Bisceglie 5 Stelle: «Un sistema di raccolta rifiuti puntuale, equo e razionale»
Gli attivisti chiedendo all'amministrazione di tenere fede all'impegno per l'adesione alla strategia rifiuti zero
martedì 4 luglio 2017
17.06
Bisceglie 5 Stelle non si sottrae al confronto a distanza sulle spinose questioni della raccolta dei rifiuti e della gestione delle tariffe Tari. «Impazza, giustamente, negli ultimi mesi, il dibattito riguardante il metodo di raccolta - trattamento dei rifiuti solidi urbani e l'aumento della Tari che i cittadini biscegliesi devono pagare per il 2017. Eppure, se si leggono i vari comunicati, una delle voci più associate alla Tari, che questa amministrazione ha usato, è la parola "riduzione"; ma allora come si spiega questo paradosso tra le riduzioni della Tari e gli aumenti delle tariffe?» sostengono gli attivisti.
«Bisceglie, relativamente al tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani ("ecotassa") paga, per il 2017, la tariffa più elevata esistente, cioè €25,85/tonnellata (quando il minimo, pagato dai comuni più "virtuosi" della nostra provincia è di soli€ 5,17/tonnellata; una bella differenza!). Bisceglie, secondo l'atto dirigenziale della sezione ciclo rifiuti regione Puglia n° 388 del 7 dicembre 2016, ha realizzato una raccolta differenziata di soli 26,48 punti percentuali. E, come se non bastasse, rischia, per il 2018, salvo cambiamenti normativi, di pagare un'ulteriore sanzione del 20% qualora non si raggiunga la soglia del 65%; ipotesi, peraltro, molto probabile considerando la bassa percentuale di raccolta differenziata realizzata, che porterebbe il costo della ecotassa applicabile al nostro comune a 30,98 euro/tonnellata» hanno rimarcato gli esponenti del gruppo.
«La soluzione, più volte proposta, per una città più pulita ed una Tari meno salata e persino oggetto di approvazione da parte del consiglio comunale con delibera n° 105 del 30 settembre scorso di adesione alla strategia "rifiuti zero", è una sola: la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale! Lo stesso consiglio comunale individuava in tale sistema "L'unico efficace di raccolta differenziata in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote superiori al 70%". Pertanto in qualità di attivisti, chiediamo, sollecitiamo, domandiamo che venga messo in atto, il prima possibile, tutto il necessario per realizzare tale sistema. Tenga, codesta amministrazione, fede agli impegni presi nella suddetta deliberazione».
Bisceglie 5 Stelle stigmatizza la mancata applicazione delle normative (risalenti al 1999) che dispongono la calibratura individuale della parte variabile della tariffa, in rapporto alla quantità di rifiuti differenziati e indifferenziati. «Non è possibile lasciare, ancora oggi, che siano delle tabelle presuntive (applicate nel "metodo normalizzato" in vigore) a decidere chi deve pagare e quanto, senza tener conto della effettiva produzione di rifiuti differenziati e indifferenziati. Non è possibile presumere che tutti i nuclei familiari producano la stessa quantità di rifiuti e differenzino in egual modo o che le attività economiche siano tassate in base ai metri quadri dei loro locali ed a coefficienti di produzione dei rifiuti teorici. Non è possibile applicare la raccolta puntuale (che è la parte più difficile del metodo) e poi non applicare la tariffazione puntuale, che andrebbe a premiare i cittadini che, ben differenziando, producono una ridotta frazione di indifferenziato da conferire in discarica».
Gli attivisti chiedono l'applicazione di un sistema di raccolta dei rifiuti «puntuale, equo e razionale», del principio internazionale e comunitario del «chi inquina paga» e una Tari «che non dissangui i nuclei familiari e i titolari di attività economiche».
«Bisceglie, relativamente al tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani ("ecotassa") paga, per il 2017, la tariffa più elevata esistente, cioè €25,85/tonnellata (quando il minimo, pagato dai comuni più "virtuosi" della nostra provincia è di soli€ 5,17/tonnellata; una bella differenza!). Bisceglie, secondo l'atto dirigenziale della sezione ciclo rifiuti regione Puglia n° 388 del 7 dicembre 2016, ha realizzato una raccolta differenziata di soli 26,48 punti percentuali. E, come se non bastasse, rischia, per il 2018, salvo cambiamenti normativi, di pagare un'ulteriore sanzione del 20% qualora non si raggiunga la soglia del 65%; ipotesi, peraltro, molto probabile considerando la bassa percentuale di raccolta differenziata realizzata, che porterebbe il costo della ecotassa applicabile al nostro comune a 30,98 euro/tonnellata» hanno rimarcato gli esponenti del gruppo.
«La soluzione, più volte proposta, per una città più pulita ed una Tari meno salata e persino oggetto di approvazione da parte del consiglio comunale con delibera n° 105 del 30 settembre scorso di adesione alla strategia "rifiuti zero", è una sola: la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale! Lo stesso consiglio comunale individuava in tale sistema "L'unico efficace di raccolta differenziata in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote superiori al 70%". Pertanto in qualità di attivisti, chiediamo, sollecitiamo, domandiamo che venga messo in atto, il prima possibile, tutto il necessario per realizzare tale sistema. Tenga, codesta amministrazione, fede agli impegni presi nella suddetta deliberazione».
Bisceglie 5 Stelle stigmatizza la mancata applicazione delle normative (risalenti al 1999) che dispongono la calibratura individuale della parte variabile della tariffa, in rapporto alla quantità di rifiuti differenziati e indifferenziati. «Non è possibile lasciare, ancora oggi, che siano delle tabelle presuntive (applicate nel "metodo normalizzato" in vigore) a decidere chi deve pagare e quanto, senza tener conto della effettiva produzione di rifiuti differenziati e indifferenziati. Non è possibile presumere che tutti i nuclei familiari producano la stessa quantità di rifiuti e differenzino in egual modo o che le attività economiche siano tassate in base ai metri quadri dei loro locali ed a coefficienti di produzione dei rifiuti teorici. Non è possibile applicare la raccolta puntuale (che è la parte più difficile del metodo) e poi non applicare la tariffazione puntuale, che andrebbe a premiare i cittadini che, ben differenziando, producono una ridotta frazione di indifferenziato da conferire in discarica».
Gli attivisti chiedono l'applicazione di un sistema di raccolta dei rifiuti «puntuale, equo e razionale», del principio internazionale e comunitario del «chi inquina paga» e una Tari «che non dissangui i nuclei familiari e i titolari di attività economiche».