Scuola, ancora tante incertezze
I referenti del comitato tecnico scientifico: «Mascherine in classe, tranne che per le interrogazioni e le ore di attività motoria»
giovedì 20 agosto 2020
13.15
Il tempo stringe e i nodi da sciogliere sono ancora molti. Il mondo della scuola ha bisogno di certezze per ripartire in totale sicurezza. Il tema più discusso negli ultimi giorni è sicuramente l'utilizzo della mascherina da parte degli studenti. I referenti del comitato tecnico scientifico si è espresso in merito a SkyTg24: «Distanziamento, indossare dispositivi di protezione e igiene sono tre pilastri indiscutibili, che saranno validi anche per il mondo scolastico. Dai sei anni sarà richiesto, in Italia come in altri paesi, di indossarla. Ci saranno condizioni particolari: se c'è un ragazzo non udente in classe e altre dinamiche simili. Durante l'interrogazione, a mensa e mentre si svolgono attività motorie non bisognerà portare la mascherina. Alcuni momenti del contesto locale saranno valutati di volta in volta. L'uso della mascherina è comunque uno strumento importante di lotta e prevenzione contro il virus».
La volontà del ministro Azzolina è far tornare i ragazzi fra i banchi a settembre ma non in "classi pollaio". Nessuna decisione chiara è stata finora assunta sulle misure da adottare ma sono al vaglio delle ipotesi: l'unica idea ormai abbandonata è l'utilizzo dei separatori in plexiglas. A preoccupare i genitori la possibilità che si verifichino casi positivi all'interno degli istituti, circostanza su cui il coordinatore del Cts Agostino Miozzo ha voluto chiarire: «È sicuro che ce ne saranno e in qual caso non bisognerà chiudere ma si dovrà esaminare il contesto di volta in volta e, solo se necessario, mettere in quarantena una classe o l'intera scuola. Queste situazioni saranno discusse con le autorità sanitarie locali».
Le prossime settimane saranno decisive e chiarificatrici rispetto a un quadro attualmente molto confuso. Qualsiasi allarmismo, al momento, pare inopportuno.
La volontà del ministro Azzolina è far tornare i ragazzi fra i banchi a settembre ma non in "classi pollaio". Nessuna decisione chiara è stata finora assunta sulle misure da adottare ma sono al vaglio delle ipotesi: l'unica idea ormai abbandonata è l'utilizzo dei separatori in plexiglas. A preoccupare i genitori la possibilità che si verifichino casi positivi all'interno degli istituti, circostanza su cui il coordinatore del Cts Agostino Miozzo ha voluto chiarire: «È sicuro che ce ne saranno e in qual caso non bisognerà chiudere ma si dovrà esaminare il contesto di volta in volta e, solo se necessario, mettere in quarantena una classe o l'intera scuola. Queste situazioni saranno discusse con le autorità sanitarie locali».
Le prossime settimane saranno decisive e chiarificatrici rispetto a un quadro attualmente molto confuso. Qualsiasi allarmismo, al momento, pare inopportuno.