Sentenza Cdp, il legale di Azzollini: «Riconosciuta l'insussistenza delle accuse più gravi»

Sulla condanna per bancarotta semplice: «Proporremo appello»

mercoledì 29 gennaio 2020 14.28
«Siamo decisamente soddisfatti per una sentenza che ha riconosciuto l'insussistenza di tutti i reati più gravi contestati e per la contestuale trasmissione degli atti in Procura affinché si proceda per falsa testimonianza nei confronti di Nicolino e Attilio Logatto».

Con queste parole l'avvocato Felice Petruzzella, legale difensore di Antonio Azzollini, ha commentato la lettura del dispositivo di sentenza del Tribunale di Trani sul processo per il crac della Casa della Divina Provvidenza.

I Logatto, padre (Nicolino) e figlio (Attilio), il primo ex dirigente della Cdp, il secondo dipendente dell'Ambrosia Technologies, erano ritenuti fra i grandi accusatori dell'ex parlamentare: divenne celebre - ottenendo vasta eco sui media nazionali - una frase della testimonianza, attribuita ad Azzollini nel corso di una riunione in Direzione generale.

«Resta l'amarezza per la condanna per il reato di bancarotta semplice per il quale sicuramente proporremo appello» ha concluso l'avvocato Petruzzella.

Azzollini è stato condannato a un anno e 3 mesi di reclusione (con pena sospesa) ma assolto da altre accuse, tra cui quella di bancarotta fraudolenta. La vicenda processuale proseguirà in secondo grado.