Un fondo di 16 milioni per il fermo pesca volontario

Firmato il decreto interministeriale lavoro-politiche Agricole il sostegno alle imprese ittiche

lunedì 31 dicembre 2018
A cura di Vito Troilo
Una nuova misura, quella introdotta dal decreto interministeriale firmato in questi giorni da Luigi Di Maio, ministro del lavoro e Gian Marco Centinaio, titolare del dicastero alle politiche agricole.

Oltre al tradizionale fermo pesca obbligatorio, finanziato nella Legge di Bilancio appena approvata con 11 milioni di euro, per la prima volta è stato introdotto nell'ordinamento italiano anche il fermo pesca non obbligatorio, riguardante i lavoratori dipendenti delle imprese marittime e i soci delle cooperative della piccola pesca (legge 13 marzo 1958 n° 250) per un importo complessivo di 16 milioni di euro riservato agli equipaggi.

Un ammortizzatore sociale cui potranno ricorrere le imprese per garantire un sostegno al reddito dei pescatori imbarcati su pescherecci costretti in porto per cause diverse dal classico fermo pesca obbligatorio. 5 milioni di euro per i casi di sospensione dell'attività derivante da cause quali insabbiamento dei porti, malattia del comandante, periodi di fermo pesca aggiuntivi decisi da OP o consorzi di gestione, condizioni meteo-marine avverse.

«Un importante strumento che darà sicuramente sostegno ai nostri pescatori impossibilitati a lavorare in taluni periodi. Introdotto nel 2017 in sede di conversione in legge del decreto Mezzogiorno, il fermo pesca volontario non ha mai visto effettivamente la luce a causa della negligenza dei ministri del precedente esecutivo che non hanno siglato per tempo il decreto interministeriale» ha commentato il deputato pugliese del Movimento 5 Stelle Giuseppe L'Abbate. «Qualche settimana fa, coi colleghi 5 Stelle della Commissione agricoltura a Montecitorio, abbiamo sollecitato il governo Conte a non commettere gli errori del passato che hanno reso inutilizzabili ingenti somme per il settore della pesca. Si attende, ora, la pubblicazione del testo per la conseguente relativa presentazione delle istanze di accesso» ha concluso il parlamentare.