno. Sono nati così tanti talenti, a partire da Higher. Ad oggi in tutta la Puglia conosco gente fortissima, che scalpita per emergere, ma fa spesso i conti con una realtà che non ci lascia grosse opportunità».
Il pezzo è ispirato al rap degli anni 2000, beggie, maglie larghe scarpe bianche e cappelli e l'obiettivo a cui ambisce il rapper è quello di portare nella scena hit rap senza bisogno di snaturare troppo il genere. «Si tratta di un brano che parla di viaggi, racconta una storia d'amore tramite il viaggio. Nel testo ripeto più volte "ti porterò" come se fosse una promessa dietro cui si cela l'intenzione romantica di condividere il mondo con una persona» ha aggiunto il rapper.
"Prima classe" è il tassello fondamentale di un nuovo inizio nello stile e nelle tematiche del cantante; inaugura un approccio più maturo ed introspettivo già annunciato nel singolo precedente "Marshall Eriksen". Il nuovo genere chiamato appunto "Ghetto love", presenta tematiche più romantiche e sentimentali, in quanto l'amore è la principale chiave di lettura di ogni brano. «In questi due brani ho cercato di mettere una parte di me un po' più personale. Ho ragionato in base alle mie intenzioni e percezioni, molto meno in base a ciò che si aspetta il grande pubblico. Ci ho aggiunto del sentimento e dei ricordi di cui mi andava di parlare».
Territorio-artista è il sinolo indissolubile che spesso nella scrittura rap emerge. Un rapper emergente ha oggettive difficoltà a trovare spazi che possano ospitare la sua forma d'arte, tuttavia è presente sul territorio una fitta rete di artisti pronta a promuovere questo tipo di musica cercando di arrivare a più gente possibile. «Ci sono una serie di difficoltà che ho incontrato lungo il percorso. Difficoltà alle volte legate al posto in cui vivo, in cui non percepisco un grande ascolto per chi fa musica dal basso. Spesso, se sei un emergente chi ti chiama non ti paga, è difficile all'inizio incontrare gente organizzata e professionale che sia allo stesso tempo motivata a far rivivere un territorio - ha precisato Sparketti -. Tuttavia questo non mi fa desistere dal credere molto nelle abilità di chi ho attorno e dei ragazzi che portano la Puglia nei loro testi, come Bruno Bug, Higher, Kyn e Chinaski. Nel singolo ci abbiamo messo anima sangue e cuore e sono sicuro che questo porterà ottimi frutti».
«Allo stesso tempo il territorio è il fulcro fondamentale su cui si basa la musica. Cerco di raccontare la zona in cui vivo le cose che vedo da quando sono piccolo, i rumori che mi ricordano casa, dalle risate dei bambini che giocano, fino al criminale che fa le sue faccende. Il Rap non nasconde nulla: racconta di tutte le sfaccettature, anche dei lati brutti. Quello che percepisco è poca predisposizione a incentivare la creatività nei giovani accompagnata anche da una scarsità degli spazi dove questo possa effettivamente avvenire. Il Futuro che ci hanno promesso spesso sembra non esserci proprio, e questo non è giusto. Bisogna ancora lottare contro questa cosa, perchè chi fa rap si merita un futuro a portata di mano nel proprio territorio».
Il contesto cittadino specialmente negli ultimi anni si è dimostrato accogliente e collaborativo anche per la promozione di eventi e per la concessione di spazi da utilizzare. Dimostrazione di questo interesse anche l'invito in Comune da parte del Sindaco per Higher dopo l'ottimo traguardo raggiunto vincendo il "Tecniche Perfette", contest di freestyle a livello nazionale.
«10 anni fa per me questo era inimmaginabile. Questa comunicazione si è aperta col tempo, grazie anche alla nostra resistenza e alla forza con cui abbiamo cercato di portare la nostra arte nel territorio. Quando anche le istituzioni hanno iniziato a capire che il rap è una vera e propria istanza sociale che riesce ad arrivare in maniera più diretta alle persone giovani perchè riescono ad immedesimarsi più facilmente, hanno iniziato a darci gli strumenti per promuovere il nostro lavoro».
