Turismo, cultura e... bandiera blu a Bisceglie
Un intervento dell'ex assessore Pierino La Rossa
lunedì 2 agosto 2021
La Puglia è ormai la meta più ambita e preferita dai turisti. La bellezza della sua costa, la qualità delle acque del mare, i sapori ed i profumi della sua arte culinaria, la ricchezza del nostro patrimonio artistico e culturale rappresentano gli ingredienti fondamentali della nostra offerta turistica ampiamente apprezzata dagli italiani e dagli stranieri che vengono in Puglia. Sono il volano dell'economia pugliese e l'opportunità di lavoro per molti giovani.
È questa la strada da seguire, su cui bisogna puntare ed insistere, l'investimento produttivo necessario per continuare a crescere.
Puntando sull'ambiente, sul verde e sul turismo, dotando i nostri territori di quei servizi qualificanti per attrarre i visitatori, penso che possiamo garantirci ed assicurarci un sicuro futuro ed una ricchezza duratura. Dobbiamo, però, essere vigili ed attenti sui molteplici aspetti del problema e dell'annesso indotto, dobbiamo migliorarci per la civiltà dei comportamenti, per l'ospitalità e la gentilezza, per l'igiene ed il traffico, la viabilità, la praticabilità delle strade urbane ed extraurbane.
Per dare risposte concrete ed apprezzabili, per esibire il miglior biglietto da visita delle nostre città occorre una classe politica dirigente all'altezza del compito, capace e piena di iniziative, competente, anche per avere un turismo culturale.
Salento, Gargano, Agriturismo, con i loro deliziosi prodotti agricoli e di artigianato, possono fare la differenza. Sono la nostra "miniera", il "petrolio" di Puglia.
Il mare va amato, curato e tutelato. Il fenomeno dell'erosione delle coste è un'evidenza che deve allarmarci e preoccuparci come viene costantemente segnalato dalla Legambiente, per cui bisogna procedere alla difesa ed al consolidamento delle coste, alla pulizia dei fondali marini, colmi come sono di ogni tipo di rifiuto, ma soprattutto dalla presenza diffusa di velenosa plastica , alla verifica della qualità delle acque, mediante analisi biochimiche, in maniera periodica.
Se staremo fermi e non dedicheremo l'indispensabile attenzione alla salute del mare, siamo persi. Rischiamo di perdere uno dei beni primari del nostro Paese.
L'attribuzione della Bandiera blu alla nostra città è stimolante e deve inorgoglirci. I benefici che possono derivarne, la ricaduta economica che può venirci per una maggiore presenza in loco di forestieri e villeggianti, sono preziosi ed importanti.
Il merito per l'assegnazione al Comune di Bisceglie del prestigioso riconoscimento non è certamente ascrivibile al Sindaco in carica. Chiunque tenti di appropriarsi di un "trofeo" che non gli appartiene bleffa, bara.
L'amministrazione comunale non ha fatto assolutamente niente: non ha mosso un dito, non ha posto in essere alcuna iniziativa, salvo prova contraria, per rendere le acque del nostro mare pulite e limpide. È stata passiva.
C'è tanto da fare e per farlo serve gente che abbia capacità, amore e passione.
Nel 1990/91 l'assessorato alla cultura del Comune di Bisceglie, in collaborazione con lo Studio biomedico associato di Logoluso e Pisani, realizzò l'iniziativa dal titolo "In mare ad occhi aperti", che consisteva nel monitoraggio quindicinale delle acque di balneazione, inteso ad accertare lo stato di salute del nostro mare.
Furono fatti prelievi di acqua in sei punti diversi della costa (Torre Ponte Lama, La Batteria, La Testa, Salsello, La Salata e Macello-Pretore).
I parametri batteriologici evidenziati dalle relative analisi misero in luce la presenza nelle acque di coliformi totali e fecali, streptococchi fecali ed a volte di salmonelle. Scoprimmo che la quasi totalità delle ville che insistevano lungo la litoranea non erano allacciate al tronco fognario pubblico. Erano servite da vasche Imof. L'iniziativa ottenne il plauso del direttore scientifico di "Goletta Verde" che la definì «unica ed interessante in Italia».
