Spina: «Kabul è più sicura di Bisceglie»
Il consigliere di opposizione usa un'iperbole per rimarcare le criticità rispetto allo stato delle manutenzioni in città
martedì 12 ottobre 2021
9.22
È sicuramente un'iperbole, utilizzata per attirare l'attenzione del dibattito pubblico sullo stato delle manutenzioni. «Kabul è certamente più sicura di Bisceglie» l'espressione utilizzata da Francesco Spina a margine degli episodi accaduti negli ultimi giorni.
«Nella nostra città ormai si registrano feriti per cadute di travi nel centro storico, per cadute di alberi e rami e per cedimento di asfalto, come è avvenuto lunedì, e come sarebbe potuto accadere in piazza Vittorio Emanuele nella zona "Calvario"» ha osservato.
«Cadono alberi ormai seccati completamente per incuria, crollano a pezzi edifici pubblici (la scuola "Dino Abbascià" del centro storico, che ebbi l'onore di inaugurare, sta diventando un rudere pericoloso) e nelle case comunali, che il Sindaco si era affrettato a consegnare per farsi il selfie - sfruttando il lavoro di chi lo aveva preceduto - piove dentro, con grave pericolo per la salute degli assegnatari e per le conseguenze igienico-sanitarie» ha sottolineato il consigliere di opposizione.
«La "Svolta" non farà certo le 150 opere pubbliche dell'amministrazione Spina (in quasi 4 anni non ne hanno neanche cominciata una loro) ma nessuno avrebbe pensato che anche la semplice manutenzione ordinaria sarebbe diventata per loro una cosa così complicata e difficile. Incapaci e pasticcioni, dopo aver litigato per distribuirsi le risorse comunali, ora stanno litigando per individuare chi sarà il capro espiatorio dei danni che stanno combinando: chi pagherà per il falsi in bilancio e per i debiti fuori bilancio?
Chi pagherà per i circa 5 milioni di debiti fuori bilancio riconosciuti nell'anno e le circa duecento delibere di riconoscimento di debito nell'ultimo periodo nascoste nei cassetti per falsare il bilancio comunale che è stato incapiente e a rischio dissesto per tanti mesi?» ha attaccato Spina.
«Il mio impegno amministrativo e civico sarà dedicato nei prossimi mesi a non far pagare questi danni ai cittadini, perché non è giusto che incapacità e disonestà intellettuale di un gruppo di spregiudicati politici e di alcuni burocrati asserviti ricadano sulle tasche dei cittadini. Per fortuna la "pacchia" di questi signori sta finendo» ha concluso.
«Nella nostra città ormai si registrano feriti per cadute di travi nel centro storico, per cadute di alberi e rami e per cedimento di asfalto, come è avvenuto lunedì, e come sarebbe potuto accadere in piazza Vittorio Emanuele nella zona "Calvario"» ha osservato.
«Cadono alberi ormai seccati completamente per incuria, crollano a pezzi edifici pubblici (la scuola "Dino Abbascià" del centro storico, che ebbi l'onore di inaugurare, sta diventando un rudere pericoloso) e nelle case comunali, che il Sindaco si era affrettato a consegnare per farsi il selfie - sfruttando il lavoro di chi lo aveva preceduto - piove dentro, con grave pericolo per la salute degli assegnatari e per le conseguenze igienico-sanitarie» ha sottolineato il consigliere di opposizione.
«La "Svolta" non farà certo le 150 opere pubbliche dell'amministrazione Spina (in quasi 4 anni non ne hanno neanche cominciata una loro) ma nessuno avrebbe pensato che anche la semplice manutenzione ordinaria sarebbe diventata per loro una cosa così complicata e difficile. Incapaci e pasticcioni, dopo aver litigato per distribuirsi le risorse comunali, ora stanno litigando per individuare chi sarà il capro espiatorio dei danni che stanno combinando: chi pagherà per il falsi in bilancio e per i debiti fuori bilancio?
Chi pagherà per i circa 5 milioni di debiti fuori bilancio riconosciuti nell'anno e le circa duecento delibere di riconoscimento di debito nell'ultimo periodo nascoste nei cassetti per falsare il bilancio comunale che è stato incapiente e a rischio dissesto per tanti mesi?» ha attaccato Spina.
«Il mio impegno amministrativo e civico sarà dedicato nei prossimi mesi a non far pagare questi danni ai cittadini, perché non è giusto che incapacità e disonestà intellettuale di un gruppo di spregiudicati politici e di alcuni burocrati asserviti ricadano sulle tasche dei cittadini. Per fortuna la "pacchia" di questi signori sta finendo» ha concluso.