Se la pornografia diventa arte: inaugurata a Palazzo Tupputi la personale di Leo Ragno

19 disegni che democratizzano l'eros e danno dignità al porno

domenica 2 luglio 2017 9.03
A cura di Serena Ferrara
L'arte può nobilitare tutto, anche il porno.
Lo dimostra, senza girare attorno al tema, Leo Ragno, il giovane e valente artista biscegliese che per la prima volta, grazie all'impegno del Laboratorio Urbano di Palazzo Tupputi, espone a Bisceglie, fino al 28 luglio.
19 disegni e un rilevante apparato critico (i testi, che fanno opera a sé sono di Giovanni Rubino), che descrivono il "Sexual landscape" del mondo contemporaneo.
Il progetto, nato per una mostra d'arte poi naufragata, è diventato occasione per una personale a luci rosse il cui intento non è quello, proprio dell'arte a sfondo erotico, di lasciare che l'immaginazione scateni fantasie, ma di descrivere la realtà nella concretezza dei gesti.
L'artista biscegliese ha tratto inquieto ma delicatissimo, crepuscolare. Accenna in punta di piedi, senza alcuna trasgressione: il post - porno che consegna alla sua penna ha una malinconia che va oltre il messaggio.

Il senso è plurimo, stratificato. Ed è per questo che Rubino il suo progetto lo ha subito amato: «Ho trovato la sua idea molto interessante - ha spiegato durante l'inaugurazione, l'1 luglio - perché ha preso immagini già esistenti sul web e le ha rielaborate. Ha catturato una realtà non già reale ma virtuale, che è pur sempre vera. La vita ce ne offre spunti continui. Da tempo stavo occupandomi de "L'Erotismo", opera in cui George Bataille analizza il rapporto con il corpo. Sposandone la filosofia, posso affermare che con le opere di Ragno non siamo davanti ad erotismo. In questa ricerca non c'è sublimazione dell'eccesso attraverso l'arte, c'è democratizzazione e disvelamento dell'eros, ovvero pornografia, riportata ad un rapporto diretto con il corpo e l'atto sessuale. Tutti viviamo in una società basata sulla condivisione delle immagini. Abbiamo spostato il senso dall'atto della produzione a quello della condivisione. Ragno riporta il senso sulla produzione e nel farlo toglie volgarità al contenuto pornografico. Senza giudicarlo, lo nobilita».

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