Spina risponde ai consiglieri di Bisceglie Svolta: «Sconcertato dalle loro pressioni su organi comunali»
Secondo l'ex primo cittadino la segnalazione sui tempi di apertura del bando non è stata opportuna
giovedì 11 gennaio 2018
9.58
Nuovo capitolo dell'affaire Bisceglie Approdi. L'ex sindaco Francesco Spina non ha mandato giù, in particolare, un passaggio della circostanziata nota diffusa da Bisceglie Svolta riguardo la vicenda dell'avviamento del bando per la vendita del 55% delle quote della società partecipata.
Il già primo cittadino, dichiarato decaduto in autunno, ha appreso «sconcertato la confessione di un fatto davvero inquietante: i consiglieri Angarano, Rigante e Pedone dichiarano in modo tranquillo che hanno fatto una pressione su organi comunali per modificare uno degli elementi determinanti di un bando di gara, e cioè il termine di scadenza» riferendosi alla questione dei tempi apertura del bando, ritenuti troppo ristretti dai componenti della minoranza, che sostengono di aver effettuato una semplice segnalazione e successivamente prorogati dall'originaria dead line dell'8 gennaio al 31 gennaio secondo quanto riportato in Gazzetta Ufficiale.
Spina, che ha preferito non entrare nel merito della faccenda (Bisceglie Svolta ha posto quesiti di natura politico-amministrativa riguardo l'opportunità o meno di cedere quelle quote), sostiene che gli esponenti dell'opposizione avrebbero esercitato una non meglio precisata forma di pressione: «Auspico che il dirigente competente faccia chiarezza e denunzi formalmente queste pressioni che possono costituire turbativa delle procedure di vendita» ha aggiunto.
«Auspico, lo stesso, che gli amici di Angarano segnalino agli organi inquirenti cui sono soliti rivolgersi questa anomalia di un intervento esterno alle autorità gestionali finalizzato a modificare scelte degli organi burocratici. Tali interventi sono vietati ai sindaci e agli assessori ma non mi risulta che per i consiglieri di minoranza del comune di Bisceglie siano state introdotte misure speciali di impunità o immunità» ha concluso.
Il già primo cittadino, dichiarato decaduto in autunno, ha appreso «sconcertato la confessione di un fatto davvero inquietante: i consiglieri Angarano, Rigante e Pedone dichiarano in modo tranquillo che hanno fatto una pressione su organi comunali per modificare uno degli elementi determinanti di un bando di gara, e cioè il termine di scadenza» riferendosi alla questione dei tempi apertura del bando, ritenuti troppo ristretti dai componenti della minoranza, che sostengono di aver effettuato una semplice segnalazione e successivamente prorogati dall'originaria dead line dell'8 gennaio al 31 gennaio secondo quanto riportato in Gazzetta Ufficiale.
Spina, che ha preferito non entrare nel merito della faccenda (Bisceglie Svolta ha posto quesiti di natura politico-amministrativa riguardo l'opportunità o meno di cedere quelle quote), sostiene che gli esponenti dell'opposizione avrebbero esercitato una non meglio precisata forma di pressione: «Auspico che il dirigente competente faccia chiarezza e denunzi formalmente queste pressioni che possono costituire turbativa delle procedure di vendita» ha aggiunto.
«Auspico, lo stesso, che gli amici di Angarano segnalino agli organi inquirenti cui sono soliti rivolgersi questa anomalia di un intervento esterno alle autorità gestionali finalizzato a modificare scelte degli organi burocratici. Tali interventi sono vietati ai sindaci e agli assessori ma non mi risulta che per i consiglieri di minoranza del comune di Bisceglie siano state introdotte misure speciali di impunità o immunità» ha concluso.