Taglio degli alberi a Bisceglie, Legambiente critica l’amministrazione
L'associazione chiede un confronto e soluzioni più sostenibili per preservare il verde pubblico
venerdì 27 settembre 2024
19.03
Non si placano le polemiche a Bisceglie riguardo il taglio degli alberi lungo viale Calace. Dopo l'intervento del sindaco Angarano, che ha descritto la propria amministrazione come "ambientalista" e impegnata nella lotta al degrado, Alessandro Di Gregorio, referente cittadino di Legambiente, ha espresso un duro dissenso, sottolineando il disaccordo tra l'amministrazione e le associazioni ambientaliste.
«Abbiamo chiesto la convocazione urgente di un 'tavolo verde' per discutere del taglio degli alberi, ma la risposta è stata l'abbattimento di un altro albero, giudicato pericolante, senza il minimo confronto con i cittadini», ha dichiarato Di Gregorio, facendo riferimento alla raccolta di oltre 450 firme per chiedere la sospensione dei tagli.
Di Gregorio ha anche accusato il sindaco di aver ignorato le richieste di dialogo: «Ci trattano come le tre scimmiette: ciechi, sordi e muti di fronte alle comunicazioni ufficiali e alle richieste della cittadinanza». Secondo il rappresentante di Legambiente, non solo manca trasparenza sui motivi dei tagli, ma l'amministrazione non avrebbe consultato le associazioni ambientaliste locali. «Il sindaco mente sapendo di mentire quando afferma di aver ascoltato le associazioni ambientaliste. Noi non siamo mai stati interpellati e lo stesso vale per altre realtà locali», ha ribadito.
Legambiente chiede che venga avviato un censimento del verde pubblico, che avrebbe un costo ben inferiore rispetto ai 500.000 euro destinati ai tagli: «Avrebbero potuto spendere solo 30.000 euro per capire dove e come intervenire in modo razionale», ha spiegato Di Gregorio, citando come esempio virtuoso il comune di Cattolica, che ha trovato soluzioni per salvare i pini.
L'associazione promette di continuare a monitorare la situazione e di tenere alta l'attenzione sul tema, a difesa del verde pubblico e della salute dei cittadini: «Abbiamo il cuore e la passione dalla nostra parte, e questo non ci fermerà», ha concluso Di Gregorio.
«Abbiamo chiesto la convocazione urgente di un 'tavolo verde' per discutere del taglio degli alberi, ma la risposta è stata l'abbattimento di un altro albero, giudicato pericolante, senza il minimo confronto con i cittadini», ha dichiarato Di Gregorio, facendo riferimento alla raccolta di oltre 450 firme per chiedere la sospensione dei tagli.
Di Gregorio ha anche accusato il sindaco di aver ignorato le richieste di dialogo: «Ci trattano come le tre scimmiette: ciechi, sordi e muti di fronte alle comunicazioni ufficiali e alle richieste della cittadinanza». Secondo il rappresentante di Legambiente, non solo manca trasparenza sui motivi dei tagli, ma l'amministrazione non avrebbe consultato le associazioni ambientaliste locali. «Il sindaco mente sapendo di mentire quando afferma di aver ascoltato le associazioni ambientaliste. Noi non siamo mai stati interpellati e lo stesso vale per altre realtà locali», ha ribadito.
Legambiente chiede che venga avviato un censimento del verde pubblico, che avrebbe un costo ben inferiore rispetto ai 500.000 euro destinati ai tagli: «Avrebbero potuto spendere solo 30.000 euro per capire dove e come intervenire in modo razionale», ha spiegato Di Gregorio, citando come esempio virtuoso il comune di Cattolica, che ha trovato soluzioni per salvare i pini.
L'associazione promette di continuare a monitorare la situazione e di tenere alta l'attenzione sul tema, a difesa del verde pubblico e della salute dei cittadini: «Abbiamo il cuore e la passione dalla nostra parte, e questo non ci fermerà», ha concluso Di Gregorio.