"Spighe verdi", Naglieri: «Gravi le affermazioni di Legambiente»
L'assessore: «Un nuovo pretesto per attaccare politicamente l'amministrazione»
martedì 8 settembre 2020
12.30
Gianni Naglieri, assessore comunale all'agricoltura e alla pesca, ha risposto - a distanza di quattro giorni - alle considerazioni espresse dal circolo cittadino di Legambiente riguardo l'assegnazione del riconoscimento "Spighe verdi" alla Città di Bisceglie (link all'articolo): «Ancora una volta il rappresentante del circolo di Legambiente ha attaccato politicamente l'amministrazione Angarano, anche con gravi affermazioni. Questa volta il pretesto è stato il premio "Spighe verdi" assegnato a Bisceglie da Fee Italia e Confagricoltura, a seguito di un iter procedurale certificato realizzato dal gruppo di lavoro costituito da diversi enti istituzionali come il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali; il ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo; il comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell'Arma dei Carabinieri; l'Ispra; il Cnr e Confagricoltura» ha argomentato il componente della Giunta guidata da Angelantonio Angarano.
«Ciò in base all'analisi e alla valutazione dei seguenti indicatori: la partecipazione pubblica; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l'innovazione in agricoltura; la qualità dell'offerta turistica; l'esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell'arredo urbano; l'accessibilità per tutti senza limitazioni» ha sottolineato.
«Nel merito, premesso che "Spighe Verdi" si basa sull'esperienza trentennale di Fee, presente in 77 Paesi, nella gestione del programma internazionale "bandiera blu", un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari, appare ovvio considerare il ruolo prioritario che esercita l'agricoltura nel programma, poiché da qui nasce e si sviluppa la vera rivoluzione culturale. Per essere più chiari e pratici basterà ricordare quanto il territorio agricolo biscegliese sia coinvolto nelle attività di almeno 3 organizzazioni di produttori ortofrutticole e da 2 olearie, impegnate nell'applicazione dei disciplinari di produzione integrata e in piena osservanza della strategia nazionale. Esistono realtà agricole che operano nel biologico e altre agroalimentari riconosciute con sistemi di certificazione della qualità».
«Bisceglie dispone di una biodiversità agraria dal forte valore antropologico, le cui evidenze sono i frutti antichi del proprio territorio, avendo recuperato il germoplasma autoctono frutticolo del cibo del paradiso (albicocco); cibo di Sant'Antonio (albicocco); occhiorosso (albicocco); San Nicola (albicocco). Nel 1930 a Bisceglie si coltivavano oltre 200 ettari a Ceraseto, raggiungendo volumi notevoli in esportazione, fino a 40mila quintali di ciliegie fresche di cultivar locali "dura del reddito, durona di Bisceglie, fuciletta di Bisceglie, Palombara, Roma". Tra le altre specie frutticole autoctone, menzionate come le altre nell'atlante dei frutti antichi di Puglia c'è la varietà rara del fico la penna (schirale), di numero 3 varietà di mandorlo (cinquanta vignali, fragiulio, mollese grossa), di numero 2 di pero (ambrosino e favarsa) e di numero 2 di sorbo (tondo e a pera)» ha spiegato Naglieri.
«La mobilità sostenibile richiamata delle piste ciclabili è già migliorata e continuerà a migliorare, come accaduto per quei tratti messi in sicurezza con cordoli di cemento armato rispetto a quelli di plastica del passato. Stessa cosa per la gestione del ciclo dei rifiuti, per la quale siamo certi che Bisceglie conseguirà anche quest'anno un altro risultato ragguardevole in termini di raccolta differenziata. Anche il mare, il litorale costiero rappresentano elementi di valore e crescita. La flotta peschereccia della città è la più evoluta del Sud Italia nella pesca dei piccoli pelagici. Il mercato del pesce è uno dei pochi pubblici in Puglia. Le aziende di trasformazione ittica sono tra le più innovative e certificate. La qualità e la salubrità delle acque del nostro mare sono state dichiarate dall'Asl Bat e dall'Arpa Puglia nei vari controlli a cadenza quindicinale effettuati con prelievi» ha concluso.
«Ciò in base all'analisi e alla valutazione dei seguenti indicatori: la partecipazione pubblica; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l'innovazione in agricoltura; la qualità dell'offerta turistica; l'esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell'arredo urbano; l'accessibilità per tutti senza limitazioni» ha sottolineato.
«Nel merito, premesso che "Spighe Verdi" si basa sull'esperienza trentennale di Fee, presente in 77 Paesi, nella gestione del programma internazionale "bandiera blu", un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari, appare ovvio considerare il ruolo prioritario che esercita l'agricoltura nel programma, poiché da qui nasce e si sviluppa la vera rivoluzione culturale. Per essere più chiari e pratici basterà ricordare quanto il territorio agricolo biscegliese sia coinvolto nelle attività di almeno 3 organizzazioni di produttori ortofrutticole e da 2 olearie, impegnate nell'applicazione dei disciplinari di produzione integrata e in piena osservanza della strategia nazionale. Esistono realtà agricole che operano nel biologico e altre agroalimentari riconosciute con sistemi di certificazione della qualità».
«Bisceglie dispone di una biodiversità agraria dal forte valore antropologico, le cui evidenze sono i frutti antichi del proprio territorio, avendo recuperato il germoplasma autoctono frutticolo del cibo del paradiso (albicocco); cibo di Sant'Antonio (albicocco); occhiorosso (albicocco); San Nicola (albicocco). Nel 1930 a Bisceglie si coltivavano oltre 200 ettari a Ceraseto, raggiungendo volumi notevoli in esportazione, fino a 40mila quintali di ciliegie fresche di cultivar locali "dura del reddito, durona di Bisceglie, fuciletta di Bisceglie, Palombara, Roma". Tra le altre specie frutticole autoctone, menzionate come le altre nell'atlante dei frutti antichi di Puglia c'è la varietà rara del fico la penna (schirale), di numero 3 varietà di mandorlo (cinquanta vignali, fragiulio, mollese grossa), di numero 2 di pero (ambrosino e favarsa) e di numero 2 di sorbo (tondo e a pera)» ha spiegato Naglieri.
«La mobilità sostenibile richiamata delle piste ciclabili è già migliorata e continuerà a migliorare, come accaduto per quei tratti messi in sicurezza con cordoli di cemento armato rispetto a quelli di plastica del passato. Stessa cosa per la gestione del ciclo dei rifiuti, per la quale siamo certi che Bisceglie conseguirà anche quest'anno un altro risultato ragguardevole in termini di raccolta differenziata. Anche il mare, il litorale costiero rappresentano elementi di valore e crescita. La flotta peschereccia della città è la più evoluta del Sud Italia nella pesca dei piccoli pelagici. Il mercato del pesce è uno dei pochi pubblici in Puglia. Le aziende di trasformazione ittica sono tra le più innovative e certificate. La qualità e la salubrità delle acque del nostro mare sono state dichiarate dall'Asl Bat e dall'Arpa Puglia nei vari controlli a cadenza quindicinale effettuati con prelievi» ha concluso.