Sergio Ferrante: «I sacchetti a pagamento? Una nuova tassa»
Il segretario cittadino di Forza Italia condivide le critiche rivolte alla nuova normativa dal direttore di Confcommercio Bari-Bat Leo Carriera
martedì 16 gennaio 2018
13.29
La norma recentemente entrata in vigore in merito all'obbligo, per i commercianti, di far pagare i sacchetti di plastica biodegradabile ha scatenato una serie di riflessioni e vibranti proteste sia da parte delle associazioni dei consumatori che sul fronte degli operatori. L'ultima levata di scudi, sul territorio, quella di Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari-Bat, che ha pesantemente contestato la disposizione di legge.
È del medesimo avviso anche il segretario cittadino di Forza Italia Sergio Ferrante: «Condivido le riflessioni di Leo Carriera: la norma è stata adottata in modo poco corretto, esponendo i clienti ad un altro costo e i commercianti a ingiuste critiche.
L'obbligo di acquisto dei sacchetti per la spesa è praticamente una nuova odiosa tassa per tutti i cittadini, voluta e approvata dal governo del Partito Democratico. Che si aggiunge agli aumenti di gas, luce e autostrade già scattati dal 1 gennaio. L'ultimo regalo dell'esecutivo in carica» ha affermato, precisando: «Bisogna sapere che questi sacchetti, chiamati tecnicamente bioshopper, sono biodegradabili solo al 40% e per il restante 60% sono fatti da derivati dal petrolio e quindi non biodegradabili. La norma vuole che si usi una sola volta il sacchetto e lo si paghi da due a cinque centesimi, questo vuol dire un costante incremento per tutti i prodotti senza possibilità di scampo per i consumatori».
Secondo l'esponente azzurro «il Pd ha voluto recepire una direttiva europea ma come al solito ha fatto un pasticcio ai danni degli italiani e anche dei commercianti, già colpiti da tante assurde tasse, che vedono complicarsi il loro lavoro. Non ci si può meravigliare se poi ogni anno cessano l'attività decine di negozi, e se nelle nostre strade aumentano solo i locali vuoti, con vetrine spente e insegne rimosse».
Quali soluzioni? «La proposta avanzata nei giorni scorsi dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta mira a eliminare questa nuova odiosa imposizione. Occorre incentivare l'utilizzo di sacchetti di carta riciclata e riciclabile che si possono impiegare anche per più spese. E occorre eliminare l'obbligo ai commercianti di far pagare ogni tipo di sacchetto. In questo modo si aiuterebbe davvero l'ambiente come richiesto dall'Unione Europea e non si tasserebbero ancora una volta i consumatori italiani, già tartassati da una incredibile serie di aumenti su qualsiasi cosa» ha spiegato il segretario biscegliese di Forza Italia.
«Fortunatamente a breve gli italiani potranno scegliere di affidare il governo del nostro paese a chi vuole ridurre le tasse e vuole dare nuovo impulso ai consumi, evitando di mettere ancora le mani nelle tasche dei cittadini» ha concluso Sergio Ferrante.
È del medesimo avviso anche il segretario cittadino di Forza Italia Sergio Ferrante: «Condivido le riflessioni di Leo Carriera: la norma è stata adottata in modo poco corretto, esponendo i clienti ad un altro costo e i commercianti a ingiuste critiche.
L'obbligo di acquisto dei sacchetti per la spesa è praticamente una nuova odiosa tassa per tutti i cittadini, voluta e approvata dal governo del Partito Democratico. Che si aggiunge agli aumenti di gas, luce e autostrade già scattati dal 1 gennaio. L'ultimo regalo dell'esecutivo in carica» ha affermato, precisando: «Bisogna sapere che questi sacchetti, chiamati tecnicamente bioshopper, sono biodegradabili solo al 40% e per il restante 60% sono fatti da derivati dal petrolio e quindi non biodegradabili. La norma vuole che si usi una sola volta il sacchetto e lo si paghi da due a cinque centesimi, questo vuol dire un costante incremento per tutti i prodotti senza possibilità di scampo per i consumatori».
Secondo l'esponente azzurro «il Pd ha voluto recepire una direttiva europea ma come al solito ha fatto un pasticcio ai danni degli italiani e anche dei commercianti, già colpiti da tante assurde tasse, che vedono complicarsi il loro lavoro. Non ci si può meravigliare se poi ogni anno cessano l'attività decine di negozi, e se nelle nostre strade aumentano solo i locali vuoti, con vetrine spente e insegne rimosse».
Quali soluzioni? «La proposta avanzata nei giorni scorsi dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta mira a eliminare questa nuova odiosa imposizione. Occorre incentivare l'utilizzo di sacchetti di carta riciclata e riciclabile che si possono impiegare anche per più spese. E occorre eliminare l'obbligo ai commercianti di far pagare ogni tipo di sacchetto. In questo modo si aiuterebbe davvero l'ambiente come richiesto dall'Unione Europea e non si tasserebbero ancora una volta i consumatori italiani, già tartassati da una incredibile serie di aumenti su qualsiasi cosa» ha spiegato il segretario biscegliese di Forza Italia.
«Fortunatamente a breve gli italiani potranno scegliere di affidare il governo del nostro paese a chi vuole ridurre le tasse e vuole dare nuovo impulso ai consumi, evitando di mettere ancora le mani nelle tasche dei cittadini» ha concluso Sergio Ferrante.