Nello stesso periodo, l'assessorato alla cultura promosse anche due operazioni dal titolo "Fondali puliti" che portarono alla luce quanto di sconosciuto, di nocivo e di torbido il mare nasconda ed evidenziò la grande quantità di rifiuti presente sui fondali per la sconsiderata irresponsabilità e l'ignorante negligenza di tanti infingardi che sversano nel mare (e non solo) di tutto e di più.
Ma l'opera strutturale più importante e straordinaria per la difesa, il risanamento e il consolidamento della nostra costa, che mise in sicurezza alcuni punti delle nostre spiagge, grazie ad un considerevole finanziamento di 18 miliardi di lire concesso dalla Regione Puglia, fu realizzata negli anni 1991-92.
Oggi la situazione dell'erosione delle coste è preoccupante. Secondo l'Università degli Studi di Bari alcune spiagge arretrano anche di 70 metri l'anno. Molti lidi sabbiosi rischiano di sparire. Bisogna agire pertanto subito. La Regione deve intervenire al più presto, con tempestività, se vogliamo salvare il nostro bene più essenziale. A Bisceglie vi sono ancora molte zone a rischio (Ripalta, Macello, Pretore, Ponte Lama) che necessitano di intervento e di tutela.
Sarà bene quindi sensibilizzare al grave problema la Regione, far sentire la voce dei Comuni interessati se vogliamo salvare le nostre coste ed una realtà economica vitale per la nostra Puglia.
Non è superfluo ricordare che turismo non è solo mare, laghi o montagna. Non è solo mare e tintarella. No, è tant'altro. La giornata è lunga e non è pensabile che il turista si accontenti di fare il bagno in mare, dell'esposizione al sole e della degustazione delle prelibatezze della nostra eccellente cucina. E poi? Come si trascorre il resto della giornata?
Nel turismo bisogna investire e non tagliare, come ci ricorda l'esperto dottor Antonio Rana. A Bisceglie negli ultimi tempi la spesa per il turismo si è dimezzata.
Turismo è cultura, effimero ed intrattenimento, è cinema, teatro, musica, musei, lettura, ballo, giochi, partecipazione a dibattiti d'interesse comune ed altro. Altrimenti il forestiero si annoierebbe.
A Bisceglie, però, fatto salvo il cineforum estivo, da me istituito nel lontano 1990 su proposta e suggerimento di don Salvino, l'interessante Museo Diocesano, curato con passione e competenza dall'ottima professoressa Marcella Di Gregorio e la rassegna di Libri nel Borgo antico, che, come sappiamo, si svolge alla fine del mese di agosto, quando la stagione estiva volge al termine, non c'è altro per potersi divertire e distrarre. Eppoi, come possiamo sperare di incrementare il flusso, le presenze dei vacanzieri, se non siamo capaci di allestire e proporre un cartellone plurale dignitoso capace di attrarre l'interesse, un programma di eventi e di spettacoli di livello, come avviene nei Comuni limitrofi? Ci vuole del coraggio a pavoneggiarsi e vantarsi dell'assegnazione della Bandiera blu senza aver contribuito in alcun modo.
È semplicemente offensivo, oltre che ridicolo, leggere lo slogan dell'amministrazione comunale secondo cui nella nostra città c'è "un mare di eventi aperti a tutti dall'alba al tramonto… ed oltre". Ma dove, ma quando? Per favore, si abbia più rispetto per i cittadini!
L'amica professoressa Loredana Bianco, assessore alla cultura, sostiene che l'amministrazione ha adottato un nuovo metodo. Legittimo. Io, però, più che di "metodo", parlerei di scelte diverse, di cose che, a mio avviso, stanno su piani diversi. Nel ribadire che turismo e cultura costituiscono un investimento produttivo, ritengo che alla gente bisogna offrire e proporre il meglio possibile e consentito. Non è comunque sbagliato che nel contesto complessivo vengano inserite e si diano opportunità anche a quelle realtà locali, a quelle espressioni culturali valide per valorizzarle ed incoraggiarle, per farle fare esperienza ed aiutarle a crescere.
