Tonno confezionato a Bisceglie, si indaga sulla correlazione con 14 malori segnalati tra Puglia e Toscana
Non si registrano né segnalano casi legati a clienti di ristoranti biscegliesi
martedì 8 giugno 2021
9.44
Un legame sempre più probabile, alla luce dei riscontri e delle analisi cliniche in corso di svolgimento. I malori di ben 14 persone tra Puglia e Toscana nei giorni scorsi potrebbero essere provocati dall'assunzione di tranci di tonno a pinne gialle decongelato con acqua aggiunta commercializzato da una società con sede a Bisceglie facenti parte del lotto 2008217/21 che il ministero della salute ha richiamato per rischio chimico (clic per saperne di più).
I successivi accertamenti a cura del personale del Dipartimento di prevenzione Asl Bt e dei Nas hanno rivelato che buona parte della merce era già stata venduta e distribuita, al punto che il quantitativo ritirato non ha superato gli 80 chilogrammi. L'azienda biscegliese ha importato il prodotto dalla Spagna pur se la provenienza originaria è certificata Zona Fao 77 (ovvero Pacifico orientale centrale) ed è legittimo immaginare che sia stato pescato lì.
I Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni indagano sulle due ipotesi di intossicazione finora emerse: una riguarda la Toscana, con 10 persone che avrebbero avvertito sintomi analoghi (asfissia, difficoltà respiratorie) dopo aver consumato il prodotto in tre diversi ristoranti fra martedì 1 e mercoledì 2 giugno; l'altra è relativa alla famiglia di Pezze di Greco (madre, padre e due figli rispettivamente di 12 e 10 anni) che giovedì 3 giugno aveva acquistato la merce in una pescheria di Savelletri e per i cui componenti si era reso necessario il ricovero precauzionale all'ospedale "Perrino" di Brindisi con trattamento al blu di metilene, antidoto che ha permesso le dimissioni di tutti nell'arco di 36 ore. Nessun altro caso è stato finora segnalato né tantomeno si registrano malori legati a persone che hanno pranzato e cenato in ristoranti di Bisceglie.
Specialisti e inquirenti verificheranno l'effettivo quantitativo di conservante a base di nitrati utilizzato per la stabilizzazione del colore, procedura consueta e del tutto legale entro determinati valori che potrebbe essere sfuggita di mano in fase di confezionamento. Non è però escluso che le condizioni di arrivo del prodotto a Bisceglie fossero già compromesse: toccherà agli esperti risalire a cosa sia realmente accaduto e allo stato attuale sono ipotizzabili anche ulteriori ritiri di merce, specie se di dovesse risalire a condizioni non ottimali del pescato alla fonte.
Le autorità sanitarie hanno ancora una volta esortato i consumatori a prestare la massma attenzione.
I successivi accertamenti a cura del personale del Dipartimento di prevenzione Asl Bt e dei Nas hanno rivelato che buona parte della merce era già stata venduta e distribuita, al punto che il quantitativo ritirato non ha superato gli 80 chilogrammi. L'azienda biscegliese ha importato il prodotto dalla Spagna pur se la provenienza originaria è certificata Zona Fao 77 (ovvero Pacifico orientale centrale) ed è legittimo immaginare che sia stato pescato lì.
I Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni indagano sulle due ipotesi di intossicazione finora emerse: una riguarda la Toscana, con 10 persone che avrebbero avvertito sintomi analoghi (asfissia, difficoltà respiratorie) dopo aver consumato il prodotto in tre diversi ristoranti fra martedì 1 e mercoledì 2 giugno; l'altra è relativa alla famiglia di Pezze di Greco (madre, padre e due figli rispettivamente di 12 e 10 anni) che giovedì 3 giugno aveva acquistato la merce in una pescheria di Savelletri e per i cui componenti si era reso necessario il ricovero precauzionale all'ospedale "Perrino" di Brindisi con trattamento al blu di metilene, antidoto che ha permesso le dimissioni di tutti nell'arco di 36 ore. Nessun altro caso è stato finora segnalato né tantomeno si registrano malori legati a persone che hanno pranzato e cenato in ristoranti di Bisceglie.
Specialisti e inquirenti verificheranno l'effettivo quantitativo di conservante a base di nitrati utilizzato per la stabilizzazione del colore, procedura consueta e del tutto legale entro determinati valori che potrebbe essere sfuggita di mano in fase di confezionamento. Non è però escluso che le condizioni di arrivo del prodotto a Bisceglie fossero già compromesse: toccherà agli esperti risalire a cosa sia realmente accaduto e allo stato attuale sono ipotizzabili anche ulteriori ritiri di merce, specie se di dovesse risalire a condizioni non ottimali del pescato alla fonte.
Le autorità sanitarie hanno ancora una volta esortato i consumatori a prestare la massma attenzione.