Spina: «Il prezzo della svolta è troppo salato per i biscegliesi»
Riflessioni dell'ex sindaco sull'andamento della festa patronale
mercoledì 14 agosto 2019
14.02
Riflessioni approfondite e valutazioni decisamente severe quelle espresse da Francesco Spina in merito all'attuale situazione politico-amministrativa. L'ex sindaco ha tracciato un bilancio - dal suo punto di vista negativo - della festa patronale 2019.
«Chi vedeva i fuochi sulle mura, è stato sorpreso da altro... più che dai fuochi» ha affermato, riferendosi all'apparizione di insetti ritenuti sgradevoli in via Trieste durante lo spettacolo pirotecnico di domenica 11 agosto. «Ma guai a dire che non ha funzionato niente quest'anno, non solo in relazione alle feste dei nostri Santi Patroni» ha aggiunto, caustico.
«La processione dei Santi Patroni costituisce per tutti noi la benedizione della nostra città, i cui luoghi simbolici principali sono il Palazzuolo, le mura cittadine e il mare. La processione non è passata da questi luoghi: ma chi avrebbe dovuto mediare tra le esigenze dei commercianti, dei cittadini, della sicurezza e della prioritaria e condivisibile richiesta di spiritualità e religiosità della comunità ecclesiale?
Chi avrebbe dovuto coordinare le attività per evitare bivacchi, abusivismi vari e non dignitose condizioni igieniche?
Chi avrebbe dovuto garantire con la presenza di un generatore di corrente idoneo la continuità della erogazione dell'energia elettrica? Che sarebbe successo se si fossero spente tutte le luci anche quelle dei commercianti con la folla disorientata?
Chi avrebbe dovuto coordinare e sovrintendere alla programmazione e alla qualità degli eventi?
Chi avrebbe dovuto garantire il posizionamento corretto dei blocchi di cemento, accatastati lungo le strade e sostituiti dalle più comode transenne che sono oggi vietate dalle più elementari norme sulla sicurezza degli eventi?
La peggiore organizzazione comunale della storia biscegliese oggi dà la colpa ai sindaci degli ultimi 30 anni, scarica la responsabilità su chi eroicamente promuove in solitudine le iniziative della Commissione Feste Patronali e scarica la responsabilità dello stravolgimento di tradizioni secolari ai rappresentanti ecclesiastici.
La verità è che la svolta, senza guida amministrativa e senza sindaco, dice sempre di sì a tutti e si fa tirare dalla giacchetta, prendendo posizione seria solo per accontentare i piccoli interessi di bottega di consiglieri e assessori. La verità è che per far stare tranquilli Angarano & company bisognerà in futuro non solo accorciare le processioni, ma evitare in radice ogni evento.
Abbiamo organizzato a Bisceglie anche manifestazioni religiose con 10 mila persone delle Confraternite di tutta la Puglia in un contesto di sicurezza, Fede e gioiosa fratellanza. Oggi la svolta non è adeguata all'organizzazione di grandi eventi e le ingenti somme sperperate servono solo a contributi ad associazioni amiche e accondiscendenti. Il prezzo della svolta comincia a essere troppo salato per i biscegliesi» ha concluso Spina.
«Chi vedeva i fuochi sulle mura, è stato sorpreso da altro... più che dai fuochi» ha affermato, riferendosi all'apparizione di insetti ritenuti sgradevoli in via Trieste durante lo spettacolo pirotecnico di domenica 11 agosto. «Ma guai a dire che non ha funzionato niente quest'anno, non solo in relazione alle feste dei nostri Santi Patroni» ha aggiunto, caustico.
«La processione dei Santi Patroni costituisce per tutti noi la benedizione della nostra città, i cui luoghi simbolici principali sono il Palazzuolo, le mura cittadine e il mare. La processione non è passata da questi luoghi: ma chi avrebbe dovuto mediare tra le esigenze dei commercianti, dei cittadini, della sicurezza e della prioritaria e condivisibile richiesta di spiritualità e religiosità della comunità ecclesiale?
Chi avrebbe dovuto coordinare le attività per evitare bivacchi, abusivismi vari e non dignitose condizioni igieniche?
Chi avrebbe dovuto garantire con la presenza di un generatore di corrente idoneo la continuità della erogazione dell'energia elettrica? Che sarebbe successo se si fossero spente tutte le luci anche quelle dei commercianti con la folla disorientata?
Chi avrebbe dovuto coordinare e sovrintendere alla programmazione e alla qualità degli eventi?
Chi avrebbe dovuto garantire il posizionamento corretto dei blocchi di cemento, accatastati lungo le strade e sostituiti dalle più comode transenne che sono oggi vietate dalle più elementari norme sulla sicurezza degli eventi?
La peggiore organizzazione comunale della storia biscegliese oggi dà la colpa ai sindaci degli ultimi 30 anni, scarica la responsabilità su chi eroicamente promuove in solitudine le iniziative della Commissione Feste Patronali e scarica la responsabilità dello stravolgimento di tradizioni secolari ai rappresentanti ecclesiastici.
La verità è che la svolta, senza guida amministrativa e senza sindaco, dice sempre di sì a tutti e si fa tirare dalla giacchetta, prendendo posizione seria solo per accontentare i piccoli interessi di bottega di consiglieri e assessori. La verità è che per far stare tranquilli Angarano & company bisognerà in futuro non solo accorciare le processioni, ma evitare in radice ogni evento.
Abbiamo organizzato a Bisceglie anche manifestazioni religiose con 10 mila persone delle Confraternite di tutta la Puglia in un contesto di sicurezza, Fede e gioiosa fratellanza. Oggi la svolta non è adeguata all'organizzazione di grandi eventi e le ingenti somme sperperate servono solo a contributi ad associazioni amiche e accondiscendenti. Il prezzo della svolta comincia a essere troppo salato per i biscegliesi» ha concluso Spina.