Spina: «Un rimpasto ai danni delle donne»
L'ex Sindaco: «Angarano fa finta di cambiare tutto ma non cambia niente»
sabato 20 marzo 2021
0.21
Le novità in merito alla composizione dell'esecutivo comunale e alla diversa ripartizione delle deleghe assessorili a Bisceglie sono alla base delle affermazioni rilasciate dall'ex primo cittadino Francesco Spina.
«Per la seconda volta in questi tre anni Angarano, nella più vecchia logica della politica, ricorre ai "rimpastini" e ritrova gli equilibri consiliari sacrificando le donne della Giunta. Gli assessori uomini non si toccano, mentre, come era successo a Tonia Spina e Vittoria Sasso (che hanno avuto la coerenza e la dignità di dimettersi rinunciando allo stipendio) le donne entrano ed escono da Palazzo San Domenico con le porte girevoli riservate da Angarano alle signore impegnate in politica» ha attaccato l'esponente di opposizione.
«La cultura, In particolare, per la terza volta cambia gestione dimostrando il fallimento delle politiche culturali che Angarano considerava perno della sua campagna elettorale. Stendiamo un velo pietoso sulla volgare spartizione di deleghe tra gli uomini "intoccabili" della Giunta, col fallimento dell'igiene urbana conclamato dalla defenestrazione del vicesindaco Angelo Consiglio (spaventato evidentemente dall'inquietante situazione creatasi)» ha evidenziato.
«Insomma, in modo "gattopardesco", come Giuseppe Tommasi Di Lampedusa descriveva il mondo siciliano, Angarano fa finta di cambiare tutto ma non cambia niente! La dimostrazione? Lo schema di bilancio che gli assessori dovrebbero predisporre e preparare col Documento unico di programmazione (già approvato), vedrà le neo assessore completamente estranee alle scelte amministrative già decise. Non sanno, ahi loro, che chi decide è dietro le quinte e che dovranno semplicemente incassare uno stipendio senza poter decidere nulla. Avranno il coraggio Bianco e Lorusso di far cambiare lo schema di bilancio già predisposto per introdurre le loro novità?» ha concluso Spina.
«Per la seconda volta in questi tre anni Angarano, nella più vecchia logica della politica, ricorre ai "rimpastini" e ritrova gli equilibri consiliari sacrificando le donne della Giunta. Gli assessori uomini non si toccano, mentre, come era successo a Tonia Spina e Vittoria Sasso (che hanno avuto la coerenza e la dignità di dimettersi rinunciando allo stipendio) le donne entrano ed escono da Palazzo San Domenico con le porte girevoli riservate da Angarano alle signore impegnate in politica» ha attaccato l'esponente di opposizione.
«La cultura, In particolare, per la terza volta cambia gestione dimostrando il fallimento delle politiche culturali che Angarano considerava perno della sua campagna elettorale. Stendiamo un velo pietoso sulla volgare spartizione di deleghe tra gli uomini "intoccabili" della Giunta, col fallimento dell'igiene urbana conclamato dalla defenestrazione del vicesindaco Angelo Consiglio (spaventato evidentemente dall'inquietante situazione creatasi)» ha evidenziato.
«Insomma, in modo "gattopardesco", come Giuseppe Tommasi Di Lampedusa descriveva il mondo siciliano, Angarano fa finta di cambiare tutto ma non cambia niente! La dimostrazione? Lo schema di bilancio che gli assessori dovrebbero predisporre e preparare col Documento unico di programmazione (già approvato), vedrà le neo assessore completamente estranee alle scelte amministrative già decise. Non sanno, ahi loro, che chi decide è dietro le quinte e che dovranno semplicemente incassare uno stipendio senza poter decidere nulla. Avranno il coraggio Bianco e Lorusso di far cambiare lo schema di bilancio già predisposto per introdurre le loro novità?» ha concluso Spina.