Sequestro di armi nella casa del suocero biscegliese dell'ex gip De Benedictis

I rapporti non più idilliaci tra i due inducono a escludere un collegamento

venerdì 30 luglio 2021 10.02
La vicenda personale di Giuseppe De Benedictis, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari arrestato nelle scorse settimane con l'accusa di possesso di armi da guerra e attualmente detenuto nel carcere di Lecce, sembrerebbe restare soltanto sullo sfondo di un'altra operazione effettuata nelle scorse ore dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico in collaborazione con la Squadra mobile di Bari.

I militari, nella mattinata di giovedì 29 luglio, hanno infatti posto sotto sequestro armi storiche, fucili e pistole nell'abitazione del biscegliese Mario La Notte, 88enne militare a riposo e suocero di De Benedictis, che prese in sposa una delle sue figlie, poi deceduta. I rapporti tra giudice e ufficiale dell'Esercito in pensione non sarebbero più idilliaci e tra l'altro La Notte avrebbe anche gestito un'armeria a Molfetta per un certo periodo: gli indizi porterebbero quindi gli inquirenti a escludere l'eventualità che De Benedictis fosse coinvolto o potesse in qualche modo disporre di quelle armi, rinvenute con matricola abrasa e detenute in assenza delle necessarie autorizzazioni.

Secondo l'ipotesi investigativa l'ex magistrato avrebbe ricevuto tangenti da un avvocato, Gianfranco Chiariello, per ammorbidire la posizione di tre detenuti e procedere alla loro scarcerazione. Gli accertamenti svolti hanno rivelato l'esistenza di due depositi di armi illegalmente detenute, rispettivamente in una masseria di Andria e in altri spazi nel territorio di Ruvo di Puglia riconducibili a De Benedictis, che ha presentato un ricorso contro la custodia cautelare in carcere che sarà discusso al Tribunale del riesame del capoluogo salentino il prossimo 6 agosto.

Quanto alle armi sequestrate a Bisceglie giovedì, toccherà ai giudici di Trani esprimersi sulla convalida del provvedimento.