Toelettature chiuse in zona rossa, la protesta: «Impensabile non poter lavare gli animali per un mese»
Disagi per gli amici a 4 zampe, specie quelli che necessitano di terapie con bagni medicali
martedì 16 marzo 2021
14.30
Bisceglie è in zona rossa da lunedì 15 marzo e fra gli effetti delle nuove restrizioni entrate in vigore da poche ore figura anche la chiusura al pubblico, per il momento, delle attività di toelettatura di animali, in particolare cani.
Un provvedimento le cui ripercussioni assumomo dimensioni piuttosto significative non solo sotto il profilo della tenuta finanziaria delle imprese del comparto (3056 in tutta Italia con circa 5000 addetti, per un volume d'affari complessivo stimato intorno ai 500 milioni di euro): non sono pochi, anche a Bisceglie, coloro che hanno necessità di garantire agli animali d'affezione l'intervento di professionisti in grado di fornire specifiche terapie con bagni medicali, per forza di cose non fattibili a domicilio e che necessitano di lavaggi particolari anche ogni tre giorni.
Non poter sottoporre per quasi un mese cani, gatti e altre tipologie di amici a 4 zampe alla toelettatura costituisce senza dubbio una criticità per chi li ospita e li accudisce amorevolmente. Una proposta di legge presentata dalla parlamentare di Italia Viva Sara Moretto punta all'inquadramento giuridico della categoria dei toelettatori: il numero di aziende operanti nel settore è quadruplicato negli ultimi dieci anni. La mancata specifica a livello nazionale ha prodotto una frammentazione dei regolamenti su scala territoriale.
Sarebbero cira 60 milioni gli esemplari di animali domestici (15 milioni tra cani e gatti) nelle case delle italiani: una famiglia su tre ne ospiterebbe almeno uno. Regolamentare chi lavora per prendersene cura appare necessario e urgente, come riconoscere la tutela del benessere animale fra i servizi essenzial: «Lavaggio, taglio e slanatura degli animali da compagnia, e quindi di esseri viventi, non può essere meno importante del lavaggio di auto e vestiti. Autolavaggi e lavanderie infatti, possono restare aperti» hanno evidenziato i rappresentanti delle associazioni di toelettatori sul territorio nazionale. «È impensabile non poter far lavare i propri animali per un mese».
Un provvedimento le cui ripercussioni assumomo dimensioni piuttosto significative non solo sotto il profilo della tenuta finanziaria delle imprese del comparto (3056 in tutta Italia con circa 5000 addetti, per un volume d'affari complessivo stimato intorno ai 500 milioni di euro): non sono pochi, anche a Bisceglie, coloro che hanno necessità di garantire agli animali d'affezione l'intervento di professionisti in grado di fornire specifiche terapie con bagni medicali, per forza di cose non fattibili a domicilio e che necessitano di lavaggi particolari anche ogni tre giorni.
Non poter sottoporre per quasi un mese cani, gatti e altre tipologie di amici a 4 zampe alla toelettatura costituisce senza dubbio una criticità per chi li ospita e li accudisce amorevolmente. Una proposta di legge presentata dalla parlamentare di Italia Viva Sara Moretto punta all'inquadramento giuridico della categoria dei toelettatori: il numero di aziende operanti nel settore è quadruplicato negli ultimi dieci anni. La mancata specifica a livello nazionale ha prodotto una frammentazione dei regolamenti su scala territoriale.
Sarebbero cira 60 milioni gli esemplari di animali domestici (15 milioni tra cani e gatti) nelle case delle italiani: una famiglia su tre ne ospiterebbe almeno uno. Regolamentare chi lavora per prendersene cura appare necessario e urgente, come riconoscere la tutela del benessere animale fra i servizi essenzial: «Lavaggio, taglio e slanatura degli animali da compagnia, e quindi di esseri viventi, non può essere meno importante del lavaggio di auto e vestiti. Autolavaggi e lavanderie infatti, possono restare aperti» hanno evidenziato i rappresentanti delle associazioni di toelettatori sul territorio nazionale. «È impensabile non poter far lavare i propri animali per un mese».