Servizio igiene urbana, ora è ufficiale: Ambiente 2.0 dovrà fare le valigie
Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso del gestore contro la sentenza del TAR. Esulta Sangalli, ma non è finita qui
giovedì 1 febbraio 2018
14.23
Il dispositivo della sentenza emessa dai giudici del Consiglio di Stato nel processo tra Ambiente 2.0 e Sangalli è stato reso noto solo nella serata del 31 gennaio.
Contiene una decisione chiara: rigetta il ricorso di Ambiente 2.0 alle decisioni del TAR, condannandola al pagamento di 5000 euro di spese di giudizio in favore dell'Impresa Sangalli Giancarlo & C. S.r.l. Le spese sono invece compensate nei confronti del Comune di Bisceglie.
Ad aprire il contenzioso, a giugno 2017, il ricorso al TAR della ditta Sangalli Giancarlo & C. srl, terza classificata nella gara per la gestione del servizio igiene urbana, finalizzato ad annullare l'aggiudicazione dell'appalto in favore del consorzio Ambiente 2.0. Il subentro, in corso di gara, di una nuova ditta nella compagine del consorzio milanese, con "provvedimento, di estremi e data non conosciuti", secondo Sangalli avrebbe invalidato l'atto. Il TAR la pensò allo stesso modo, sicché Ambiente 2.0 fece ricorso al Consiglio di Stato.
Nelle scorse ore la sentenza, che comporterà per il comune di Bisceglie un inevitabile nuovo cambio di guardia. Che il nuovo gestore debba però essere Sangalli fino a scadenza del contratto non è automatico.
Il 5 aprile – data in cui probabilmente il passaggio di testimone a Sangalli potrebbe essersi completato - si conosceranno gli esiti dell'appello di Camassambiente contro il Comune di Bisceglie avverso la sentenza riguardante l'annullamento previa sospensione di efficacia del provvedimento di recesso dal contratto stipulato con il comune di Bisceglie a gennaio 2016 a seguito di interdittiva antimafia emessa dal prefetto.
Nel caso in cui Camassambiente dovesse spuntarla sul comune di Bisceglie, difeso dall'avvocato Massimo Ingravalle, si troverebbe costretto a fare un passo indietro e a recuperare i rapporti con il primo gestore, negli ultimi tempi incrinati anche sulle questioni pratiche della gestione del servizio di raccolta differenziata.
Contiene una decisione chiara: rigetta il ricorso di Ambiente 2.0 alle decisioni del TAR, condannandola al pagamento di 5000 euro di spese di giudizio in favore dell'Impresa Sangalli Giancarlo & C. S.r.l. Le spese sono invece compensate nei confronti del Comune di Bisceglie.
Ad aprire il contenzioso, a giugno 2017, il ricorso al TAR della ditta Sangalli Giancarlo & C. srl, terza classificata nella gara per la gestione del servizio igiene urbana, finalizzato ad annullare l'aggiudicazione dell'appalto in favore del consorzio Ambiente 2.0. Il subentro, in corso di gara, di una nuova ditta nella compagine del consorzio milanese, con "provvedimento, di estremi e data non conosciuti", secondo Sangalli avrebbe invalidato l'atto. Il TAR la pensò allo stesso modo, sicché Ambiente 2.0 fece ricorso al Consiglio di Stato.
Nelle scorse ore la sentenza, che comporterà per il comune di Bisceglie un inevitabile nuovo cambio di guardia. Che il nuovo gestore debba però essere Sangalli fino a scadenza del contratto non è automatico.
Il 5 aprile – data in cui probabilmente il passaggio di testimone a Sangalli potrebbe essersi completato - si conosceranno gli esiti dell'appello di Camassambiente contro il Comune di Bisceglie avverso la sentenza riguardante l'annullamento previa sospensione di efficacia del provvedimento di recesso dal contratto stipulato con il comune di Bisceglie a gennaio 2016 a seguito di interdittiva antimafia emessa dal prefetto.
Nel caso in cui Camassambiente dovesse spuntarla sul comune di Bisceglie, difeso dall'avvocato Massimo Ingravalle, si troverebbe costretto a fare un passo indietro e a recuperare i rapporti con il primo gestore, negli ultimi tempi incrinati anche sulle questioni pratiche della gestione del servizio di raccolta differenziata.