"I sognalibri", la testimonianza di Edith Bruck colpisce i ragazzi
Alle Vecchie Segherie Mastrototaro l'autrice ungherese ha discusso del libro "Il pane perduto"
mercoledì 27 luglio 2022
9.18
Nel pomeriggio di martedì 26 luglio circa cento studenti hanno avuto l'occasione di dialogare e di confrontarsi in modo diretto con la scrittrice Edith Bruck alle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, nell'ambito del percorso di avvicinamento alla lettura e incontro con le professioni culturali "I sognalibri", organizzato dall'Associazione Borgo Antico col sostegno della Luiss "Guido Carli".
I ragazzi hanno ascoltato la testimonianza sincera e diretta di una delle pagine più atroci della storia dell'uomo, che l'autrice ungherese ormai da decenni racconta nei libri, nelle poesie e nelle conversazioni pubbliche, e rivolto diverse domande dopo aver letto attentamente il libro "Il pane perduto" (La Nave di Teseo). Bruck ha raccontato ai giovani che, dopo essere scappata con sua sorella dal campo di Bergen Belsen, ha ricominciato a vivere pensando a cinque piccoli gesti di umanità (incontrati nell'orrore generale), a cinque luci nel buio che avevano "illuminato" la lunga prigionia e permesso di sperare ancora nel bene.
«Tutti i presenti, conserveranno nel cuore le parole di chi è riuscito, nonostante le atrocità viste e subite, a conservare intatto l'attaccamento alla vita di quando era solo una bambina, non permettendo mai all'odio e alla sete di vendetta di prevalere. Utilizzeremo anche noi la sua preziosa testimonianza come una luce in grado di illuminare il nostro cammino, per non dimenticare mai che per vivere in pace non c'è altra soluzione che smettere di odiare. È riuscita ad arrivare al cuore dei ragazzi e di tutti noi che l'abbiamo ascoltata in un clima di profonda commozione e immensa gratitudine per la generosità con la quale l'autrice non si è sottratta alle tante domande, spesso personali e introspettive, rivolte dagli studenti e dalle studentesse del percorso "I sognalibri", dimostrando grande preparazione e sensibilità» ha commentato Sergio Silvestris, presidente dell'Associazione Borgo Antico.
I ragazzi hanno ascoltato la testimonianza sincera e diretta di una delle pagine più atroci della storia dell'uomo, che l'autrice ungherese ormai da decenni racconta nei libri, nelle poesie e nelle conversazioni pubbliche, e rivolto diverse domande dopo aver letto attentamente il libro "Il pane perduto" (La Nave di Teseo). Bruck ha raccontato ai giovani che, dopo essere scappata con sua sorella dal campo di Bergen Belsen, ha ricominciato a vivere pensando a cinque piccoli gesti di umanità (incontrati nell'orrore generale), a cinque luci nel buio che avevano "illuminato" la lunga prigionia e permesso di sperare ancora nel bene.
«Tutti i presenti, conserveranno nel cuore le parole di chi è riuscito, nonostante le atrocità viste e subite, a conservare intatto l'attaccamento alla vita di quando era solo una bambina, non permettendo mai all'odio e alla sete di vendetta di prevalere. Utilizzeremo anche noi la sua preziosa testimonianza come una luce in grado di illuminare il nostro cammino, per non dimenticare mai che per vivere in pace non c'è altra soluzione che smettere di odiare. È riuscita ad arrivare al cuore dei ragazzi e di tutti noi che l'abbiamo ascoltata in un clima di profonda commozione e immensa gratitudine per la generosità con la quale l'autrice non si è sottratta alle tante domande, spesso personali e introspettive, rivolte dagli studenti e dalle studentesse del percorso "I sognalibri", dimostrando grande preparazione e sensibilità» ha commentato Sergio Silvestris, presidente dell'Associazione Borgo Antico.