Scuole superiori: Bisceglie in fondo alle classifiche della Bat
Per Eduscopio solo l'IISS Dell'Olio offre discrete garanzie di occupazione rispetto alla media provinciale. Bravi i liceali che, all'università, danno gli esami a ritmo serrato per laurearsi prima
sabato 11 novembre 2017
10.41
Non è all'ultimo posto, in nessuna delle categorie, ma ci è andata molto vicina. Bisceglie, ha tra le peggiori scuole superiori della Bat in termini di preparazione all'università e al mondo del lavoro.
Ad affermarlo è Eduscopio, il portale della Fondazione Agnelli che ogni anno rielabora i dati di un sondaggio a più livelli per aiutare i giovani a scegliere la scuola superiore giusta sulla base di due criteri alternativi. Da un lato ci sono le scuole che preparano al mondo dell'università, dall'altro quelle che preparano direttamente al mondo del lavoro.
Nella prima classe ci finiscono i licei, nella seconda istituti tecnici e professionali.
In base agli obiettivi universitari o di immediata occupabilità che lo studente sceglie, vengono visualizzate, per ciascun corso di studi, tutte le scuole nel raggio massimo di 30 km della stessa tipologia.
Sia che si parli di istituti tecnici e professionali, sia che si parli di licei, dal sondaggio di Eduscopio Bisceglie esce con le ossa rotte.
L'IISS Dell'Olio sta tutto sommato meglio di tutti: si piazza, su una classifica di 11 istituti di pari genere del circondario, al 2° posto per occupazione, sebbene sia al 10° per coerenza tra impiego trovato e studi effettuati. Il 35,6% dei diplomati (fa meglio solo il Salvemini di Molfetta con oltre il 46%) ha trovato lavoro entro due anni (il 24% è occupato stabilmente, il 19% temporaneamente), in media dopo il 273° giorno dal diploma. Questo significa che chi frequenta questa scuola impara presto l'arte di arrangiarsi, accontentandosi di quello che offre il mercato, almeno all'inizio.
Solo l'11% degli ex diplomati al Dell'Olio lavora e studia: il 24% risulta disoccupato, il 25% NEET, che significa né occupato né studente, né tanto meno in cerca di occupazione.
Non se la passa affatto meglio l'IISS Cosmai, al 6° posto su 9 scuole per l'indirizzo servizi sociali, con un indice di occupazione di appena il 24% ed un tasso di disoccupazione pari al 52% che supera di 6 punti quello della media della Bat (46%). A due anni dal diploma lavora solo il 30,3% degli ex studenti.
Il settore industria e artigianato dello stesso istituto guadagna invece il 3° posto, podio onorevolissimo se non fosse che gli istituti del circondario che offrono lo stesso indirizzo sono appena 4. L'indice di occupazione per chi ha frequentato questa scuola è del 25,92%, il tasso di disoccupazione tocca la cifra del 54%.
Chi sceglie di frequentare una scuola umanistica, con l'intenzione di proseguire gli studi con l'università potrà scegliere, a Bisceglie tra scientifico e linguistico. Eduscopio, poiché prende in considerazione solo i licei che mandano almeno uno studente su tre all'università, non contempla il coreutico, che offre una preparazione settoriale con l'obiettivo di mettere gli studenti in grado di affrontare poi l'esame di accesso ad un'accademia di danza.
I tre indirizzi umanistici del liceo "da Vinci" si contendono invece posti molto differenti: la sufficienza dei giudizi va' al linguistico, 5° su 8 scuole della stessa specie. Gli studenti che poi si iscrivono all'università (l'80% si immatricola e supera il primo anno, contro una media regionale del 64%) conseguono voti un po' più bassi della media provinciale (24,52/30 ad esame), ma "si buttano": nel primo anno hanno ottenuto il 68,6% dei crediti previsti dal piano di studi. Peccato solo che il 71,7% scelga però facoltà umanistiche, che non portano dopo al mondo del lavoro.
