Senza mobilità dallo scorso primo gennaio. Beffa per 80 ex lavoratori Cdp
L'indennità è stata corrisposta dal 2013 per 66 mesi dalla decorrenza del licenziamento
sabato 10 marzo 2018
14.36
Hanno perduto l'assegno di mobilità, non più corrisposto loro a partire dallo scorso primo gennaio. 80 ex lavoratori della Casa della Divina Provvidenza sono così rimasti beffati, senza alcuna indennità.
La procedura di licenziamento, decorsa dal 2013 attraverso un'intesa siglata presso il ministero del lavoro con i vertici aziendali dell'epoca e i rappresentanti delle sigle sindacali, ha consentito ai dipendenti di ricevere la cassa integrazione per 66 mensilità. Il percorso di accompagnamento alla pensione (e di conseguenza anche la relativa situazione contributiva) è stato sospeso a causa del mancato rifinanziamento dell'accordo: per decine di famiglie biscegliesi e del territorio si è aperta una fase di inevitabili incertezze e disagi.
Malgrado la scadenza del periodo di mobilità al 31 dicembre 2017 fosse nota alle parti e soprattutto al governo uscente, nessun provvedimento è stato adottato per far fronte alle difficoltà degli 80 soggetti coinvolti, che chiedono un intervento urgente pur uscire in tempi rapidi da una evidente situazione di sofferenza economica.
La procedura di licenziamento, decorsa dal 2013 attraverso un'intesa siglata presso il ministero del lavoro con i vertici aziendali dell'epoca e i rappresentanti delle sigle sindacali, ha consentito ai dipendenti di ricevere la cassa integrazione per 66 mensilità. Il percorso di accompagnamento alla pensione (e di conseguenza anche la relativa situazione contributiva) è stato sospeso a causa del mancato rifinanziamento dell'accordo: per decine di famiglie biscegliesi e del territorio si è aperta una fase di inevitabili incertezze e disagi.
Malgrado la scadenza del periodo di mobilità al 31 dicembre 2017 fosse nota alle parti e soprattutto al governo uscente, nessun provvedimento è stato adottato per far fronte alle difficoltà degli 80 soggetti coinvolti, che chiedono un intervento urgente pur uscire in tempi rapidi da una evidente situazione di sofferenza economica.