«Aveva una visione del Sud prima che la parole "visione" fosse di moda»
Lucio Palazzo ricorda Vito Mastrogiacomo
Vito Mastrogiacomo se n'è andato. Una notizia triste per noi che eravamo i suoi ragazzi.
La Puglia in cui Vito fece l'impresa non era quella di oggi. Quando alla fine degli anni '80 decise di iniziare a lavorare all'apertura di un locale identico ai club della swinging London, in provincia di Bari si sparava e a Bisceglie non c'era un bar sulla spiaggia per chilometri e chilometri. Non si trovavano società né professionisti per scavare più di dieci metri sotto il livello della strada per poi tirare su sei piani di discoteca. Un fuori di testa… Uno che voleva fare business con una discoteca.
Il Divinæ Follie però nacque lo stesso, negli stessi giorni in cui a Bari si inaugurava lo stadio San Nicola per la prima dei mondiali, nel giugno del 1990. La Puglia però non era quella di oggi dicevamo, ed il locale dopo pochi mesi saltò in aria. Una bomba, pochi giorni dopo Natale. Ma Vito e i suoi lo ricostruirono in poche settimane, lavorando anche a Capodanno (Vito offri la cena di fine anno a tutte le maestranze a lavoro sul cantiere) ed a gennaio si tornò a ballare. Sul palco un giovane rocker emiliano che si chiamava come il noto pittore: Luciano Ligabue.
Vito aveva una visione del Sud prima che la parola "visione" fosse di moda. Con lo spirito delle persone che cambiano le cose e le lasciano migliori dopo il loro passaggio, ha tenuto insieme, in quel posto, tutta la generazione che aveva 20 anni in Puglia negli anni '90. Per molte stagioni, quando internet ed i telefonini non erano quelli di oggi, da quel locale sono passati tutti. Il Divinae Follie era la pista della nuova musica, il luogo dove abbiamo conosciuto David Morales, il remixer di "Space Cowboy", Frankie Knuckles che al Warehouse a Chicago aveva inventato l'house music (si chiama così per questo), Fiorello ai tempi del codino, Baglioni del ritorno sul palco nel 1991, Jovanotti ai tempi dell'estate 1992, l'estate delle mie e delle tue vacanze. A Bisceglie.
Grazie a Vito, l'uomo che organizzava matrimoni ma che poteva vedere dove nessuno di noi vedeva. Un abbraccio grande a tutta la famiglia Mastrogiacomo, alla signora Gina, a Leo, a Titti».