È questa la strada da seguire, su cui bisogna puntare ed insistere, l'investimento produttivo necessario per continuare a crescere.
Puntando sull'ambiente, sul verde e sul turismo, dotando i nostri territori di quei servizi qualificanti per attrarre i visitatori, penso che possiamo garantirci ed assicurarci un sicuro futuro ed una ricchezza duratura. Dobbiamo, però, essere vigili ed attenti sui molteplici aspetti del problema e dell'annesso indotto, dobbiamo migliorarci per la civiltà dei comportamenti, per l'ospitalità e la gentilezza, per l'igiene ed il traffico, la viabilità, la praticabilità delle strade urbane ed extraurbane.
Per dare risposte concrete ed apprezzabili, per esibire il miglior biglietto da visita delle nostre città occorre una classe politica dirigente all'altezza del compito, capace e piena di iniziative, competente, anche per avere un turismo culturale.
Salento, Gargano, Agriturismo, con i loro deliziosi prodotti agricoli e di artigianato, possono fare la differenza. Sono la nostra "miniera", il "petrolio" di Puglia.
Il mare va amato, curato e tutelato. Il fenomeno dell'erosione delle coste è un'evidenza che deve allarmarci e preoccuparci come viene costantemente segnalato dalla Legambiente, per cui bisogna procedere alla difesa ed al consolidamento delle coste, alla pulizia dei fondali marini, colmi come sono di ogni tipo di rifiuto, ma soprattutto dalla presenza diffusa di velenosa plastica , alla verifica della qualità delle acque, mediante analisi biochimiche, in maniera periodica.
Se staremo fermi e non dedicheremo l'indispensabile attenzione alla salute del mare, siamo persi. Rischiamo di perdere uno dei beni primari del nostro Paese.
L'attribuzione della Bandiera blu alla nostra città è stimolante e deve inorgoglirci. I benefici che possono derivarne, la ricaduta economica che può venirci per una maggiore presenza in loco di forestieri e villeggianti, sono preziosi ed importanti.
Il merito per l'assegnazione al Comune di Bisceglie del prestigioso riconoscimento non è certamente ascrivibile al Sindaco in carica. Chiunque tenti di appropriarsi di un "trofeo" che non gli appartiene bleffa, bara.
L'amministrazione comunale non ha fatto assolutamente niente: non ha mosso un dito, non ha posto in essere alcuna iniziativa, salvo prova contraria, per rendere le acque del nostro mare pulite e limpide. È stata passiva.
C'è tanto da fare e per farlo serve gente che abbia capacità, amore e passione.
Nel 1990/91 l'assessorato alla cultura del Comune di Bisceglie, in collaborazione con lo Studio biomedico associato di Logoluso e Pisani, realizzò l'iniziativa dal titolo "In mare ad occhi aperti", che consisteva nel monitoraggio quindicinale delle acque di balneazione, inteso ad accertare lo stato di salute del nostro mare.
Furono fatti prelievi di acqua in sei punti diversi della costa (Torre Ponte Lama, La Batteria, La Testa, Salsello, La Salata e Macello-Pretore).
I parametri batteriologici evidenziati dalle relative analisi misero in luce la presenza nelle acque di coliformi totali e fecali, streptococchi fecali ed a volte di salmonelle. Scoprimmo che la quasi totalità delle ville che insistevano lungo la litoranea non erano allacciate al tronco fognario pubblico. Erano servite da vasche Imof. L'iniziativa ottenne il plauso del direttore scientifico di "Goletta Verde" che la definì «unica ed interessante in Italia».
