Servizio psichiatrico da Barletta a Bisceglie, tutto pronto per il trasferimento
Per l'apertura del reparto, che conterà 20 nuovi posti letto, manca solo il certificato di adeguamento alle normative antincendio
sabato 13 gennaio 2018
11.34
Dal 15 gennaio il personale di Bisceglie in servizio a Barletta è tornato 'a casa', distribuito nei vari reparti del Vittorio Emanuele II - in perenne carenza di personale - in attesa dell'attivazione del nuovo reparto.
È davvero tutto pronto all'ospedale di Bisceglie per la riapertura dell'SPDC, il reparto di psichiatria che, su base provinciale, provvede alla somministrazione dei TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e all'assistenza di pazienti in condizioni di emergenza.
Bisceglie, in forza della delibera ASL BT n. 2710 del 19/12/2016 e del Piano di riordino ospedaliero regionale di marzo 2017, assorbirà il reparto di Barletta, passando da 8 a 20 posti letto.
Non sono servite le polemiche scatenate a gennaio 2017 dalla consigliera comunale di Barletta Grazia Desario, che denunciava a Bisceglie condizioni "precarie" e strutture non all'altezza di un servizio territoriale così delicato: l'Asl Bt, in tutta risposta, elencava i lavori in corso per rendere le strutture, in funzione fino a giugno 2017, assolutamente all'avanguardia: "15 posti letto adeguati alle specifiche esigenze assistenziali dei pazienti, 11 bagni dotati di ausili di assistenza, nuovi corpi di illuminazione a soffitto, nuova area intensiva con monitoraggio a vista e dispositivi anti-precipitazioni in tutte le stanze, oltre a due ascensori dedicati collegati con la rianimazione e il blocco operatorio".
Il nuovo reparto doveva entrare in funzione ad ottobre 2017. Poi, causa certificazione antincendio mancante, il taglio del nastro è stato posticipato ai primi giorni di febbraio 2018.
«I giochi di campanile non hanno funzionato - commenta Natale Parisi, collaboratore tecnico referente per il presidio ospedaliero Bisceglie - Trani ed ex assessore alla Sanità del comune di Bisceglie. - Resta però un problema: quello del sottodimensionamento del personale rispetto alla pianta organica. Il personale dell'SPDC che in queste ore sta coprendo le carenze degli altri reparti, tornerà a svolgere il proprio ruolo nel nuovo reparto, cosicché negli altri reparti si tornerà a fare l'affanno. La Regione ha promesso di sostituire i medici e gli operatori in pensione e non l'ha fatto, ha promesso bandi di concorso, ma non li ha mai formalizzati. Il personale sta resistendo a turni di lavoro massacranti, per evitare che qualcuno arrivi a dire: "siamo stati costretti a declassare l'ospedale". Bisceglie non può diventare la panchina di attesa dei medici prossimi al pensionamento, come si sta verificando negli ultimi mesi».
È davvero tutto pronto all'ospedale di Bisceglie per la riapertura dell'SPDC, il reparto di psichiatria che, su base provinciale, provvede alla somministrazione dei TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e all'assistenza di pazienti in condizioni di emergenza.
Bisceglie, in forza della delibera ASL BT n. 2710 del 19/12/2016 e del Piano di riordino ospedaliero regionale di marzo 2017, assorbirà il reparto di Barletta, passando da 8 a 20 posti letto.
Non sono servite le polemiche scatenate a gennaio 2017 dalla consigliera comunale di Barletta Grazia Desario, che denunciava a Bisceglie condizioni "precarie" e strutture non all'altezza di un servizio territoriale così delicato: l'Asl Bt, in tutta risposta, elencava i lavori in corso per rendere le strutture, in funzione fino a giugno 2017, assolutamente all'avanguardia: "15 posti letto adeguati alle specifiche esigenze assistenziali dei pazienti, 11 bagni dotati di ausili di assistenza, nuovi corpi di illuminazione a soffitto, nuova area intensiva con monitoraggio a vista e dispositivi anti-precipitazioni in tutte le stanze, oltre a due ascensori dedicati collegati con la rianimazione e il blocco operatorio".
Il nuovo reparto doveva entrare in funzione ad ottobre 2017. Poi, causa certificazione antincendio mancante, il taglio del nastro è stato posticipato ai primi giorni di febbraio 2018.
«I giochi di campanile non hanno funzionato - commenta Natale Parisi, collaboratore tecnico referente per il presidio ospedaliero Bisceglie - Trani ed ex assessore alla Sanità del comune di Bisceglie. - Resta però un problema: quello del sottodimensionamento del personale rispetto alla pianta organica. Il personale dell'SPDC che in queste ore sta coprendo le carenze degli altri reparti, tornerà a svolgere il proprio ruolo nel nuovo reparto, cosicché negli altri reparti si tornerà a fare l'affanno. La Regione ha promesso di sostituire i medici e gli operatori in pensione e non l'ha fatto, ha promesso bandi di concorso, ma non li ha mai formalizzati. Il personale sta resistendo a turni di lavoro massacranti, per evitare che qualcuno arrivi a dire: "siamo stati costretti a declassare l'ospedale". Bisceglie non può diventare la panchina di attesa dei medici prossimi al pensionamento, come si sta verificando negli ultimi mesi».