Consiglio comunale, Spina attacca: «La prima deliberazione di consiglio costituì un abuso di potere»
Il consigliere comunale ha sottolineato le cause di incompatibilità che coinvolgono sette consiglieri comunali di maggioranza
giovedì 28 settembre 2023
8.23
Si torna a parlare di presunte cause di incompatibilità, per la convalida delle elezioni di alcuni consiglieri comunali. Nella prima seduta del consiglio comunale, infatti, la maggioranza mosse un'accusa verso Francesco Spina, optando per la non convalida dell'elezione fino al chiarimento della posizione dell'ex sindaco, portando poi l'opposizione ad abbandonare l'aula e a non eleggere il presidente del consiglio comunale.
Nella riunione successiva, cadute le cause di incompatibilità, l'elezione di Francesco Spina è stata convalidata, ma l'opposizione ha richiesto una verifica ulteriore di tutte le posizioni degli eletti. Il risultato di questo ulteriore controllo ha evidenziato che alcuni esponenti dell'attuale maggioranza si trovano in una situazione simile a quella del consigliere Spina, che ha segnalato la cosa: «I censori della maggioranza, tuttavia, da moderni "farisei", cercarono nel primo consiglio la pagliuzza nell'occhio dello scomodo oppositore Francesco Spina, nel tentativo di liberarsi del fastidioso controllo che spetta a chi fa opposizione, ma non videro le travi negli occhi di ben sette (sì, proprio sette) consiglieri di maggioranza, che nel presentare il loro certificato di "illibatezza" e di assenza di cause incompatibilità alla segretaria comunale, dimenticarono di essere debitori di somme di denaro a vario titolo nei confronti del Comune di Bisceglie e, quindi, di essere incompatibili con la funzione consiliare» ha spiegato.
L'ex primo cittadino ha quindi sollevato la questione della possibile illegittimità degli atti adottati dal consiglio comunale, viste le posizioni irregolari di alcuni suoi membri: «Ora che fine faranno la deliberazione importante di approvazione del consuntivo 2022 e le altre deliberazioni adottate successivamente, sulla base di una convalida di ben sette consiglieri comunali che non si sarebbe potuta votare per il chiaro disposto dell'art. 63 co. 1 n.6 del Testo Unico Enti Locali? Se non ci fosse stata l'immediata contestazione, già durante lo stesso consiglio comunale, da parte del consigliere Francesco Spina, chi avrebbe pagato i circa 20 mila euro di cui erano il 4 luglio debitori complessivamente i consiglieri suindicati? E ora attendiamo dagli uffici ulteriori risposte su situazioni documentali ancora più gravi e delicate».
«Intervenga il sindaco immediatamente, con trasparenza e senso di legalità, per consentire che la sua maggioranza adotti le opportune procedure per annullare i vizi del primo consiglio e per garantire ai cittadini e ai consiglieri comunali la giusta serenità e alle deliberazioni consiliari la giusta e sacrosanta legittimità, onde evitare ulteriori guai alla sua stessa maggioranza e danni ai cittadini! Era capitato di vedere l'amministrazione Angarano annullare in via di auto-tutela, sempre per conflitti di interessi personali, delibere di scorrimento di parenti di assessori e delibere di lottizzazione, ma mai avremmo pensato a un autogol così eclatante della nuova amministrazione proprio nella prima seduta di consiglio comunale, quella più importante perché destinata a dare, per legge, validità a tutte le deliberazioni successive. Ma le allergie alle leggi e alla tutela del solo interesse pubblico, purtroppo, non si possono guarire» ha concluso Spina.
Nella riunione successiva, cadute le cause di incompatibilità, l'elezione di Francesco Spina è stata convalidata, ma l'opposizione ha richiesto una verifica ulteriore di tutte le posizioni degli eletti. Il risultato di questo ulteriore controllo ha evidenziato che alcuni esponenti dell'attuale maggioranza si trovano in una situazione simile a quella del consigliere Spina, che ha segnalato la cosa: «I censori della maggioranza, tuttavia, da moderni "farisei", cercarono nel primo consiglio la pagliuzza nell'occhio dello scomodo oppositore Francesco Spina, nel tentativo di liberarsi del fastidioso controllo che spetta a chi fa opposizione, ma non videro le travi negli occhi di ben sette (sì, proprio sette) consiglieri di maggioranza, che nel presentare il loro certificato di "illibatezza" e di assenza di cause incompatibilità alla segretaria comunale, dimenticarono di essere debitori di somme di denaro a vario titolo nei confronti del Comune di Bisceglie e, quindi, di essere incompatibili con la funzione consiliare» ha spiegato.
L'ex primo cittadino ha quindi sollevato la questione della possibile illegittimità degli atti adottati dal consiglio comunale, viste le posizioni irregolari di alcuni suoi membri: «Ora che fine faranno la deliberazione importante di approvazione del consuntivo 2022 e le altre deliberazioni adottate successivamente, sulla base di una convalida di ben sette consiglieri comunali che non si sarebbe potuta votare per il chiaro disposto dell'art. 63 co. 1 n.6 del Testo Unico Enti Locali? Se non ci fosse stata l'immediata contestazione, già durante lo stesso consiglio comunale, da parte del consigliere Francesco Spina, chi avrebbe pagato i circa 20 mila euro di cui erano il 4 luglio debitori complessivamente i consiglieri suindicati? E ora attendiamo dagli uffici ulteriori risposte su situazioni documentali ancora più gravi e delicate».
«Intervenga il sindaco immediatamente, con trasparenza e senso di legalità, per consentire che la sua maggioranza adotti le opportune procedure per annullare i vizi del primo consiglio e per garantire ai cittadini e ai consiglieri comunali la giusta serenità e alle deliberazioni consiliari la giusta e sacrosanta legittimità, onde evitare ulteriori guai alla sua stessa maggioranza e danni ai cittadini! Era capitato di vedere l'amministrazione Angarano annullare in via di auto-tutela, sempre per conflitti di interessi personali, delibere di scorrimento di parenti di assessori e delibere di lottizzazione, ma mai avremmo pensato a un autogol così eclatante della nuova amministrazione proprio nella prima seduta di consiglio comunale, quella più importante perché destinata a dare, per legge, validità a tutte le deliberazioni successive. Ma le allergie alle leggi e alla tutela del solo interesse pubblico, purtroppo, non si possono guarire» ha concluso Spina.