Un corso di formazione Blsd all'istituto "Sergio Cosmai"
Occasione per docenti, collaboratori ed asssitenti tecnici, tutti abilitati all'uso del defibrillatore semiautomatico
domenica 31 ottobre 2021
8.15
Lunedì 25 ottobre, all'interno dell'auditorium dell'istituto "Sergio Cosmai" di Bisceglie, si è svolto un corso di formazione teorico-pratico, destinato ad un gruppo di docenti, collaboratori scolastici ed assistenti tecnici, sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, l'uso del defibrillatore semiautomatico e automatico esterno e la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.
Il corso, della durata di 5 ore, è stato gestito dagli istruttori del Progetto Assistenza scs area Formazione, addestrati e certificati Aha (American Heart Association), e diretti dal dottor Ignazio De Iudicibus.
I corsisti si sono esercitati sul mantenimento delle funzioni vitali di base, sulle manovre di disostruzione delle vie aeree (adulti, bambini e lattanti), sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e sull'utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, con prove pratiche su manichini-simulatori digitali (tecnologia Qcpr di altissima qualità) dotati di sensori elettronici, che comunicano via Bluetooth con console elettroniche proprietarie o smartphone e tablet dotati di specifiche app in grado di monitorizzare in tempo reale le performance dell'addestramento alla Rcp.
Al termine dell'iter formativo, tutti i partecipanti hanno ricevuto attestato e card Blsd provider oltre all'abilitazione e alla registrazione presso il Servizio emergenza 118 regionale per l'uso del defibrillatore semiautomatico (Dea).
In Italia da alcuni anni sono in atto programmi standardizzati per l'addestramento alla rianimazione cardiopolmonare (Rcp) per il personale non sanitario, divenuti indispensabili dalla introduzione dell'obbligo per alcuni soggetti privati e pubblici di disporre di defibrillatori semiautomatici (Aed o Dae) in grado di ripristinare un regolare ritmo cardiaco nella maggior parte dei casi di fibrillazione ventricolare, l'aritmia fatale che è quasi sempre alla base dell'arresto cardiaco, che in Italia colpisce circa 200 persone al giorno, 1 ogni 7,2 minuti.
Spesso questi tragici eventi avvengono in presenza di testimoni, che molte volte si limitano ad allertare il soccorso medico d'emergenza. Purtroppo le statistiche evidenziano che senza un primo soccorso con una rianimazione cardiopolmonare precoce, la percentuale di sopravvivenza della vittima colpita dall'arresto cardiaco non supera il 5%, atteso che il tempo di intervento del servizio medico di emergenza 118 supera abbondantemente i 10 minuti.
Il corso, della durata di 5 ore, è stato gestito dagli istruttori del Progetto Assistenza scs area Formazione, addestrati e certificati Aha (American Heart Association), e diretti dal dottor Ignazio De Iudicibus.
I corsisti si sono esercitati sul mantenimento delle funzioni vitali di base, sulle manovre di disostruzione delle vie aeree (adulti, bambini e lattanti), sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e sull'utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, con prove pratiche su manichini-simulatori digitali (tecnologia Qcpr di altissima qualità) dotati di sensori elettronici, che comunicano via Bluetooth con console elettroniche proprietarie o smartphone e tablet dotati di specifiche app in grado di monitorizzare in tempo reale le performance dell'addestramento alla Rcp.
Al termine dell'iter formativo, tutti i partecipanti hanno ricevuto attestato e card Blsd provider oltre all'abilitazione e alla registrazione presso il Servizio emergenza 118 regionale per l'uso del defibrillatore semiautomatico (Dea).
In Italia da alcuni anni sono in atto programmi standardizzati per l'addestramento alla rianimazione cardiopolmonare (Rcp) per il personale non sanitario, divenuti indispensabili dalla introduzione dell'obbligo per alcuni soggetti privati e pubblici di disporre di defibrillatori semiautomatici (Aed o Dae) in grado di ripristinare un regolare ritmo cardiaco nella maggior parte dei casi di fibrillazione ventricolare, l'aritmia fatale che è quasi sempre alla base dell'arresto cardiaco, che in Italia colpisce circa 200 persone al giorno, 1 ogni 7,2 minuti.
Spesso questi tragici eventi avvengono in presenza di testimoni, che molte volte si limitano ad allertare il soccorso medico d'emergenza. Purtroppo le statistiche evidenziano che senza un primo soccorso con una rianimazione cardiopolmonare precoce, la percentuale di sopravvivenza della vittima colpita dall'arresto cardiaco non supera il 5%, atteso che il tempo di intervento del servizio medico di emergenza 118 supera abbondantemente i 10 minuti.