Un container di rifiuti abbandonato nella zona artigianale
Il fenomeno del pendolarismo dei rifiuti è un cane che continua a mordersi la coda
venerdì 15 settembre 2017
10.00
Un intero container di rifiuti abbandonato nella zona artigianale. E colmo fino all'orlo di sacchi, che emanano un olezzo percepibile dalla distanza di chilometri.
Il container è stato abbandonato su suolo pubblico, da non si sa quanto tempo e non si sa per quali ragioni. Non si sa nemmeno se il container "parcheggiato" con vista binari ferroviari, fosse completamente vuoto o parzialmente pieno, quindi colmato successivamente da chi lo ha trovato comodo, perché a portata di mano. L'unica cosa chiara è che il contenuto non è stato smaltito e che i percolati grondano sull'asfalto.
Il pendolarismo dei rifiuti continua, con nuove forme ad esprimere un fenomeno a rischio cancrena, che crea danni per la salute, l'immagine della città e l'attività delle imprese.
Se non saranno individuate e regolarizzate tutte quelle utenze, private e commerciali, che non pagano la Tari e che per questo non ricevono i mastelli, il cane continuerà a mordersi la coda: la tassa sui rifiuti aumenterà, sempre meno cittadini saranno disposti a pagarla causa i rincari, sempre più sacchetti saranno abbandonati nell'agro o nelle periferie, costringendo l'ente locale a costose operazioni di smaltimento, che ricadranno sulla Tari dell'anno successivo.
A spezzare la catena potrà essere solo una impopolare operazione di stanamento di tutti gli evasori.
Il container è stato abbandonato su suolo pubblico, da non si sa quanto tempo e non si sa per quali ragioni. Non si sa nemmeno se il container "parcheggiato" con vista binari ferroviari, fosse completamente vuoto o parzialmente pieno, quindi colmato successivamente da chi lo ha trovato comodo, perché a portata di mano. L'unica cosa chiara è che il contenuto non è stato smaltito e che i percolati grondano sull'asfalto.
Il pendolarismo dei rifiuti continua, con nuove forme ad esprimere un fenomeno a rischio cancrena, che crea danni per la salute, l'immagine della città e l'attività delle imprese.
Se non saranno individuate e regolarizzate tutte quelle utenze, private e commerciali, che non pagano la Tari e che per questo non ricevono i mastelli, il cane continuerà a mordersi la coda: la tassa sui rifiuti aumenterà, sempre meno cittadini saranno disposti a pagarla causa i rincari, sempre più sacchetti saranno abbandonati nell'agro o nelle periferie, costringendo l'ente locale a costose operazioni di smaltimento, che ricadranno sulla Tari dell'anno successivo.
A spezzare la catena potrà essere solo una impopolare operazione di stanamento di tutti gli evasori.