Nello stesso periodo, l'assessorato alla cultura promosse anche due operazioni dal titolo "Fondali puliti" che portarono alla luce quanto di sconosciuto, di nocivo e di torbido il mare nasconda ed evidenziò la grande quantità di rifiuti presente sui fondali per la sconsiderata irresponsabilità e l'ignorante negligenza di tanti infingardi che sversano nel mare (e non solo) di tutto e di più.
Ma l'opera strutturale più importante e straordinaria per la difesa, il risanamento e il consolidamento della nostra costa, che mise in sicurezza alcuni punti delle nostre spiagge, grazie ad un considerevole finanziamento di 18 miliardi di lire concesso dalla Regione Puglia, fu realizzata negli anni 1991-92.
Oggi la situazione dell'erosione delle coste è preoccupante. Secondo l'Università degli Studi di Bari alcune spiagge arretrano anche di 70 metri l'anno. Molti lidi sabbiosi rischiano di sparire. Bisogna agire pertanto subito. La Regione deve intervenire al più presto, con tempestività, se vogliamo salvare il nostro bene più essenziale. A Bisceglie vi sono ancora molte zone a rischio (Ripalta, Macello, Pretore, Ponte Lama) che necessitano di intervento e di tutela.
Sarà bene quindi sensibilizzare al grave problema la Regione, far sentire la voce dei Comuni interessati se vogliamo salvare le nostre coste ed una realtà economica vitale per la nostra Puglia.
Non è superfluo ricordare che turismo non è solo mare, laghi o montagna. Non è solo mare e tintarella. No, è tant'altro. La giornata è lunga e non è pensabile che il turista si accontenti di fare il bagno in mare, dell'esposizione al sole e della degustazione delle prelibatezze della nostra eccellente cucina. E poi? Come si trascorre il resto della giornata?
Nel turismo bisogna investire e non tagliare, come ci ricorda l'esperto dottor Antonio Rana. A Bisceglie negli ultimi tempi la spesa per il turismo si è dimezzata.
Turismo è cultura, effimero ed intrattenimento, è cinema, teatro, musica, musei, lettura, ballo, giochi, partecipazione a dibattiti d'interesse comune ed altro. Altrimenti il forestiero si annoierebbe.
A Bisceglie, però, fatto salvo il cineforum estivo, da me istituito nel lontano 1990 su proposta e suggerimento di don Salvino, l'interessante Museo Diocesano, curato con passione e competenza dall'ottima professoressa Marcella Di Gregorio e la rassegna di Libri nel Borgo antico, che, come sappiamo, si svolge alla fine del mese di agosto, quando la stagione estiva volge al termine, non c'è altro per potersi divertire e distrarre. Eppoi, come possiamo sperare di incrementare il flusso, le presenze dei vacanzieri, se non siamo capaci di allestire e proporre un cartellone plurale dignitoso capace di attrarre l'interesse, un programma di eventi e di spettacoli di livello, come avviene nei Comuni limitrofi? Ci vuole del coraggio a pavoneggiarsi e vantarsi dell'assegnazione della Bandiera blu senza aver contribuito in alcun modo.
È semplicemente offensivo, oltre che ridicolo, leggere lo slogan dell'amministrazione comunale secondo cui nella nostra città c'è "un mare di eventi aperti a tutti dall'alba al tramonto… ed oltre". Ma dove, ma quando? Per favore, si abbia più rispetto per i cittadini!
L'amica professoressa Loredana Bianco, assessore alla cultura, sostiene che l'amministrazione ha adottato un nuovo metodo. Legittimo. Io, però, più che di "metodo", parlerei di scelte diverse, di cose che, a mio avviso, stanno su piani diversi. Nel ribadire che turismo e cultura costituiscono un investimento produttivo, ritengo che alla gente bisogna offrire e proporre il meglio possibile e consentito. Non è comunque sbagliato che nel contesto complessivo vengano inserite e si diano opportunità anche a quelle realtà locali, a quelle espressioni culturali valide per valorizzarle ed incoraggiarle, per farle fare esperienza ed aiutarle a crescere.