«Un ospedale con 180 posti letto chiuso, perché?»

Rocco Prete e Giovanni Riviello (Lega) sollevano l'interrogativo riguardo la mancata riattivazione dei reparti al "Vittorio Emanuele II"

sabato 30 maggio 2020
«Un ospedale con 180 posti letto chiuso, perché?». Se lo chiedono Rocco Prete, vicecoordinatore provinciale per la Bat e Giovanni Riviello, segretario regionale vicario della Lega, a proposito del "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie.

«Sembrerà strano ma, considerato che i dati sul contagio Covid-19 in Puglia sembrano - almeno a quel che ci raccontano - essere diminuiti drasticamente tant'è che i pazienti ricoverati si contano sulle dita di una mano, l'ospedale di Bisceglie ha tutti i reparti ancora chiusi al momento. Per quale motivo?» hanno rimarcato.

«Ci preme far notare a tal proposito che molti reparti Covid sono stati chiusi in altri nosocomi sul territorio regionale compreso quello all'interno del Policlinico di Bari e che sono stati individuate strutture ospedaliere di riferimento con reparti in pianta stabile!
La domanda nasce spontanea: per quale ragione, allora, non si riaprono i reparti dell'ospedale di Bisceglie?
Cosa spinge i dirigenti a prolungare la chiusura degli altri reparti giustamente chiusi all'inizio di questa pandemia ma che oggi, considerato quanto esposto, potrebbero tornare immediatamente funzionanti?
Come mai chi ha prenotato una visita specialistica si deve sentir dire che l'ospedale è chiuso?» hanno aggiunto i due esponenti leghisti.

«Ora, lungi da noi il voler far polemica, anzi approfittiamo per ringraziare tutti gli operatori sanitari che si sono impegnati in questo momento particolare, ma qualche tempo fa circolarono notizie in merito alla chiusura di alcuni reparti del nostro nosocomio. Ricorderete il caos tra il presidente della Regione Michele Emiliano, il Sindaco Angarano che sembrava scendere dalle nuvole e la corsa ad accaparrarsi la medaglia per aver risolto il problema di alcuni politici locali!? Bene sembrerebbe, e sottolineiamo sembrerebbe, che si stia ripetendo la stessa chermes o che si stia ritentando la chiusura definitiva di quelli stessi reparti!» hanno aggiunto.

«Unità operative che dovevano essere chiuse perché, come ad esempio ostetricia-ginecologia, il numero delle nascite non rispettava la soglia minima tale da garantirne la continuità! Ora ci chiediamo: ma se il reparto resta chiuso oggi per la pandemia, ieri per i lavori alle sale operatorie e per l'adeguamento di alcune aree, crediamo sia alquanto improbabile che riesca l'anno prossimo a raggiungere il numero minimo di nascite necessarie per la sua salvezza e permanenza! Forse è questo l'obiettivo che qualcuno vuole raggiungere? Così come la pediatria, altro fiore all'occhiello del nostro nosocomio o non ultimo il reparto inaugurato solo pochi mesi fa dagli stessi Emiliano e Angarano in pompa magna!

Riproponiamo dunque la domanda: cosa spinge i dirigenti responsabili a ostinarsi a tenere l'ospedale chiuso?
Forse ci si aspetta un aggravamento dei contagi nei prossimi giorni e per non procurare panico non lo dicono? O forse c'è dell'altro che ai più non è dato sapere?
Così come affermato tempo fa in occasione della chiusura dell'ospedale ribadiamo il nostro pensiero che "a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca"!! Ai posteri l'ardua sentenza!» hanno concluso Riviello e Prete.