Sei morti di cancro in sei giorni, i cittadini chiedono aiuto ad istituzioni e sanità

La lettera aperta del gruppo Facebook Bisceglie Notizie

venerdì 13 ottobre 2017 12.49
A cura di Serena Ferrara
Sei morti in sei giorni. Nove in due settimane. L'elenco si allunga sempre più velocemente, mese dopo mese.
Sono tutti biscegliesi, tutti relativamente giovani, tutti destinati ad una vita ancora lunga stroncata da un solo male: il cancro.
Gli amministratori del gruppo Facebook Bisceglie Notizie hanno deciso di non voler restare più in silenzio di fronte a questo doloroso stillicidio, che non fa rumore ma lascia voragini che è impossibile remarginare.
Hanno scritto di getto al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all'assessore all'ambiente Filippo Caracciolo, al sindaco Vittorio Fata, ai direttori generali di Asl Bt e Arpa Puglia per porre una serie di domande che hanno a che fare con tre temi: prevenzione, monitoraggio della salubrità dell'ambiente, informazione.
«Cosa sta succedendo? Cosa state facendo per cercare di arginare il fenomeno della diffusione del cancro soprattutto nella popolazione giovanile? Si vuole provvedere a installare delle centraline di monitoraggio dell'aria? Si vuole provvedere a installare delle centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici? Cosa si sta facendo per aggiornare i dati del registro tumore cercando di avvicinarsi il più possibile a dati più recenti (quelli pubblicati sul registro dei tumori sono fermi al 2008? Sono in programma degli studi sulle cause che stanno facendo ammalare le persone di cancro?»
I dati relativi al registro tumori 2016 attestano che in Puglia ogni anno si ammalano di tumore 11.000 uomini - 6 ogni 1000 abitanti - e 9.000 donne - 4 ogni 1000 e che nelle terre della Bat c'è una incidenza di casi di tumore al fegato superiore alla di dieci punti (è al 33% contro il 20,3%) della media nazionale.

«Purtroppo altre persone a Bisceglie si stanno ammalando e altri ragazzi stanno morendo di cancro. Per quanto possiamo andare avanti così? Attendiamo fiduciosi le risposte da chi di dovere».