«Una prova meravigliosa di questo percorso - ha aggiunto - è proprio l'assemblea d'Istituto del liceo Leonardo da Vinci di Bisceglie di qualche mese fa in cui sono stato invitato assieme a Bruno ed Higher per parlare della scena rap pugliese e della nostra arte. In quell'occasione abbiamo avuto la possibilità di dialogare con ragazzi e ragazze che avevano voglia di ascoltarci».
Tra le tante caratteristiche del rap anche quello di essere uno strumento di denuncia sociale: «Il rap serve anche a quello perché è un mezzo diretto: deve svegliare le coscienze. Ci sono tante sfaccettature: si può passare dal rap fantasy o quello leggero, che può farti sognare immaginari utopici o semplicemente non farti pensare, fino al rap più impegnato che ti invita a guardarti intorno e ad assumere consapevolezza».
«Per me la denuncia sociale nel rap è importante almeno quanto la dimostrazione stilistica, vanno di pari passo. Il rap è il genere del popolo non è aristocratico, è un genere che parte dal basso, dal povero. E questo povero è sia un mezzo poeta sia una persona disagiata che quindi usa la sua poesia per denunciare ciò che vede. Ma è anche semplicemente una persona che vuole solo divertirsi».
Per il futuro, Sparketti sta lavorando all'uscita di un nuovo album: «Abbiamo chiuso altre collaborazioni e per ora sto lavorando ad altri video con Demone, il mio producer di Corato. Oltre a questo stiamo già lavorando al progetto del disco che sarà il masterpiece, un lavoro in cui vogliamo pesare adeguatamente ogni dettaglio. Parlerà di sensazioni e storie che non ho vissuto in prima persona ma che scrivo per viaggiare o entrare nel mondo che mi immagino. Un insieme di ricordi personali e sensazioni che ho inserito in alcune storie di fantasia. È un misto tra la mia vita così com'è e quella che vorrei che fosse».
Josue Maenza, in arte Sparketti è nato e si è affermato nella scena freestyle prima biscegliese e poi pugliese tra il 2012 e il 2013. «Quando ho iniziato qui non c'era niente - ha spiegato -. La scena era molto separata, frammentata. Tra gli artisti dell'epoca non c'era unità. Piano piano io e Bruno abbiamo fatto sì che questa scena venisse conosciuta all'esterno. Sono nati così tanti talenti, a partire da Higher. Ad oggi in tutta la Puglia conosco gente fortissima, che scalpita per emergere, ma fa spesso i conti con una realtà che non ci lascia grosse opportunità».
Il pezzo è ispirato al rap degli anni 2000, beggie, maglie larghe scarpe bianche e cappelli e l'obiettivo a cui ambisce il rapper è quello di portare nella scena hit rap senza bisogno di snaturare troppo il genere. «Si tratta di un brano che parla di viaggi, racconta una storia d'amore tramite il viaggio. Nel testo ripeto più volte "ti porterò" come se fosse una promessa dietro cui si cela l'intenzione romantica di condividere il mondo con una persona» ha aggiunto il rapper.
"Prima classe" è il tassello fondamentale di un nuovo inizio nello stile e nelle tematiche del cantante; inaugura un approccio più maturo ed introspettivo già annunciato nel singolo precedente "Marshall Eriksen". Il nuovo genere chiamato appunto "Ghetto love", presenta tematiche più romantiche e sentimentali, in quanto l'amore è la principale chiave di lettura di ogni brano. «In questi due brani ho cercato di mettere una parte di me un po' più personale. Ho ragionato in base alle mie intenzioni e percezioni, molto meno in base a ciò che si aspetta il grande pubblico. Ci ho aggiunto del sentimento e dei ricordi di cui mi andava di parlare».
