Spina chiede la modifica del Documento strategico del commercio
«Cancellare il paragrafo riguardante la superficie minima di 50 metri quadri per le nuove attività»
sabato 19 ottobre 2019
10.08
«Così come avevo promesso nel momento in cui non condivisi la deliberazione, votata dalla maggioranza dei consiglieri comunali, sul nuovo Piano del Commercio di Bisceglie, ho presentato all'ufficio di presidenza del consiglio comunale una proposta urgente di modificazione del regolamento approvato da Angarano & company». Lo ha affermato l'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina.
«In particolare, risulta davvero aberrante il fatto che si siano posti dei limiti stringenti per l'apertura e il trasferimento di locali ed esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, escludendo in modo radicale dalla possibilità di utilizzo locali non aventi la superficie minima, solo per i clienti di 50 metri quadri. In sostanza, col regolamento approvato da Angarano & company, quasi tutti i locali del centro storico, dell'area portuale e di via Aldo Moro non potranno ospitare attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande» ha aggiunto.
«Con questo regolamento, che appare immediatamente illiberale, illegittimo e incostituzionale, nel giro di qualche anno Bisceglie diventerà definitivamente un dormitorio, come già si è avuta l'impressione durante questa estate appena trascorsa che ha registrato un crollo di presenze turistiche» ha rilevato il consigliere comunale di opposizione.
«Nei giorni scorsi si è aperta una dura querelle tra esponenti dell'amministrazione comunale, che sostengono con mille scuse inammissibili il provvedimento, e alcune associazioni di categoria.
Auspico che la mia proposta venga recepita unanimemente anche dai consiglieri comunali di maggioranza, sicuramente accortisi del grave errore di valutazione effettuato, e da tutte le associazioni di categoria. Di fronte all'interesse generale della nostra comunità e del progresso turistico, economico ed occupazionale della stessa, gli interessi di parte di carattere politico e/o sindacale dovranno essere messi in secondo piano» ha concluso Spina.
La proposta di modifica del regolamento prevede la cancellazione dell'intero paragrafo (il 2 dell'articolo 5, comma 3) riguardante la superficie minima del nuovo locale.
«In particolare, risulta davvero aberrante il fatto che si siano posti dei limiti stringenti per l'apertura e il trasferimento di locali ed esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, escludendo in modo radicale dalla possibilità di utilizzo locali non aventi la superficie minima, solo per i clienti di 50 metri quadri. In sostanza, col regolamento approvato da Angarano & company, quasi tutti i locali del centro storico, dell'area portuale e di via Aldo Moro non potranno ospitare attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande» ha aggiunto.
«Con questo regolamento, che appare immediatamente illiberale, illegittimo e incostituzionale, nel giro di qualche anno Bisceglie diventerà definitivamente un dormitorio, come già si è avuta l'impressione durante questa estate appena trascorsa che ha registrato un crollo di presenze turistiche» ha rilevato il consigliere comunale di opposizione.
«Nei giorni scorsi si è aperta una dura querelle tra esponenti dell'amministrazione comunale, che sostengono con mille scuse inammissibili il provvedimento, e alcune associazioni di categoria.
Auspico che la mia proposta venga recepita unanimemente anche dai consiglieri comunali di maggioranza, sicuramente accortisi del grave errore di valutazione effettuato, e da tutte le associazioni di categoria. Di fronte all'interesse generale della nostra comunità e del progresso turistico, economico ed occupazionale della stessa, gli interessi di parte di carattere politico e/o sindacale dovranno essere messi in secondo piano» ha concluso Spina.
La proposta di modifica del regolamento prevede la cancellazione dell'intero paragrafo (il 2 dell'articolo 5, comma 3) riguardante la superficie minima del nuovo locale.