Spara per aria all'esterno di un locale, arrestato
I Carabinieri hanno ricostruito quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica sulla litoranea di Ponente
lunedì 10 agosto 2020
13.50
Un 20enne originario di Canosa si è reso responsabile dell'esplosione di quattro colpi d'arma da fuoco, una calibro .380 (9mm corto), fuori da un locale dove si stana intrattenendo, dopo aver preso parte a una rissa con altri giovani in corso di identificazione.
Dalla ricostruzione effettuata dai Carabinieri, il ragazzo prima ha sparato in aria in direzione del mare e, subito dopo, si è disfatto della pistola gettandola in mare. Il gesto, verosimilmente riconducibile alla dimostrazione del possesso di un arma da fuoco nei confronti degli altri partecipanti alla rissa, è stato visto da numerosi avventori e lavoratori del locale ubicato sul lungomare Paternostro e, appena occorso, è stato immediato l'intervento delle Forze dell'Ordine che si trovavano proprio nelle vicinanze.
I Carabinieri lo hanno fermato su indicazione delle primissime informazioni fornite da persone che avevano assistito alla scena. Sul posto sono giunti anche altri militari per proseguire le attività d'indagine che sono state svolte anche da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del comando Provinciale Carabinieri di Bari, nonché con l'effettuazione di perquisizioni personali, veicolari e domiciliari operate dai militari della Compagnia di Trani.
Alle prime luci dell'alba sono giunti nel luogo dell'evento anche gli addetti del servizio Subacqueo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari che, dopo aver ricevuto dettagliate indicazioni sulla dinamica da parte dei militari, con grande perizia e rapidità, sono riusciti a trovare la pistola utilizzata. L'arma, una pistola "scacciacani" modificata per lo sparo di ogive, era adagiata su alcuni scogli a una profondità di circa 2 metri e a una distanza di 15 metri dalla scogliera.
Il canosino è stato dichiarato in stato di arresto e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani.
Dalla ricostruzione effettuata dai Carabinieri, il ragazzo prima ha sparato in aria in direzione del mare e, subito dopo, si è disfatto della pistola gettandola in mare. Il gesto, verosimilmente riconducibile alla dimostrazione del possesso di un arma da fuoco nei confronti degli altri partecipanti alla rissa, è stato visto da numerosi avventori e lavoratori del locale ubicato sul lungomare Paternostro e, appena occorso, è stato immediato l'intervento delle Forze dell'Ordine che si trovavano proprio nelle vicinanze.
I Carabinieri lo hanno fermato su indicazione delle primissime informazioni fornite da persone che avevano assistito alla scena. Sul posto sono giunti anche altri militari per proseguire le attività d'indagine che sono state svolte anche da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del comando Provinciale Carabinieri di Bari, nonché con l'effettuazione di perquisizioni personali, veicolari e domiciliari operate dai militari della Compagnia di Trani.
Alle prime luci dell'alba sono giunti nel luogo dell'evento anche gli addetti del servizio Subacqueo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari che, dopo aver ricevuto dettagliate indicazioni sulla dinamica da parte dei militari, con grande perizia e rapidità, sono riusciti a trovare la pistola utilizzata. L'arma, una pistola "scacciacani" modificata per lo sparo di ogive, era adagiata su alcuni scogli a una profondità di circa 2 metri e a una distanza di 15 metri dalla scogliera.
Il canosino è stato dichiarato in stato di arresto e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani.