Scuola e diritti umani: quarte e quinte superiori alla mostra di Amnesty International Bisceglie
Da lunedì tanti studenti biscegliesi hanno visitato la mostra a tema tortura a Palazzo Tupputi
venerdì 10 novembre 2023
10.08
Nel corso della seconda settimana di novembre, in occasione della IX edizione dell'ArtForights, alcuni istituti superiori biscegliesi si sono recati assieme ai loro docenti alla mostra del contest artistico organizzato da Amnesty Bisceglie che quest'anno tratta il difficile tema della tortura. Si tratta delle quarte e di alcune quinte dell'istituto di istruzione secondaria Sergio Cosmai e del liceo scientifico L.Da Vinci, già precedentemente incontrate con delle formazioni in classe, eseguite anche con alcune quarte dell'IISS G.Dell'Olio.
Il percorso di visita guidata parte dalla prima sala dedicata a testimonianze di tortura tratte da rapporti redatti da Amnesty International, che documenta come in alcuni paesi del mondo la tortura sia tutt'oggi universalmente praticata, per poi proseguire con l'esposizione di strumenti di uso quotidiano che simboleggiano torture inflitte "non qui, ma adesso" (per citare uno slogan di Amnesty International) a migliaia di uomini, donne e bambini in ogni dove.
Dopo aver visitato la mostra delle opere in concorso, le classi hanno potuto visionare, in chiusura, l'esposizione della raccolta di manifesti, fotografie e testimonianze a cura del segretariato internazionale di Amnesty International a partire dal 1973, anno in cui Amnesty pubblica la prima campagna contro la tortura nel mondo. Di grande rilevanza la scelta del gruppo di dare un volto attraverso l'uso di intelligenza artificiale alle vittime di tortura per non cedere le identità reali di persone che la tortura ha disumanizzato e spersonalizzato.
Le classi si sono dimostrate particolarmente partecipi durante il percorso effettuato, trattando l'argomento con curiosità e interesse. Grande attenzione per la sala delle testimonianze.
Il percorso di visita guidata parte dalla prima sala dedicata a testimonianze di tortura tratte da rapporti redatti da Amnesty International, che documenta come in alcuni paesi del mondo la tortura sia tutt'oggi universalmente praticata, per poi proseguire con l'esposizione di strumenti di uso quotidiano che simboleggiano torture inflitte "non qui, ma adesso" (per citare uno slogan di Amnesty International) a migliaia di uomini, donne e bambini in ogni dove.
Dopo aver visitato la mostra delle opere in concorso, le classi hanno potuto visionare, in chiusura, l'esposizione della raccolta di manifesti, fotografie e testimonianze a cura del segretariato internazionale di Amnesty International a partire dal 1973, anno in cui Amnesty pubblica la prima campagna contro la tortura nel mondo. Di grande rilevanza la scelta del gruppo di dare un volto attraverso l'uso di intelligenza artificiale alle vittime di tortura per non cedere le identità reali di persone che la tortura ha disumanizzato e spersonalizzato.
Le classi si sono dimostrate particolarmente partecipi durante il percorso effettuato, trattando l'argomento con curiosità e interesse. Grande attenzione per la sala delle testimonianze.