Traffico di droga fra Andria, Trani e Bisceglie: 13 condanne
Il processo è stato celebrato col rito abbreviato
sabato 22 aprile 2017
14.34
Tredici condanne per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Le ha emesse il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista al termine di un processo celebrato con la formula del rito abbreviato. La pena più alta (14 anni e quattro mesi di reclusione) è stata comminata al 35enne andriese Filippo Griner, già detenuto per rapine armate ai tir sul territorio della sesta provincia pugliese. Tutti gli altri sono stati condannati a pene compresa fra 14 anni e quattro mesi e 12 mesi di reclusione.
Il giudice ha accolto le tesi presentate dai pubblici ministeri Direzione distrettuale antimafia di Bari Ettore Cardinali e Giuseppe Maralfa escludendo, per tutti gli imputati, le contestate aggravanti del metodo mafioso e della disponibilità di armi.
Le indagini svolte hanno messo in luce la gestione di un proficuo traffico di stupefacenti, in particolare nei comuni di Trani, Andria e Bisceglie, con una ripartizione di ruoli fra vedette, fiancheggiatori e custodi della droga. I fatti contestati risalgono al periodo 2008-2014.
In particolare emerse, secondo le ricostruzioni formulate dagli inquirenti, che i componenti del gruppo avrebbero fatto ricorso ai kalashnikov per intimare la consegna della droga a esponenti di clan rivali intenzionati a mettere in circolazione 1 kg di cocaina a Bisceglie.
Il giudice ha accolto le tesi presentate dai pubblici ministeri Direzione distrettuale antimafia di Bari Ettore Cardinali e Giuseppe Maralfa escludendo, per tutti gli imputati, le contestate aggravanti del metodo mafioso e della disponibilità di armi.
Le indagini svolte hanno messo in luce la gestione di un proficuo traffico di stupefacenti, in particolare nei comuni di Trani, Andria e Bisceglie, con una ripartizione di ruoli fra vedette, fiancheggiatori e custodi della droga. I fatti contestati risalgono al periodo 2008-2014.
In particolare emerse, secondo le ricostruzioni formulate dagli inquirenti, che i componenti del gruppo avrebbero fatto ricorso ai kalashnikov per intimare la consegna della droga a esponenti di clan rivali intenzionati a mettere in circolazione 1 kg di cocaina a Bisceglie.