Territorio-artista è il sinolo indissolubile che spesso nella scrittura rap emerge. Un rapper emergente ha oggettive difficoltà a trovare spazi che possano ospitare la sua forma d'arte, tuttavia è presente sul territorio una fitta rete di artisti pronta a promuovere questo tipo di musica cercando di arrivare a più gente possibile. «Ci sono una serie di difficoltà che ho incontrato lungo il percorso. Difficoltà alle volte legate al posto in cui vivo, in cui non percepisco un grande ascolto per chi fa musica dal basso. Spesso, se sei un emergente chi ti chiama non ti paga, è difficile all'inizio incontrare gente organizzata e professionale che sia allo stesso tempo motivata a far rivivere un territorio - ha precisato Sparketti -. Tuttavia questo non mi fa desistere dal credere molto nelle abilità di chi ho attorno e dei ragazzi che portano la Puglia nei loro testi, come Bruno Bug, Higher, Kyn e Chinaski. Nel singolo ci abbiamo messo anima sangue e cuore e sono sicuro che questo porterà ottimi frutti».
«Allo stesso tempo il territorio è il fulcro fondamentale su cui si basa la musica. Cerco di raccontare la zona in cui vivo le cose che vedo da quando sono piccolo, i rumori che mi ricordano casa, dalle risate dei bambini che giocano, fino al criminale che fa le sue faccende. Il Rap non nasconde nulla: racconta di tutte le sfaccettature, anche dei lati brutti. Quello che percepisco è poca predisposizione a incentivare la creatività nei giovani accompagnata anche da una scarsità degli spazi dove questo possa effettivamente avvenire. Il Futuro che ci hanno promesso spesso sembra non esserci proprio, e questo non è giusto. Bisogna ancora lottare contro questa cosa, perchè chi fa rap si merita un futuro a portata di mano nel proprio territorio».
Il contesto cittadino specialmente negli ultimi anni si è dimostrato accogliente e collaborativo anche per la promozione di eventi e per la concessione di spazi da utilizzare. Dimostrazione di questo interesse anche l'invito in Comune da parte del Sindaco per Higher dopo l'ottimo traguardo raggiunto vincendo il "Tecniche Perfette", contest di freestyle a livello nazionale.
«10 anni fa per me questo era inimmaginabile. Questa comunicazione si è aperta col tempo, grazie anche alla nostra resistenza e alla forza con cui abbiamo cercato di portare la nostra arte nel territorio. Quando anche le istituzioni hanno iniziato a capire che il rap è una vera e propria istanza sociale che riesce ad arrivare in maniera più diretta alle persone giovani perchè riescono ad immedesimarsi più facilmente, hanno iniziato a darci gli strumenti per promuovere il nostro lavoro».
«Una prova meravigliosa di questo percorso - ha aggiunto - è proprio l'assemblea d'Istituto del liceo Leonardo da Vinci di Bisceglie di qualche mese fa in cui sono stato invitato assieme a Bruno ed Higher per parlare della scena rap pugliese e della nostra arte. In quell'occasione abbiamo avuto la possibilità di dialogare con ragazzi e ragazze che avevano voglia di ascoltarci».
Tra le tante caratteristiche del rap anche quello di essere uno strumento di denuncia sociale: «Il rap serve anche a quello perché è un mezzo diretto: deve svegliare le coscienze. Ci sono tante sfaccettature: si può passare dal rap fantasy o quello leggero, che può farti sognare immaginari utopici o semplicemente non farti pensare, fino al rap più impegnato che ti invita a guardarti intorno e ad assumere consapevolezza».
«Per me la denuncia sociale nel rap è importante almeno quanto la dimostrazione stilistica, vanno di pari passo. Il rap è il genere del popolo non è aristocratico, è un genere che parte dal basso, dal povero. E questo povero è sia un mezzo poeta sia una persona disagiata che quindi usa la sua poesia per denunciare ciò che vede. Ma è anche semplicemente una persona che vuole solo divertirsi».
Per il futuro, Sparketti sta lavorando all'uscita di un nuovo album: «Abbiamo chiuso altre collaborazioni e per ora sto lavorando ad altri video con Demone, il mio producer di Corato. Oltre a questo stiamo già lavorando al progetto del disco che sarà il masterpiece, un lavoro in cui vogliamo pesare adeguatamente ogni dettaglio. Parlerà di sensazioni e storie che non ho vissuto in prima persona ma che scrivo per viaggiare o entrare nel mondo che mi immagino. Un insieme di ricordi personali e sensazioni che ho inserito in alcune storie di fantasia. È un misto tra la mia vita così com'è e quella che vorrei che fosse».