Stu Centro storico: la corte d'appello respinge la richiesta di risarcimento di 7,5 milioni di euro

Rigettate definitivamente le richieste di risarcimento della ex partecipata

venerdì 1 settembre 2017 9.25
A cura di Serena Ferrara
La vicenda fallimentare della STU, società di trasformazione urbana, del centro storico, si chiude definitivamente. La società partecipata che avrebbe permesso il recupero del centro storico attraverso espropri e impieghi di capitali privati, era una impresa nata "morta", o almeno morta lo era diventata quando nel 2007, per venire incontro agli interessi dei privati che non intendevano cedere al comune la proprietà, il piano d'intervento fu ridotto all'osso, fino alla definitiva messa in liquidazione della società.
La battaglia legale, tuttavia, era ancora in ballo, almeno fino a ieri. Ora il comune di Bisceglie, difeso dagli avvocato Nicolò Mastropasqua e Francesco S. Belviso, a seguito della sentenza n.1141/2017 emessa dalla Corte di Appello di Bari, potrà dormire - salvo ribaltamenti della sentenza in cassazione - sonni più tranquilli.
Sono difatti state accolte le proprie ragioni difensive avverso la domanda di risarcimento presentata dalla STU "Centro Storico Bisceglie s.p.a." per 7,5 milioni di euro.

Gli atti del Comune di Bisceglie eran
o stati ritenuti legittimi sotto il profilo urbanistico già in primo grado. ll giudice di secondo rado ha ora rigettato definitivamente tutte le richieste della STU accogliendo l'eccezione di difetto di giurisdizione proposta dai difensori del Comune di Bisceglie.
A seguito di tale sentenza il "fondo rischi contenzioso" del Comune potrà essere ridotto in maniera considerevole liberando così notevoli risorse di bilancio che potranno essere impiegate soprattutto per importanti esigenze di carattere sociale. Con questa ennesima sentenza favorevole, il Comune di Bisceglie si conferma presidio di legalità e di efficienza amministrativa