Tentato furto a un caveau in Svizzera: manette ai polsi di un biscegliese
Il colpo, se messo a segno, avrebbe fruttato oltre 50 milioni di euro. Ricercate altre due persone
lunedì 4 giugno 2018
18.42
C'è anche un biscegliese di 62 anni, oltre a cinque cerignolani, fra i sei arrestati dai Carabinieri nell'ambito dell'indagine "Ocean's twelve" riguardo il tentato furto al caveau di una società svizzera, di Chiasso, che si occupa di trasporto di oggetti preziosi. Il colpo, se messo a segno, avrebbe fruttato oltre 50 milioni di euro.
I militari dell'Arma hanno accertato i numerosi appostamenti e sopralluoghi effettuati dalla banda, che avrebbe così studiato i movimenti del personale di sorveglianza e delle forze dell'ordine, oltre che tutte le vie di fuga, creando la base logistica in un B&B di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Il furto, ideato nei minimi dettagli, sarebbe stato realizzato mediante l'uso di auto rubate fra la Lombardia e la Svizzera e custodite in un deposito tra le province di Milano e Como.
Cinque componenti dell'organizzazione erano stati colti in flagrante, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, nel praticare un foro nel muro all'interno dell'edificio che ospita l'azienda di trasporti per tentare di accedere successivamente al caveau essendosi già assicurati di aver inibito il sistema di sorveglianza grazie a un jammer acquistato, si è poi accertato, al costo di circa 40mila euro. Altri cinque furono arrestati ad Abbiategrasso nel febbraio scorso.
Nel corso dell'esecuzione dei provvedimenti disposti lunedì 4 giugno i Carabinieri hanno anche arrestato la figlia 20enne di di uno dei componenti della banda, il quale, nel tentativo di sfuggire alla cattura, si è nascosto all'interno di un armadio. Compreso che le forze dell'ordine erano a un passo dallo scoprire il nascondiglio, la giovane ha aggredito violentemente un carabiniere: è stata bloccata e arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, quindi posta ai domiciliari.
L'indagine è stata condotta dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e il contributo dei Carabinieri di Abbiategrasso e di Como oltre che della Polizia elvetica di Chiasso.
I militari dell'Arma hanno accertato i numerosi appostamenti e sopralluoghi effettuati dalla banda, che avrebbe così studiato i movimenti del personale di sorveglianza e delle forze dell'ordine, oltre che tutte le vie di fuga, creando la base logistica in un B&B di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Il furto, ideato nei minimi dettagli, sarebbe stato realizzato mediante l'uso di auto rubate fra la Lombardia e la Svizzera e custodite in un deposito tra le province di Milano e Como.
Cinque componenti dell'organizzazione erano stati colti in flagrante, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, nel praticare un foro nel muro all'interno dell'edificio che ospita l'azienda di trasporti per tentare di accedere successivamente al caveau essendosi già assicurati di aver inibito il sistema di sorveglianza grazie a un jammer acquistato, si è poi accertato, al costo di circa 40mila euro. Altri cinque furono arrestati ad Abbiategrasso nel febbraio scorso.
Nel corso dell'esecuzione dei provvedimenti disposti lunedì 4 giugno i Carabinieri hanno anche arrestato la figlia 20enne di di uno dei componenti della banda, il quale, nel tentativo di sfuggire alla cattura, si è nascosto all'interno di un armadio. Compreso che le forze dell'ordine erano a un passo dallo scoprire il nascondiglio, la giovane ha aggredito violentemente un carabiniere: è stata bloccata e arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, quindi posta ai domiciliari.
L'indagine è stata condotta dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e il contributo dei Carabinieri di Abbiategrasso e di Como oltre che della Polizia elvetica di Chiasso.