Un'altra auto si schianta sul cantiere del lungomare Umberto Paternostro
La messa in sicurezza della scalinata d'accesso al mare continua ad essere più pericolosa dell'area che protegge
lunedì 18 settembre 2017
10.01
Ennesimo incidente sulla strettoia che ormai da mesi fa presenza fissa da mesi sulla strada panoramica Umberto Paternostro.
La messa in sicurezza dell'area è più pericolosa dell'accesso al mare che intendeva interdire e che per tutta l'estate è stato violato dai bagnanti.
Intorno alle 18:30 di domenica 17 settembre un'auto si è schiantata contro un palo del cantiere, fissato per altro in modo poco ortodosso con cemento messo a caso sull'asfalto. Nulla di grave per l'incidentato, che ha perso il paraurti della vettura, non avendo notato, dopo il tramonto, la strettoia che sbuca senza preavviso né catarifrangenti sulla larga strada.
Da luglio, dopo una segnalazione di Cittadini a 5 stelle in moVimento e meetup Bisceglie 5 stelle e la risposta del comune circa i "lavori eseguiti", diversi cittadini segnalarono di esser state vittime delle barriere, pericolose anche per i pedoni ed i ciclisti.
Gli stessi attivisti poi avevano notato che dei lavori, in realtà, sul tratto di strada interessata non v'era traccia. E ce nemmeno le barriere erano state ripristinate.
Ad oltre due mesi dai fatti, tutto è rimasto invariato. E i sinistri continuano.
La messa in sicurezza dell'area è più pericolosa dell'accesso al mare che intendeva interdire e che per tutta l'estate è stato violato dai bagnanti.
Intorno alle 18:30 di domenica 17 settembre un'auto si è schiantata contro un palo del cantiere, fissato per altro in modo poco ortodosso con cemento messo a caso sull'asfalto. Nulla di grave per l'incidentato, che ha perso il paraurti della vettura, non avendo notato, dopo il tramonto, la strettoia che sbuca senza preavviso né catarifrangenti sulla larga strada.
Da luglio, dopo una segnalazione di Cittadini a 5 stelle in moVimento e meetup Bisceglie 5 stelle e la risposta del comune circa i "lavori eseguiti", diversi cittadini segnalarono di esser state vittime delle barriere, pericolose anche per i pedoni ed i ciclisti.
Gli stessi attivisti poi avevano notato che dei lavori, in realtà, sul tratto di strada interessata non v'era traccia. E ce nemmeno le barriere erano state ripristinate.
Ad oltre due mesi dai fatti, tutto è rimasto invariato. E i sinistri continuano.