«Scuola, subito tamponi antigenici per studenti e personale»
L'appello dei sindacati all'assessore Leo: «Puglia in profondo rosso e la didattica a distanza sta mostrando tutti i propri limiti»
martedì 20 aprile 2021
Un appello all'assessore Sebastiano Leo riguardo la tematica scuola, sempre al centro del dibattito. In vista di un possibile rientro in classe in presenza al 100% negli istituti di ogni ordine e grado, i sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno inviato una nota unitaria, evidenziando soprattutto le criticità, tra cui «il fatto che si sia persa ogni traccia della delibera annunciata a gran voce dalla Giunta regionale pugliese il 2 febbraio (che prevedeva anche l'istituzione di presidi sanitari nelle scuole pugliesi, oltre a un sistema di screening con test antigenici rapidi ripetuti ogni 14 giorni in favore di tutto il personale scolastico)».
«Pur dando atto di un'iniziale accelerazione sul fronte delle vaccinazioni, peraltro frutto delle nostra azione sindacale e dell'indizione del primo sciopero unitario regionale, sia pur revocato sulla base degli impegni assunti dalla Regione, a distanza di quasi 3 mesi, al netto della campagna vaccinale per il personale scolastico che ancora oggi fa tanto discutere, ci sentiamo in dovere di proporre ulteriori iniziative affinché, in questa regione, la scuola riparta seriamente e non continui ad essere il fanalino di coda della scuola italiana alla mercé della politica regionale» hanno spiegato.
«Denunciamo la mancata attuazione delle misure contenute nel piano regionale scuola-sanità e chiediamo di partire subito coi tamponi antigenici, tanto per il personale scolastico quanto per gli alunni. L'appello che noi rivolgiamo all'assessore Leo è quello di assumere, in prima persona, l'iniziativa politica considerato che dal prossimo lunedì 19 aprile - nonostante i soliti annunci del presidente Emiliano e dell'assessore Lopalco - la Puglia rimarrà in zona rossa e la scuola pugliese in profondo rosso.
Il sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata sta mostrando tutti i propri limiti e sta mettendo a dura prova il personale scolastico, così come è comprensibile che, con le attuali percentuali di contagi, con le non decisioni, spesso contrastanti, contenute nelle ordinanze regionali e con la mancata attuazione del piano sanitario regionale per le scuole, siano in tanti a non sentirsi sicuri per l'auspicato ritorno alla scuola in presenza e in sicurezza» hanno concluso i sindacati.
«Pur dando atto di un'iniziale accelerazione sul fronte delle vaccinazioni, peraltro frutto delle nostra azione sindacale e dell'indizione del primo sciopero unitario regionale, sia pur revocato sulla base degli impegni assunti dalla Regione, a distanza di quasi 3 mesi, al netto della campagna vaccinale per il personale scolastico che ancora oggi fa tanto discutere, ci sentiamo in dovere di proporre ulteriori iniziative affinché, in questa regione, la scuola riparta seriamente e non continui ad essere il fanalino di coda della scuola italiana alla mercé della politica regionale» hanno spiegato.
«Denunciamo la mancata attuazione delle misure contenute nel piano regionale scuola-sanità e chiediamo di partire subito coi tamponi antigenici, tanto per il personale scolastico quanto per gli alunni. L'appello che noi rivolgiamo all'assessore Leo è quello di assumere, in prima persona, l'iniziativa politica considerato che dal prossimo lunedì 19 aprile - nonostante i soliti annunci del presidente Emiliano e dell'assessore Lopalco - la Puglia rimarrà in zona rossa e la scuola pugliese in profondo rosso.
Il sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata sta mostrando tutti i propri limiti e sta mettendo a dura prova il personale scolastico, così come è comprensibile che, con le attuali percentuali di contagi, con le non decisioni, spesso contrastanti, contenute nelle ordinanze regionali e con la mancata attuazione del piano sanitario regionale per le scuole, siano in tanti a non sentirsi sicuri per l'auspicato ritorno alla scuola in presenza e in sicurezza» hanno concluso i sindacati.