Spina sulla proroga ad Ambiente 2.0: «Quest'amministrazione non conosce vergogna»
L'ex primo cittadino dà "10 e lode" ad Angarano in materia di proroghe
giovedì 28 febbraio 2019
9.09
«Tutti lo sapevano ma nessuno ci credeva! La faccia senza vergogna dell'amministrazione Angarano ha prodotto la decima proroga, solo l'ultima 4 milioni di euro, dell'appalto di igiene urbana». La valutazione di Francesco Spina nei confronti dell'attuale sindaco di Bisceglie è un amaro «10 e lode in materia di proroghe».
L'ex primo cittadino ritiene quanto accaduto, compresa l'ordinanza del 27 febbraio, «10 schiaffi all'intelligenza e alla dignità dei biscegliesi e all'onestà amministrativa.
10 proroghe che sbeffeggiano norme di legge, giustizia e varie autorità requirenti.
Presto qualcuno dovrà chiedere al sindaco:
1) perché l'ordinanza sindacale sia stata adottata oggi e non nel mese di luglio quando il dirigente adottò il primo della lunga serie di atti di proroga dell'era Angarano?
2) Come fa ad attestare l'urgenza quando lui stesso l'urgenza l'ha creata con mesi e mesi di inerzia e di inutile attesa?
3) Come ha fatto a determinare solo dopo i tanti incontri con il gestore Ambiente 2.0 il canone mensile di circa 600.000 euro, senza avere parametri e criteri oggettivi per la sua determinazione?
4) Perché la proroga viene disposta per sei mesi quando invece è già pronto per il consiglio comunale il nuovo capitolato della gara ponte che può chiudersi in poco più di un mese?
5) Perché è stata effettuata tutta la manfrina degli inviti prima a dieci e poi a cinque imprese scelte a "simpatia" quando ai sapeva gia' che non avevano i requisiti e che, comunque, non avrebbero potuto in 48 ore portare mezzi e iniziare il nuovo sevizio a far tempo dal primo marzo?
6) Che penseranno e quanti danni chiederanno al comune di Bisceglie le imprese scartate dallo scorrimento della graduatoria effettuato in modo semplicistico dal comune, quando vedranno rientrare dalla finestra, a condizioni assai piu' vantaggiose, l'impresa Ambiente 2.0 che era uscita dalla porta per decisione inappellabile del Consiglio di Stato per la gestione del servizio con le stesse modalità di quelle precedentemente oggetto della sentenza suddetta?
7) Revocherà il sindaco l'ordinanza se la gara ponte si farà in tempi brevissimi?
8 ) Perché non è stata inserita nell'ordinanza una clausola di recesso?
9) Come fa il sindaco a pensare che, in piena estate, Ambiente 2.0 lascerà il primo settembre ad una nuova impresa la gestione del servizio?
10) Pensa sin d'ora Angarano all'ennesima proroga il primo settembre 2019?
E infine l'ultima domanda: credono sindaco e suoi collaboratori che i cittadini biscegliesi abbiano l'anello al naso e siano disposti a subire un notevole aumento della Tari per sostenere gli esorbitanti costi degli affidamenti diretti fiduciari e dei disservizi causati da questa amministrazione. E soprattutto, crede il sindaco che le varie e competenti autorità inquirenti e di controllo possano non accorgersi di questa scandalosa decima proroga fatta in barba ad ogni norma di legge e al minimo buon senso amministrativo?
In attesa dei prevedibili sviluppi di questa inquietante vicenda amministrativa, ci sia consentito di esprimere il nostro disappunto sul piano tecnico, giuridico ed etico (quello giudiziario non è di nostra competenza) e di interpretare il sentimento di tutta la città di Bisceglie con l'esclamazione: "Vergogna!"».
L'ex primo cittadino ritiene quanto accaduto, compresa l'ordinanza del 27 febbraio, «10 schiaffi all'intelligenza e alla dignità dei biscegliesi e all'onestà amministrativa.
10 proroghe che sbeffeggiano norme di legge, giustizia e varie autorità requirenti.
Presto qualcuno dovrà chiedere al sindaco:
1) perché l'ordinanza sindacale sia stata adottata oggi e non nel mese di luglio quando il dirigente adottò il primo della lunga serie di atti di proroga dell'era Angarano?
2) Come fa ad attestare l'urgenza quando lui stesso l'urgenza l'ha creata con mesi e mesi di inerzia e di inutile attesa?
3) Come ha fatto a determinare solo dopo i tanti incontri con il gestore Ambiente 2.0 il canone mensile di circa 600.000 euro, senza avere parametri e criteri oggettivi per la sua determinazione?
4) Perché la proroga viene disposta per sei mesi quando invece è già pronto per il consiglio comunale il nuovo capitolato della gara ponte che può chiudersi in poco più di un mese?
5) Perché è stata effettuata tutta la manfrina degli inviti prima a dieci e poi a cinque imprese scelte a "simpatia" quando ai sapeva gia' che non avevano i requisiti e che, comunque, non avrebbero potuto in 48 ore portare mezzi e iniziare il nuovo sevizio a far tempo dal primo marzo?
6) Che penseranno e quanti danni chiederanno al comune di Bisceglie le imprese scartate dallo scorrimento della graduatoria effettuato in modo semplicistico dal comune, quando vedranno rientrare dalla finestra, a condizioni assai piu' vantaggiose, l'impresa Ambiente 2.0 che era uscita dalla porta per decisione inappellabile del Consiglio di Stato per la gestione del servizio con le stesse modalità di quelle precedentemente oggetto della sentenza suddetta?
7) Revocherà il sindaco l'ordinanza se la gara ponte si farà in tempi brevissimi?
8 ) Perché non è stata inserita nell'ordinanza una clausola di recesso?
9) Come fa il sindaco a pensare che, in piena estate, Ambiente 2.0 lascerà il primo settembre ad una nuova impresa la gestione del servizio?
10) Pensa sin d'ora Angarano all'ennesima proroga il primo settembre 2019?
E infine l'ultima domanda: credono sindaco e suoi collaboratori che i cittadini biscegliesi abbiano l'anello al naso e siano disposti a subire un notevole aumento della Tari per sostenere gli esorbitanti costi degli affidamenti diretti fiduciari e dei disservizi causati da questa amministrazione. E soprattutto, crede il sindaco che le varie e competenti autorità inquirenti e di controllo possano non accorgersi di questa scandalosa decima proroga fatta in barba ad ogni norma di legge e al minimo buon senso amministrativo?
In attesa dei prevedibili sviluppi di questa inquietante vicenda amministrativa, ci sia consentito di esprimere il nostro disappunto sul piano tecnico, giuridico ed etico (quello giudiziario non è di nostra competenza) e di interpretare il sentimento di tutta la città di Bisceglie con l'esclamazione: "Vergogna!"».