Sistemi di videosorveglianza, firmato il protocollo in Prefettura
L'iniziativa ha come obiettivo migliorare la sicurezza e contrastare ogni forma di illegalità
venerdì 14 ottobre 2022
18.55
Installazione e potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree comunali interessate da maggiori situazioni di degrado e illegalità, nell'ottica della prevenzione e del contrasto della criminalità diffusa e predatoria. Questo l'obiettivo dei protocolli sottoscritti nella giornata di venerdì 14 ottobre al Palazzo del Governo di Barletta tra il Prefetto della Bat Rossana Riflesso e i Sindaci dei Comuni di Barletta (Cosimo Cannito), Andria (presente l'Assessore Pasquale Colasuonno), Trani (Amedeo Bottaro), Bisceglie (Angelantonio Angarano) e Canosa di Puglia (Vito Malcangio), in attuazione dei "Patti per la sicurezza urbana" firmati negli scorsi anni.
L'iniziativa rientra infatti tra le strategie congiunte tra l'Ufficio territoriale del governo e le amministrazioni, per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità, favorendo l'impiego delle Forze di Polizia per far fronte a esigenze straordinarie del territorio. Con l'adesione al protocollo, i cinque Comuni si candidano dunque a beneficiare delle risorse previste dal Programma operativo complementare "Legalità" 2014-2020 per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza, sulla base delle linee guida adottate dal ministero dell'interno con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali.
«I protocolli sottoscritti scaturiscono dai "Patti per la sicurezza urbana", firmati negli anni scorsi, e puntano all'obiettivo prioritario della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di criminalità sul territorio, anche attraverso il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza. Candidandosi al Poc legalità e beneficiando eventualmente dei fondi messi a disposizione dal ministero, i Comuni potranno così prevenire e rimuovere situazioni di illegalità nelle direttrici viarie di accesso e uscita dalle città e in quelle aree del centro abitato potenzialmente interessate da criminalità, degrado e insicurezza» ha dichiarato il Prefetto Rossana Riflesso.
I progetti presentati dai Comuni saranno oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate in materia, e successivamente trasmessi al ministero dell'interno ai fini dell'eventuale ammissione a finanziamento.
L'iniziativa rientra infatti tra le strategie congiunte tra l'Ufficio territoriale del governo e le amministrazioni, per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità, favorendo l'impiego delle Forze di Polizia per far fronte a esigenze straordinarie del territorio. Con l'adesione al protocollo, i cinque Comuni si candidano dunque a beneficiare delle risorse previste dal Programma operativo complementare "Legalità" 2014-2020 per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza, sulla base delle linee guida adottate dal ministero dell'interno con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali.
«I protocolli sottoscritti scaturiscono dai "Patti per la sicurezza urbana", firmati negli anni scorsi, e puntano all'obiettivo prioritario della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di criminalità sul territorio, anche attraverso il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza. Candidandosi al Poc legalità e beneficiando eventualmente dei fondi messi a disposizione dal ministero, i Comuni potranno così prevenire e rimuovere situazioni di illegalità nelle direttrici viarie di accesso e uscita dalle città e in quelle aree del centro abitato potenzialmente interessate da criminalità, degrado e insicurezza» ha dichiarato il Prefetto Rossana Riflesso.
I progetti presentati dai Comuni saranno oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate in materia, e successivamente trasmessi al ministero dell'interno ai fini dell'eventuale ammissione a finanziamento.