Sopravvissuta a un incidente stradale: «Ecco il mio angelo»
Merilicia Povia incontra il Vigile del Fuoco che l'ha estratta dalle lamiere salvandole la vita
domenica 6 febbraio 2022
16.38
Gli esperti hanno rimarcato come la violenta dinamica dell'incidente non lasciasse molto spazio alle interpetazioni. Il 3 giugno del 2021, poco dopo le ore 7:30, sul tratto compreso tra Bisceglie nord e Trani sud della strada statale 16 bis si verificò un terribile incidente (link all'articolo): l'intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco e un pizzico di buona sorte consentirono alla 30enne biscegliese Merilicia Povia di salvarsi nonostante l'auto sulla quale viaggiava, una Lancia Ypsilon, si fosse scontrata con un mezzo pesante rimanendo distrutta, schiacciandosi su un lato tra il tir e le barriere di protezione della carreggiata. Merilicia, per fortuna, è sopravvissuta e le ferite riportate non le hanno compromesso la possibilità di ristabilirsi e tornare a una vita normale. La donna ha voluto incontrare nuovamente il Vigile del Fuoco Agostino Caputo, colui che le è rimasto a fianco durante l'intervento tempestivo e risolutivo dei valorosi colleghi.
«Vi presento Agostino.
Dal primo secondo, munito di mascherina e casco integrale, in una giornata calda d'estate, si è calato al mio fianco tra le lamiere a stringermi la mano per non lasciarmi mai sola in quelle tre ore interminabili.
Ha provato innumerevoli tentativi per tirarmi fuori il più presto possibile in attesa di quella benedetta autogrú e nel frattempo ha diretto la sua squadra in maniera impeccabile, così come farebbe un direttore d' orchestra con i suoi musicisti.
In realtà del direttore d'orchestra non si ascolta mai la voce, invece la sua è stata per me forza.. si, una forza straordinaria che mi ha permesso di continuare a lottare per sopravvivere e non mollare!
E tutto questo, purtroppo, senza mai poterlo guardare negli occhi fino ad oggi. Finalmente ho potuto incontrarlo e abbracciarlo.
Vi garantisco che è uno spettacolo, grazie mio angelo terreno».
«Vi presento Agostino.
Dal primo secondo, munito di mascherina e casco integrale, in una giornata calda d'estate, si è calato al mio fianco tra le lamiere a stringermi la mano per non lasciarmi mai sola in quelle tre ore interminabili.
Ha provato innumerevoli tentativi per tirarmi fuori il più presto possibile in attesa di quella benedetta autogrú e nel frattempo ha diretto la sua squadra in maniera impeccabile, così come farebbe un direttore d' orchestra con i suoi musicisti.
In realtà del direttore d'orchestra non si ascolta mai la voce, invece la sua è stata per me forza.. si, una forza straordinaria che mi ha permesso di continuare a lottare per sopravvivere e non mollare!
E tutto questo, purtroppo, senza mai poterlo guardare negli occhi fino ad oggi. Finalmente ho potuto incontrarlo e abbracciarlo.
Vi garantisco che è uno spettacolo, grazie mio angelo terreno».