Suor Marialisa, una biscegliese da Papa Francesco per la veglia di preparazione alla Gmg
La giovane francescana alcantarina, che vive a Reggio Calabria, ha riassunto il suo cammino spirituale davanti al pontefice
giovedì 13 aprile 2017
18.29
Trent'anni, francescana alcantarina, ha aperto la veglia di preghiera della domenica delle Palme in preparazione alla XXXII giornata mondiale della gioventù, alla presenza di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Marialisa Schiavone è per tutti, e in particolare per gli abitanti del quartiere di Archi, a Reggio Calabria, suor Marialisa.
«Sono contenta di essere una donna consacrata» ha affermato la giovane biscegliese, cresciuta nel quartiere San Pietro. «Mai avrei pensato di diventare suora, di indossare un abito per tutta la vita, anche perché dopo la cresima ho scelto di non andare più in chiesa e quelli che frequentavano la chiesa mi sembravano persone noiose, statiche, prive di interessi. Io cercavo qualcosa di diverso» ha aggiunto.
Quindi, la chiamata. «A farmi arrendere ci ha pensato un'esperienza vissuta in Albania con le mie suore» ha raccontato Marialisa, che a Bisceglie ha praticato anche basket. L'ingresso in convento ad Assisi ha preceduto la professione nel 2013. «Chiedo che anche il mio grembo che agli occhi del mondo è sterile, possa in Lui essere spazio per una generatività più feconda, che non è contro natura, ma è oltre nell'Infinito di Dio» ha concluso nel suo discorso davanti al pontefice.
«Sono contenta di essere una donna consacrata» ha affermato la giovane biscegliese, cresciuta nel quartiere San Pietro. «Mai avrei pensato di diventare suora, di indossare un abito per tutta la vita, anche perché dopo la cresima ho scelto di non andare più in chiesa e quelli che frequentavano la chiesa mi sembravano persone noiose, statiche, prive di interessi. Io cercavo qualcosa di diverso» ha aggiunto.
Quindi, la chiamata. «A farmi arrendere ci ha pensato un'esperienza vissuta in Albania con le mie suore» ha raccontato Marialisa, che a Bisceglie ha praticato anche basket. L'ingresso in convento ad Assisi ha preceduto la professione nel 2013. «Chiedo che anche il mio grembo che agli occhi del mondo è sterile, possa in Lui essere spazio per una generatività più feconda, che non è contro natura, ma è oltre nell'Infinito di Dio» ha concluso nel suo discorso davanti al pontefice.