Un educatore ad Auschwitz: alle Vecchie Segherie Mastrototaro racconto tra speranza ed evidenza della morte

La presentazione del nuovo libro di Carlo Scovino, moderata da Luciano Lopopolo e Roberto Tarantino, presidente onorario di ANPI Bat, era patrocinata da Anpi e Amnesty International

venerdì 26 gennaio 2024 9.17
A cura di Serena De Musso
«Solo chi lavora nella cura può avere una prospettiva che va oltre l'evidenza della morte». Con queste parole emblematiche si è chiusa la presentazione del nuovo libro di Carlo Scovino, pedagogista e docente presso l'Università degli studi di Milano, nonché attivista di Amnesty International, che si è svolta nell'accogliente atmosfera delle Vecchie Segherie Mastrototaro.

"Un educatore ad Auschwitz - una storia dimenticata: l'Omocausto" vuole riportare alla memoria il ricordo di Fredy Hirsch, ebreo omosessuale ed educatore ad Auschwitz. Citato in pochissimi documenti ancora oggi reperibili, a seguito della distruzione di materiale d'archivio che avvenne durante il nazi-fascismo, la sua storia risulta ancora oggi tanto interessante quanto straziante.

Tramite le sue attività di educatore, Hirsch riuscì a far percepire vita ai propri allievi laddove c'era soltanto morte, dove era impossibile anche solo pensare ad uno scenario diverso dal buio delle tenebre. A questo proposito, grande risalto è stato dato anche all'importanza della scuola e del sistema educativo tutto come fucina di idee, laboratorio di civiltà, motrice del cambiamento.

Le informazioni che oggi permettono di approfondire il difficile tema dell'Omocausto continuano ad essere poche e di difficilissima reperibilità: questo non impedisce a personalità come Scovino di proseguire nella ricerca col fine di far cadere il velo del silenzio su una strage nella strage riguardo cui troppo si è taciuto.

Ricco il contributo offerto da Tarantino e Lopopolo, Responsabile Nazionale Formazione Arcigay, che hanno chiacchierato con lo scrittore e ricercatore: il potere della condivisione della responsabilità della memoria, la necessità di problematizzare e condannare il male (in particolare, la banalità del male), il potere del singolo nella rottura dell'omertà argomenti centrali nel dibattito.

In conclusione, tornando all'attualità, una domanda dalle mille potenziali risposte posta da Luciano Lopopolo: per quanto ancora l'omosessualità o un qualsiasi orientamento sessuale diverso dall'eterosessualità delle persone educatrici dovrà essere taciuto o trattato come tabù da un sistema-scuola che ancora fa' fatica a dirsi realmente inclusivo nei fatti?