L'indirizzo scientifico, su 9 scuole simili, fa molto peggio: è addirittura ultimo per media dei voti conseguiti all'università. Guadagna invece il 6° posto se si parla di FGA, indice che compensa i voti degli esami superati con i crediti (50-50), dando un giudizio anche alla premura degli studenti nel darsi da fare per conseguire presto una laurea.
Ad affermarlo è Eduscopio, il portale della Fondazione Agnelli che ogni anno rielabora i dati di un sondaggio a più livelli per aiutare i giovani a scegliere la scuola superiore giusta sulla base di due criteri alternativi. Da un lato ci sono le scuole che preparano al mondo dell'università, dall'altro quelle che preparano direttamente al mondo del lavoro.
Nella prima classe ci finiscono i licei, nella seconda istituti tecnici e professionali.
In base agli obiettivi universitari o di immediata occupabilità che lo studente sceglie, vengono visualizzate, per ciascun corso di studi, tutte le scuole nel raggio massimo di 30 km della stessa tipologia.
Sia che si parli di istituti tecnici e professionali, sia che si parli di licei, dal sondaggio di Eduscopio Bisceglie esce con le ossa rotte.
L'IISS Dell'Olio sta tutto sommato meglio di tutti: si piazza, su una classifica di 11 istituti di pari genere del circondario, al 2° posto per occupazione, sebbene sia al 10° per coerenza tra impiego trovato e studi effettuati. Il 35,6% dei diplomati (fa meglio solo il Salvemini di Molfetta con oltre il 46%) ha trovato lavoro entro due anni (il 24% è occupato stabilmente, il 19% temporaneamente), in media dopo il 273° giorno dal diploma. Questo significa che chi frequenta questa scuola impara presto l'arte di arrangiarsi, accontentandosi di quello che offre il mercato, almeno all'inizio.
Solo l'11% degli ex diplomati al Dell'Olio lavora e studia: il 24% risulta disoccupato, il 25% NEET, che significa né occupato né studente, né tanto meno in cerca di occupazione.
Non se la passa affatto meglio l'IISS Cosmai, al 6° posto su 9 scuole per l'indirizzo servizi sociali, con un indice di occupazione di appena il 24% ed un tasso di disoccupazione pari al 52% che supera di 6 punti quello della media della Bat (46%). A due anni dal diploma lavora solo il 30,3% degli ex studenti.
Il settore industria e artigianato dello stesso istituto guadagna invece il 3° posto, podio onorevolissimo se non fosse che gli istituti del circondario che offrono lo stesso indirizzo sono appena 4. L'indice di occupazione per chi ha frequentato questa scuola è del 25,92%, il tasso di disoccupazione tocca la cifra del 54%.
Chi sceglie di frequentare una scuola umanistica, con l'intenzione di proseguire gli studi con l'università potrà scegliere, a Bisceglie tra scientifico e linguistico. Eduscopio, poiché prende in considerazione solo i licei che mandano almeno uno studente su tre all'università, non contempla il coreutico, che offre una preparazione settoriale con l'obiettivo di mettere gli studenti in grado di affrontare poi l'esame di accesso ad un'accademia di danza.
I tre indirizzi umanistici del liceo "da Vinci" si contendono invece posti molto differenti: la sufficienza dei giudizi va' al linguistico, 5° su 8 scuole della stessa specie. Gli studenti che poi si iscrivono all'università (l'80% si immatricola e supera il primo anno, contro una media regionale del 64%) conseguono voti un po' più bassi della media provinciale (24,52/30 ad esame), ma "si buttano": nel primo anno hanno ottenuto il 68,6% dei crediti previsti dal piano di studi. Peccato solo che il 71,7% scelga però facoltà umanistiche, che non portano dopo al mondo del lavoro.
L'indirizzo scientifico, su 9 scuole simili, fa molto peggio: è addirittura ultimo per media dei voti conseguiti all'università. Guadagna invece il 6° posto se si parla di FGA, indice che compensa i voti degli esami superati con i crediti (50-50), dando un giudizio anche alla premura degli studenti nel darsi da fare per conseguire presto una laurea.