Spina: «Ecco la mia proposta per far rientrare Bisceglie nella Zes»
«La zona economica speciale non può esserci a Molfetta, Trani e Barletta e "saltare" la nostra città»
martedì 6 dicembre 2022
Lunedì 5 dicembre, a Villa Ciardi, ha avuto luogo un convegno incentrato sul tema dell'accesso di Bisceglie alla Zes (zona economica speciale).
«Ho formulato la mia proposta, alla presenza del Commissario governativo Guadagnolo, per dare concretezza alla possibilità che Bisceglie venga recuperata tra le zone Zes» è quanto sostenuto dal candidato sindaco Francesco Spina.
«Bisceglie è stata finora esclusa dalle Zes, ma se l'amministrazione comunale biscegliese si impegnasse a non far pagare completamente Imu, Tari e oneri concessori e ad abbattere i costi dell'energia elettrica per le aziende della Zes (accollandosi i relativi costi) si incentiverebbero e si faciliterebbero investimenti imprenditoriali proprio sul nostro territorio, con notevoli risvolti occupazionali che vengono privilegiati negli avvisi pubblici come ha detto il Commissario governativo Guadagnolo» ha spiegato. «In tal caso, sicuramente Bisceglie potrebbe essere preferibilmente indicata dalle imprese nel prossimo avviso Zes rivolto proprio alle imprese e, quindi, recuperata nella perimetrazione, dopo l'esclusione della domanda presentata nel 2019 dal Comune di Bisceglie» ha aggiunto.
«Ciò sarebbe possibile, per quanto riguarda l'abbattimento dei costi dell'energie elettrica, perché Bisceglie è uno dei pochi comuni Italiani che non è vittima degli aumenti e delle oscillazioni delle tariffe elettriche. Nel 2007, infatti, l'amministrazione Spina approvò un project financing per rifare tutti gli impianti e installare il led in tutta la città, grazie al quale peraltro, per 25 anni, il nostro Comune dovrà pagare semplicemente un canone annuale indicizzato istat (inizialmente di circa 700 mila euro) ma non pagherà le tariffe elettriche come tutti gli altri comuni» ha osservato. «SI potrebbe prevedere nel bilancio, in modo preciso, un congruo contributo comunale per coprire i costi preventivabili dell'eventuale zona Zes di Bisceglie. Quale altra zona Zes del territorio potrebbe avere la possibilità di prevedere per le attività imprenditoriali esenzioni tributarie comunali e addirittura l'abbattimento dei costi energetici che oggi mettono in ginocchio tutte le imprese italiane?
La prossima amministrazione comunale dovrà muoversi per realizzare idee innovative a favore delle imprese e dell'occupazione lavorativa. La Zes non può esserci a Molfetta, Trani e Barletta e saltare una città come Bisceglie» ha concluso Francesco Spina.
«Ho formulato la mia proposta, alla presenza del Commissario governativo Guadagnolo, per dare concretezza alla possibilità che Bisceglie venga recuperata tra le zone Zes» è quanto sostenuto dal candidato sindaco Francesco Spina.
«Bisceglie è stata finora esclusa dalle Zes, ma se l'amministrazione comunale biscegliese si impegnasse a non far pagare completamente Imu, Tari e oneri concessori e ad abbattere i costi dell'energia elettrica per le aziende della Zes (accollandosi i relativi costi) si incentiverebbero e si faciliterebbero investimenti imprenditoriali proprio sul nostro territorio, con notevoli risvolti occupazionali che vengono privilegiati negli avvisi pubblici come ha detto il Commissario governativo Guadagnolo» ha spiegato. «In tal caso, sicuramente Bisceglie potrebbe essere preferibilmente indicata dalle imprese nel prossimo avviso Zes rivolto proprio alle imprese e, quindi, recuperata nella perimetrazione, dopo l'esclusione della domanda presentata nel 2019 dal Comune di Bisceglie» ha aggiunto.
«Ciò sarebbe possibile, per quanto riguarda l'abbattimento dei costi dell'energie elettrica, perché Bisceglie è uno dei pochi comuni Italiani che non è vittima degli aumenti e delle oscillazioni delle tariffe elettriche. Nel 2007, infatti, l'amministrazione Spina approvò un project financing per rifare tutti gli impianti e installare il led in tutta la città, grazie al quale peraltro, per 25 anni, il nostro Comune dovrà pagare semplicemente un canone annuale indicizzato istat (inizialmente di circa 700 mila euro) ma non pagherà le tariffe elettriche come tutti gli altri comuni» ha osservato. «SI potrebbe prevedere nel bilancio, in modo preciso, un congruo contributo comunale per coprire i costi preventivabili dell'eventuale zona Zes di Bisceglie. Quale altra zona Zes del territorio potrebbe avere la possibilità di prevedere per le attività imprenditoriali esenzioni tributarie comunali e addirittura l'abbattimento dei costi energetici che oggi mettono in ginocchio tutte le imprese italiane?
La prossima amministrazione comunale dovrà muoversi per realizzare idee innovative a favore delle imprese e dell'occupazione lavorativa. La Zes non può esserci a Molfetta, Trani e Barletta e saltare una città come Bisceglie» ha concluso Francesco Spina.