Spina chiede l'annullamento o la modifica del Documento strategico del commercio: «Pronto il ricorso al Tar»
L'ex sindaco: «Angarano convochi un consiglio monotematico per rimediare all'errore del limite di 50 metri quadri imposto alle nuove attività di somministrazione»
giovedì 3 ottobre 2019
11.49
Francesco Spina contesta apertamente il Documento strategico del commercio approvato nell'ultima riunione del consiglio comunale: «Il piano adottato da Angarano e dai suoi amici sta creando grossi disagi alla città e potrebbe essere il colpo di grazia definitivo alle attività produttive e allo sviluppo del territorio» ha tuonato l'ex sindaco.
«In particolare, la norma che impone una superficie minima di 50 metri quadri, da destinare ai clienti per l'attività di somministrazione nell'ambito del centro antico della città, costituisce un ostacolo oggettivo e insormontabile per l'apertura di nuove attività e per il trasferimento della proprietà di quelle esistenti. Più precisamente, non soltanto verrà impedita l'apertura di nuovi esercizi, con conseguente deprezzamento del valore dei locali in tutto il centro cittadino, ma verrà radicalmente abbattuto il valore degli esercizi commerciali già avviati, che non potranno essere trasferiti» ha rilevato.
L'iniziativa di Spina è chiara e perentoria: «Angarano promuova immediatamente la convocazione di un consiglio comunale monotematico per la rivisitazione del piano e la modifica dello stesso, almeno nella parte in cui irragionevolmente limita a 50 metri quadri la superficie autorizzabile per le attività di somministrazione. Laddove non si proceda in questa ridiscussione e rivisitazione del punto, promuoverò con il mio impegno un'azione giudiziaria presso il Tar Puglia per impedire che il delitto di soppressione del commercio biscegliese venga portato alla sua cinica attuazione da questa amministrazione incapace e insensibile».
«In particolare, la norma che impone una superficie minima di 50 metri quadri, da destinare ai clienti per l'attività di somministrazione nell'ambito del centro antico della città, costituisce un ostacolo oggettivo e insormontabile per l'apertura di nuove attività e per il trasferimento della proprietà di quelle esistenti. Più precisamente, non soltanto verrà impedita l'apertura di nuovi esercizi, con conseguente deprezzamento del valore dei locali in tutto il centro cittadino, ma verrà radicalmente abbattuto il valore degli esercizi commerciali già avviati, che non potranno essere trasferiti» ha rilevato.
L'iniziativa di Spina è chiara e perentoria: «Angarano promuova immediatamente la convocazione di un consiglio comunale monotematico per la rivisitazione del piano e la modifica dello stesso, almeno nella parte in cui irragionevolmente limita a 50 metri quadri la superficie autorizzabile per le attività di somministrazione. Laddove non si proceda in questa ridiscussione e rivisitazione del punto, promuoverò con il mio impegno un'azione giudiziaria presso il Tar Puglia per impedire che il delitto di soppressione del commercio biscegliese venga portato alla sua cinica attuazione da questa amministrazione incapace e insensibile».