Speranza firma nuova ordinanza: la Puglia resta zona arancione
Il governatore Emiliano: «Indice Rt tra i più bassi in Italia. Abbiamo ancora un elevato numero di terapie intensive disponibili»
sabato 28 novembre 2020
12.20
Nessuna novità. Il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza, in vigore da domenica 29 novembre fino al 3 dicembre, confermando la Regione Puglia nell'area arancione, che ora comprende anche Calabria, Lombardia, Piemonte. Il governatore Michele Emiliano, in un'intervista a Sky Tg24, ha precisato alcuni aspetti e fatto il punto sulla situazione Covid: «L'indice Rt è 1.06, tra i più bassi d'Italia in questo momento. Abbiamo un numero ancora elevato di terapie intensive disponibili in caso di bisogno. In Italia non abbiamo anestesisti, ma questo è per colpa di una politica di trent'anni che ha ridotto al minimo la sanità. Durante una pandemia se ne hai pochi, non riesci a distribuirli su tante terapie intensive».
«Dicono che la Puglia sarebbe la seconda regione più a rischio del Sud. Ma noi abbiamo ancora molti posti in terapia intensiva. L'ospedale della Fiera non ha la funzione di supportare le terapie intensive che devono essere dispiegate entro la fine del mese secondo il nostro piano; servono soprattutto a consentire agli ospedali più importanti, che hanno dovuto sospendere le attività ordinarie, a riprenderle nei mesi che verranno, e quindi al trasferimento di tutti i pazienti di TI in strutture più grandi, che consentano a un minor numero di anestesisti di presidiare più pazienti» ha spiegato.
Sui decessi ha aggiunto: «Abbiamo gli stessi dell'Emilia Romagna, a parità di abitanti. Non ci sono differenze tra Nord e Sud. Siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo difenderci. In tutta Italia i dati sono dieci o undici volte quelli di aprile. I dati vanno letti anche alla luce di alcune decisioni che sono state prese nei mesi scorsi. La Puglia viaggia 15 giorni di ritardo sui picchi, perché ha aperto le scuole 15 giorni dopo. Non posso che restare preoccupato per l'attuale situazione» ha concluso il presidente Emiliano.
«Dicono che la Puglia sarebbe la seconda regione più a rischio del Sud. Ma noi abbiamo ancora molti posti in terapia intensiva. L'ospedale della Fiera non ha la funzione di supportare le terapie intensive che devono essere dispiegate entro la fine del mese secondo il nostro piano; servono soprattutto a consentire agli ospedali più importanti, che hanno dovuto sospendere le attività ordinarie, a riprenderle nei mesi che verranno, e quindi al trasferimento di tutti i pazienti di TI in strutture più grandi, che consentano a un minor numero di anestesisti di presidiare più pazienti» ha spiegato.
Sui decessi ha aggiunto: «Abbiamo gli stessi dell'Emilia Romagna, a parità di abitanti. Non ci sono differenze tra Nord e Sud. Siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo difenderci. In tutta Italia i dati sono dieci o undici volte quelli di aprile. I dati vanno letti anche alla luce di alcune decisioni che sono state prese nei mesi scorsi. La Puglia viaggia 15 giorni di ritardo sui picchi, perché ha aperto le scuole 15 giorni dopo. Non posso che restare preoccupato per l'attuale situazione» ha concluso il presidente Emiliano.