Scoperti altri 290 furbetti del reddito cittadinanza nella Bat

L'importo dei benefici percepiti indebitamente ammonta a quasi due milioni di euro

martedì 2 novembre 2021 11.30
Sono 290 i furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dai finanzieri del Comando Provinciale di Bareltta, che hanno rilevato quasi due milioni di euro di contributi indebitamente percepiti.

L'attività operativa delle Fiamme Gialle, nel solco della consueta e consolidata collaborazione con l'Inps, si è sviluppata avvalendosi di apposite analisi di rischio svolte attraverso autonoma attività info investigativa nonché di quelle elaborate a livello centrale dai Reparti speciali della Guardia di Finanza, che hanno consentito di verificare i requisiti per la legittima percezione del beneficio di una vasta platea di percettori in tutta la provincia.

I controlli esperiti hanno permesso di rilevare che l'importo dei contributi indebitamente percepiti ammonta a circa 1.9 milioni di euro. Le erogazioni pubbliche ritenute indebitamente percepite, sono state segnalate per le competenti valutazioni alla Procura della Repubblica di Trani e di Foggia, qualora la percezione poteva configurare ipotesi di reato, ed all'Inps che, all'esito delle segnalazioni pervenute, procede a revocare l'erogazione del contributo agli indebiti beneficiari.

Il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all'atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali, nonché di ulteriori presupposti di compatibilità (tra i quali la mancanza di condanna definitiva, intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta, e di interdizione dai pubblici uffici), ovvero l'omessa comunicazione di variazioni che inibivano la continuazione della percezione della misura di sostegno rispetto alle condizioni possedute all'atto della domanda.

Le ipotesi riscontate ed al vaglio degli organi competenti sono variegate: tra queste si annoverano soggetti che non hanno il requisito della residenza, altri individui che non hanno comunicato di avere un componente del nucleo familiare sottoposto a misura cautelare; alcuni non hanno indicato tutti i redditi percepiti o vincite a giochi online o il possesso di immobili, mentre altri – addirittura – sono stati sorpresi in attività lavorativa "in nero" nonostante ciò fosse vietato e, per tale ipotesi, si è proceduto a segnalare la condotta anche a carico dei datori di lavoro. L'indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica e sanitaria.

L'attività della Guardia di Finanza, finalizzata a reprimere le condotte illecite sull'impiego delle risorse finanziarie del bilancio pubblico, mira a garantire l'effettivo sostegno alle fasce meno abbienti della popolazione evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.