Riflessione di Tommaso Galantino: «Quale sinistra?»

Pesante attacco del componente del direttivo regionale Pd

giovedì 6 luglio 2017 13.17
A cura di Tommaso Galantino
Sabato 1 luglio i post-comunisti, i nostalgici di un'epoca finita, quelli sconfitti dalla storia, si sono riuniti a Roma in piazza Santi Apostoli e, in una sorta d'insalata russa e di "cosa rossa", hanno deciso di riscrivere il passato e di portare le lancette dell'orologio indietro. È noto: la storia della sinistra è la storia delle sue divisioni, da Livorno a tutt'oggi. Si è ricostituita l'Armata Brancaleone. Se fosse ancora vivo il regista Comencini, avrebbe avuto l'occasione di lavorare per una seconda edizione del suo film.

Oltre un decennio fa, per porre argine alla rozza e sfrontata arroganza di Berlusconi e del suo Pdl, si decise di mettere insieme tutte le esperienze positive politiche, culturali e di pensiero, d'ispirazione cattolica, liberale, socialista, riformista e di progresso, dando vita al Partito Democratico. Fu un'intuizione concreta e vincente.

Non è passato molto tempo che i soliti sfascisti e disfattisti (D'Alema, Bersani, Speranza, Rossi, Fassina, Civati, Cofferati, Vendola, Ferrero, Rizzo ed altri), quelli che non sanno stare al gioco democratico e sono inclini al pensiero unico, si sono messi insieme per dare voce e sostegno all'ex sindaco di Milano Pisapia, proveniente da Rifondazione Comunista, ed incrinare una prospettiva democratica di progressivo cambiamento dell'Italia e dell'Europa.

Immaginare le conseguenze di una scelta scellerata e suicida per lo schieramento di centro-sinistra non è difficile. Come più volte accaduto nel passato faranno vincere i populisti ed i qualunquisti di Salvini e Grillo che possono portare l'Italia fuori dall'Europa ed alla catastrofe economica e finanziaria.

Noi, come ha detto giustamente Renzi a Milano, vogliamo scrivere il nostro futuro per rendere l'Italia piu' moderna, cambiare l'Europa dall'interno e proseguire sulla strada delle riforme necessarie. È di qualche giorno fa il pagamento della quattordicesima mensilità per oltre tre milioni e mezzo di pensionati. Con l'introduzione dell'Ape (pensione anticipata) e' stato posto riparo a qualche ingiustizia della legge Fornero per ben 60mila danneggiati. Dal prossimo 1 gennaio partirà il reddito d'inclusione per le persone più povere. A giorni vedrà finalmente la luce il rinnovo del contratto di lavoro per oltre tre milioni di dipendenti pubblici.

Questi sono provvedimenti posti in essere da Matteo Renzi e realizzati dal governo in carica. Sono fatti tangibili e non chiacchiere. Siamo sulla buona strada ed abbiamo intenzione di continuare. L'Istat ci dice che è aumentato il potere di acquisto delle famiglie (+2,4%) e dei consumi (+2,6%). Il Pil dell'anno in corso si annuncia a chiudere a +1,3%. Vi sembra poco?

Le quisquilie e le questioni di lana caprina le lasciamo a coloro di cui non si capisce per chi e per che cosa lavorano.
Senza cultura di governo e con le velleità ideologiche e pretestuose non si va da nessuna parte. Lo diciamo ai detrattori interni al nostro Partito ed ai pusillanimi di professione. A dire sempre male dei compagni di viaggio si fa peccato e non ti qualifica affatto. Quando partecipi alle primarie e le perdi, beh, allora ti piaccia o no, devi sottostare alle regole democratiche ed alla volontà della maggioranza. Questa è la democrazia!