Sdegno della segreteria del Pd per le parole di Enzo Di Pierro

«Nessuno può mettere a tacere una donna»

martedì 15 agosto 2017
A cura di Vito Troilo
Pesantissimo affondo della segreteria cittadina del Partito Democratico nei confronti del consigliere comunale Enzo Di Pierro, capogruppo della maggioranza a sostegno di Francesco Spina e da alcuni mesi tesserato Pd. La lunga e circostanziata nota sottolinea anche il controsenso della nomina di Onofrio Caputi, un altro iscritto dem, ad assessore al bilancio senza alcun tipo di consultazione interna al partito.

«Ogni capoverso del Codice Etico del Pd nazionale inizia così: "Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a... ".
Gli aderenti al Pd, ed in particolare i soci fondatori, hanno ben presente il valore ed il senso degli impegni sottoscritti con il tesseramento, conoscono le regole, ne rispettano l'osservanza ed i contenuti. E così, pur avendo subito la forzatura di "ingressi" in palese contrasto con l'articolo 9 comma 2 dello Statuto, per quel senso di rispetto delle regole a cui siamo abituati, si è dato seguito ad una "convivenza" innaturale, se solo si ponga la mente alla coerente opposizione politica svolta sinora.
Da parte dei "nuovi" tesserati le regole vengono, a volte, richiamate in maniera utilitaristica come nel caso delle primarie, invocate ad ogni pie'sospinto e brandite come una "minacciosa clava"; altre volte, invece, vengono completamente disattese come quando si accettano incarichi regionali o si effettua un rimpasto di giunta senza alcuna consultazione della segreteria locale, nominando assessore al bilancio della città un tesserato, a pochi mesi dalla fine della consigliatura e nel pieno della procedura di decadenza del sindaco, facendo passare per "normale" un avvicendamento che ha tutto il sapore di una compensazione politica.

Ma ogni considerazione sulle regole cade in secondo piano rispetto all'ultima esternazione "social" del consigliere Enzo Di Pierro che non è solo una violazione delle norme e dello spirito del Codice Etico o dei regolamenti del Pd: è semplicemente imbarazzante e sconclusionata; assolutamente non condivisibile ed anzi condannabile.
"A me dei partiti non me ne importa più niente. Ho già dato e ho "ricevuto...." le ideologie le tengo per me e se sono nato quadrato non sono diventato tondo. Sono i partiti o pseudo tali che non hanno più ideologie e allora per il bene comune e questo non lo può negare nessuno, io seguo il progetto..."

Per la prima volta apprendiamo pubblicamente quello che né l'ex segretario del Pd regionale, Michele Emiliano, e né quello attuale, Marco Lacarra, vollero prendere in considerazione nonostante i ripetuti allarmi ricevuti da più direzioni, ovvero della mancanza sia di una reale condivisione politica oltre che dei valori espressi con la carta degli impegni.

Il Codice Etico del PD contrasta ogni forma di discriminazione nel nome dell'uguaglianza sostanziale, ma evidentemente anche su questo la realtà supera ogni fantasia visto che lo stesso consigliere Di Pierro nel medesimo intervento dice: "Per non parlare di "quelle" che prima leccavano da una parte e adesso lo fanno dall'altra, senza sapere cosa sia la "cosa pubblica" e non hanno neanche avuto l'umiltà di imparare e oggi si ergono a protagoniste, credendo di saper usare la bocca anche per parlare. Adesso basta, governeremo questa città per i prossimi 10 anni con un sindaco scelto da noi. Mettetevi l'anima in pace..."

Il bisogno di impadronirsi di un partito di governo per blindare il passato ed il presente e per garantirsi il futuro di un territorio non può essere più tollerato e in particolare da chi, facendo parte della stessa area aggregativa, è gratuitamente offensivo, misogino, arrogante, baronale e settario. Non può essere più consentito di esercitare un dominio sulla città per altri 10 anni dopo aver realizzato, negli altrettanti 10 precedenti, opere pubbliche fragili come castelli di sabbia, debiti fuori bilancio per quasi 20 milioni di euro menzionati dalla Corte dei Conti e bandi di gara con concorsi pubblici attenzionati dai media, relegando, invece, all'ultimo posto la sicurezza, la pulizia, l'igiene, la messa in campo di tutele e garanzie minime necessarie utili ad un rilancio reale dell'economia della città.

Occorre discontinuità dal passato ed una nuova classe di rappresentanti del territorio che non guardino solo ai partiti politici come a dei contenitori di interessi, ma ai valori che ne ispirano le azioni di lealtà, onestà e rispetto.
Anziché la decadenza voluta e tanto cercata da Francesco Spina sarebbe auspicabile un passo indietro del Sindaco per evitare altri inutili imbarazzi e "scivoloni" che allontanino la gente comune dalla politica, come quelli che potrebbero scaturire, per esempio, da primarie "drogate" da una giunta che continua a (male) amministrare ed a gestire il potere attraverso un vice-sindaco, in barba al mandato popolare ricevuto dall'elezione diretta dei sindaci.

Esprimiamo solidarietà alla consigliera comunale Giorgia Preziosa, destinataria del contenuto insopportabilmente offensivo e sessista del post del consigliere Di Pierro e le chiediamo di far sentire sempre forte e vibrante la sua voce perché nessuno, tanto meno un rappresentante delle Istituzioni, può mettere a tacere una donna che per lo più è, in quanto consigliera, portavoce di centinaia di cittadini».